Se passiamo la vita a lamentarci del capo

Sempre a proposito di downshifting, leggo che Lynn Taylor, esperta di lavoro e autrice di Tame your Terrible Office Tyrant, ha realizzato uno studio che dimostra come i dipendenti negli Usa passino più di 19 ore alla settimana – un’eternità nelle nostre giornate in cui diciamo di non aver tempo per fare nulla – a lamentarsi del capo. Per l’esattezza, 19.2 ore totali, di cui 13 in settimana e 6.2 nel weekend. In pratica con colleghi, amici, partner e magari anche figli, non fanno altro che sparlare del boss – come si veste, come si comporta, come parla, cosa dice, eccetera. E’ una vera ossessione, e chissà che stress per chi li deve ascoltare.
La ricerca è basata su dati statunitensi ma, aggiungerei, da osservazioni empiriche non mi sembra che qui da noi vada meglio. La maggior parte dei miei conoscenti si lamenta in modo analogo per capi poco competenti, che non valorizzano il team, che hanno atteggiamenti immaturi, arroganti, a volte maleducati.
A me ascoltare queste lamentele fa un po’ lo stesso effetto di quando un’amica sta con un deficiente, tu le dici “mollalo”, lei non lo molla e dopo due giorni è di nuovo lì a lagnarsi con te di quanto lui sia deficiente e la faccia soffrire eccetera, ad libitum. Insomma, se qualcosa non va o la cambi o cambi atteggiamento tu; non puoi continuare a lamentarti all’infinito, no? Ché la vita è breve.
La Taylor, da brava consulente, offre numerosi consigli per gestire un childish boss (oppure suggerisce le domande giuste da fare per capire se sia ora di lasciare il lavoro e trovarsene un altro).
Io mi limito a notare che 19.2 ore alla settimana, weekend compresi, sono più di 6.900* circa 1000 ore all’anno; un’enormità di tempo che sarebbe il caso di utilizzare diversamente; appunto cercando un altro lavoro, verificando se possiamo lavorare meno o almeno lavorare meglio.
Che poi a serbare rancore, sparlare e farsi il fegato a pezzi vengono le rughe, dai.

(*non sono in grado di fare i conti nemmeno con la calcolatrice, sono peggio di quanto scrivano qui.)

24 thoughts on “Se passiamo la vita a lamentarci del capo

  1. pratica assai diffusa anche in italia. e il paragone con il moroso l’ho usato anche io l’altra settimana.

  2. ahh! parlavate (male) di me? by Paolo Bitta. questa è una di quelle cose che più di tutte mi ha sempre fatto sorridere, mi capita di parlare con molte persone con molti capi, e anche con molti dipendenti, per la mia esperienza ai capi non gliene frega niente, sono consci di non essere simpatici proprio per la posizione che occupano,però non ho mai sentito un capo parlare male del sottoposto, invece ….saranno impostati di default

  3. Se non hai alternative (cioè se stai cercando di cambiare lavoro ma non ci riesci), a volte lamentarsi è l’unico modo per non impazzire. Ma lamentarsi sempre si, è noioso, non porta a nulla, se non a farti terra bruciata intorno. Il troppo storpia tutto.

  4. Luca: a me ricorda il liceo, quando c’erano quelli che “il professore ce l’ha con me” e al professore, nella maggior parte dei casi, non gliene poteva fregare di meno, non vedeva l’ora, anche lui, che suinasse la campanella per uscire.
    xlthlx sì, so anche io che ci sono momenti in cui lamentarsi è l’unica cosa che si riesce a fare per non impazzire (ci sono passata). Però ecco, deve essere un lasso di tempo limitato, oltre al quale bisogna reagire e agire.

  5. No, non è vero! La profe di tedesco ce l’aveva davvero con me…è una delle poche certezze che conservo della mia adolescenza :-)

  6. quelli che….il capo è mio padre.Ebbene sì, oltre a lamentarmi io di lui per tutte le summenzionate ore, sento anche tutte le lamentele degli altri che pensano di essere coraggiosi e spavaldi lagnandosi con me e , tacendo (e leccando) ovviamente con il mio genitore. E’ verissimo comunque che nessuno, me compresa, ci pensa a far rimostranze di persona o a lasciare il posto, forse perchè tutti alla fine mettiamo pro e contro sulla bilancia; non nego che i miei pro sono probabilmente maggiori degli altri, ciò non toglie che credo che se uno si trova davvero male in un posto alza i tacchi e va; se resti è perchè ti va bene. Lancio se posso un appello a tutti i dipendenti di capi orrendi del mondo: non lagnatevi con i di lui parenti vostri colleghi, conoscono i “loro polli”molto meglio di voi e se li smazzolano da più tempo e soprattutto, non possono farci niente!Quindi se proprio dovete dire al boss che è un idiota incompetente, andate bussate e diteglielo, non sedetevi sulla mia scrivania dicendomi quanto è pittoresco e incontrollabile mio padre, volete che non lo sappia?!

