Aiuto, ho un homestaging in corso

Oggi succede questo.
Succede che, in pieno delirio da giornalismo-verità o “Provato per voi” o “Oggi mi suicido”, quello che preferite, per provare un servizio di homestaging e scriverne su Grazia, tra qualche ora avrò in casa due homestager che tenteranno di ribaltare sala e camera da letto per farle diventare più appetibili agli occhi di un eventuale compratore.
L’homestaging è infatti un servizio che, con pochi sapienti tocchi e senza spendere una fortuna, individua i punti forti della casa e la fa risplendere per venderla più rapidamente o a un prezzo migliore. Gli interventi riguardano solitamente appendere nuovi quadri, aggiungere piante, vasi e tappeti, giocare con i tessuti (teli, copridivani) e migliorare la disposizione dei soprammobili, cercando di valorizzare quelli esistenti. Anche perché i costi dell’intervento dovrebbero essere contenuti (nessuno spenderebbe migliaia di euro per migliorare una casa da vendere, ovviamente).
Il valore aggiunto dovrebbe essere quindi il colpo d’occhio dell’esperto che individua immediatamente le aree sulle quali intervenire, e le migliora.
Io ho un po’ paura: l’homestager, Amy, con pragmaticità tutta americana, dopo aver visto le foto di casa mia  (obbiettivamente un po’ spoglia: siamo entrati nella spirale “Inutile fare lavori o migliorie, intanto la vendiamo”, ma questa spirale dura da circa tre anni), ha annunciato che sbarcherà con due valigione di accessori e ha chiesto un martello e una scala. Ah, sì: anche di svuotare le librerie per disporre i libri meglio (trattasi di centinaia e centinaia di titoli) o, in alcuni casi, di eliminarli del tutto (e pensa che c’è gente che compra libri non per leggerli, ma perché “arredano”).
In attesa, procedo quindi al lavoro sulle librerie e soprattutto a nascondere cavallucci a dondolo, palle di Didò, pezzi di lego, pennarelli senza tappo e pelouches sparsi. Perché non c’è homestager che possa riequilibrare, in un pomeriggio, l’effetto devastante di una duenne su una qualsiasi abitazione.

(Seguiranno foto e racconti dettagliati)

15 thoughts on “Aiuto, ho un homestaging in corso

  1. Sì, lo conosco l’homestaging. Nonostante le apparenze mi sembra un’ottima cosa se serve a far alzare le quotazioni. Casini bambineschi a parte, dai, mi sembra bello che arrivino questi due e rendano la tua casa più cool, trendy, da 2INK, come uscita da un telefilm basato a NY.
    P.S.: ho dimenticato qualche acronimo?

  2. No, Bea era al nido, ci mancava ancora lei per casa. Sembrava fosse esplosa la sala!

  3. Però sarebbe stato interessante osservare le sue reazioni. Me la vedo dolce rosea boccoluta ringhiare sommessamente e azzannare il polpaccio americano invasòr ;-D

  4. Senti,
    io mi propongo come cavia per qualche articolo “provato per voi”. Soprattutto se si tratta di cuochi a casa, massaggi, parrucchieri, depilazioni, eccetera.
    :-D

  5. ciao, è la prima volta che commento, quindi complimenti per il blog.

    A me piacerebbe tantissimo che qualcuno venisse a casa mia e mi “ribaltasse” la casa!
    Aspetto con curiosità le foto.

    A presto.

  6. blimunda, è il cielo che ti manda. ho un disperato bisogno di un homestager, ho una casa che sembra una discarica! (però se mi dice di eliminare dei libri le rispondo ciccia, ne ho portati via 20 scatoloni e mi è costato moltissimo). ah, poi non so se la vendo, ma intanto magari ci vivo meglio

  7. Giuliana, loro lavorano a Roma (www.stagedhomes.it) ma se cerchi sono certa ce ne siano anche su Milano. Però intanto puoi seguire le tre regole principali che mi hanno dato:
    1 sgomberare (space clearing, decluttering)
    2 aggiustare (le cose rotte, quello che non va, le crepe…)
    3 pulire (nel senso, ripulire: la classica mano di bianco, nuovi teli e tessuti su divani e poltrone etc).
    Per quanto riguarda i libri, loro suggeriscono di lasciare in mostra solo quelli “belli” (libri d’arte, illustrati) ma nel mio caso è impossibile; sono troppi e non saprei dove altro metterli!

  8. Io son d’accordo con le regole 2 e 3, che dovrebbero essere naturali in una casa ben tenuta, figuriamoci se vuoi venderla.
    Ma la 1, la 1… Io non posso sgomberare! Come te sono sommersa dai libri e sto cercando di non comprarne più perché non ho fisicamente lo spazio.
    In salotto ci sono i libri più “belli”, che per me sono anche le banalissime edizioni Einaudi o Carocci. I gialli e i mattonazzi di Grisham sono in studio. Le riviste le abbiamo vendute o buttate.
    Ma non se ne può più!
    Avrei bisogno di una casa SOLO per i libri.
    Se uno sgombera, per forza di cose la casa sembra più ordinata, ma è anche meno vissuta, secondo me. A me le case minimal-chic non piacciono per niente. Quelle con due scaffalucci scarni in salotto, per intenderci. Sì, sembrano spaziose, ma non hanno anima.
    Secondo me.

    p.s. conosco anche io gente con libri finti in salotto! Aaaaargh!
    Ma dici che cercano personale questi dell’homestaging? Mi sembra divertente come lavoro.

  9. mia moglie per voi Ela…45 kg di donna spezzerebbe il braccio di qualsiasi homeequalcosa (di qualsiasi stazza) che provasse a toccare le sue cose in giro per casa

  10. Ma dopo tanta fatica perché venderla la casa? Non ho più assolutamente intenzione di cambiare casa, ma oltre a nascondere la mia di Beatrice dovrei anche nascondere Ginger e Virgola: ora ad esempio sembra che in casa sia scoppiata una bomba atomica. Vorrei proprio vederli a homestagerare casa mia!

  11. Siamo vivi e presto posterò le foto!
    Nives, infatti l’homestaging serve solo quando hai già deciso di venderla; altrimenti sarebbe impossibile viverci, in una casa così: il mio salotto sembrava dipinto, ma nella vita reale sarebbe durato circa 10 minuti in quell’allestimento patinato, ma molto, molto scomodo!

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