  7. in effetti lamentarsi è poco produttivo soprattutto x se stessi..ti rodi il fegato ancora di più e rischi di diventare monotematico, me ne rendo conto. A volte però ul lavoro proprio non lo puoi lasciare, perchè sei single e con 1100 euro al mese devi pagare un affitto di 500, perchè al momento hai un contratto a tempo indeterminato e se guardi fuori ti viene il panico a vedere come siamo messi, ma ti viene il panico ugualmente quando varchi la soglia del tuo ufficio e sai che per quelle maledette otto ore sei oggetto di subdolo (e impossibile da provare mobbing) dal tuo capo e dalla tua collega sua amante… raga, è difficile, chiudere la porta dopo otto ore, voltare pagina e cercare di non lamentarsi.. Il mio capo è una persona davvero orribile, dentro e fuori, è di una cattiveria sconcertante.. ecco lo sapevo, mi sto lamentando!

  8. Martina. ho avuto come capo mio padre per 25 anni, e non condividevo quasi niente delle sue scelte. A settembre è mancato, i clienti che venivano a farmi le condoglianze e mi dicevano bè questo locale qui non sarà più lo stesso (gran tatto la gente eh) oggi quando mi siedo qui davanti al pc e caxxeggio su fb o in giringiro sul web mi capita di ripensare alla giornata e mi ritrovo in mille suoi atteggiamenti che detestavo:)
    Per i commenti sapendo che sei la di Lui figlia mi trovi assolutamente d’accordo!

  9. Io ho lavorato con mio padre negli anni dell’università e sono arrivata molto vicina all’esaurimento nervoso (no jokes). Non ce la farei mai e poi mai.

  10. io ho una media di 22 ore lavorative passate a parlare male del capo. Le restanti le passo pensandone male e alzando gli occhi al cielo. Sotto sfilate arrivo a 60 ore settimanali come niente.

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  11. io non ti rispondo neanche più perché mi annoio da sola, figurati.

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  12. E’ vero che se non puoi cambiare, allora ti sfoghi lamentandoti, che secondo me è una bella terapia, piuttosto che rodersi dentro! E poi c’è un po’ la sindrome del “mal comune, mezzo gaudio” perché ci si lamenta tutti e ci si consola.
    Quello che detesto è quando la gente, come dici tu, si lamenta ma non ci prova nemmeno a trovare un altro lavoro. Io ho diverse amiche che lavorano da dieci anni in posti orribili (a detta loro), ma se poi gli chiedi “Hai mandato dei CV in giro?” ti rispondono di no. E allora…
    Il paragone col fidanzato è azzeccatissimo, perché ci sono anche molte persone che fanno la stessa cosa col partner e poi non lo mollano mai.

  13. Grazie, grazie, grazie di questo post!
    mi hai fatto riflettere ed in effetti davvero passavo molto tempo (troppo) a lamentarmi del capo…i CV li mando ma, nel frattempo, smetterò di lagnarmi e concentrerò le mie energie e la mia parlantina per qualcosa di più costruttivo. Magari porta anche bene….
    bacioni.

  14. A me ha tirato su tantissimo sapere che il padre padrone (eh eh!) è stata esperienza comune a molti!A volte penso di mollare davvero, e a volte come Bli mi sento vicina all’esaurimento, però poi succede qualcosa, un fatto, una mail, una cavolata il più delle volte,e mi sento felice ed appagata.Certo non ho mai ricevuto un apprezzamento nen che meno una lode, ma devo dire che a parte lui, tutto il resto dello staff mi adora!E non è poco!Non so se lo fanno per reale simpatia o per captatio benevolentiae io comunque on ho l’indole e l’aggressività della titolare, quindi non so esattamnte cosa sarà del mio futuro, ma il lavoro mi piace e per ora il gioco vale la condela, poi vedremo!Un bacio a tutti lamentosi e non!

  15. “Io mi limito a notare che 19.2 ore alla settimana, weekend compresi, sono più di 6.900 ore all’anno”
    Sono quasi esattamente mille ore l’anno. 20 ore la settimana per 52 settimane farebbe 1040.

  16. Io mi limito a notare che non sono in grado di fare i conti. Grazie prosaica, correggo.

  17. Propongo un esperimento: da domani sera alle 19 parlane bene per 45 minuti, secondo me si trasforma in antimateria

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  18. Alessio, beh, un po’ di tempo c’è voluto ma adesso stai meglio?

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  19. Io credo di avere un culo stratosferico. Ho grande stima per i miei attuali capi (due perchè ho un lavoro e un incarico). Non mi capita praticamente mai di parlarne male. Forse sono noiosa al contrario.

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