Attenzione, mamma in viaggio

(Un mese fa)
Senti, mi invitano a un viaggio stampa a Melbourne, pensa che meraviglia, finalmente ricomincio a viaggiare e scrivere di viaggi, sai che ho parlato con una collega che ha una bambina di 4 anni e ogni mese va via 10 giorni per lavoro, eh, lei sì che, sono solo io che ho smesso di fare qualunque cosa, lo sapevo, quando ero incinta dicevo, ah, non mi cambierà la vita, no, non a me, e adesso guardami, vacanze in Liguria, quando va bene.
Ok, ci organizziamo e vai, nessun problema.
Come sarebbe ci organizziamo? Certo che vado, ci mancherebbe, ma scherzi?
Sì, infatti, ho detto, basta organizzarsi con la bambina e vai dove vuoi, mi sembra una bella occasione per tornare a viaggiare e poi hai proprio bisogno di staccare un po’.

(Una settimana fa)
Senti, allora viene qui mia madre, così ti da una mano. Ma ce la farete, voi due? Vi accorgete se la bambina ha la febbre? Vi ricordate del bagnetto, sapete quali medicine darle, in caso, e poi l’asilo, i vestiti puliti…
Ma sì, ma vai tranquilla, andrà tutto benissimo.
Guarda che se vuoi non vado, eh.
Figuriamoci, dopo che hai fatto quel po’ po’ di casino io vado dove voglio e come vi permettete eccetera eccetera, adesso non vai? Stai tranquilla.
Eh sì, la fai facile tu, stai tranquilla, cosa ne sai di tutto quello che serve per gestire la bambina, non hai idea, ti sembra sia semplice, però…
Andrà. Tutto. Benissimo.
Io quasi quasi non vado, non ce la faccio, sono dall’altra parte del mondo, e se …
Io ricordo di aver sposato una persona che, al sesto mese di gravidanza, urlava come una pazza dicendo che al compimento dell’anno della bambina avrebbe festeggiato con un biglietto di sola andata per la Patagonia. Ti hanno sostituito e non me ne sono accorto?
Di cosa stai parlando? Non ricordo che questa conversazione abbia mai avuto luogo. Ti confondi con un’altra. Senti, allora niente, sto a casa, va bene?
No, senti tu: questo viaggio sta diventando una riedizione di Cara ti amo di Elio, solo che invece di lui e lei ci sei tu che fai entrambe le voci. Sono tre anni che ti lamenti perché non viaggi più, perché sei segregata a Segrate, perché la tua vita eccetera, ora hai l’occasione e non vuoi partire? Guarda che ti carico sull’aereo di peso.
Ok.

(Il giorno prima di partire)
Oddio, ho la nausea, ho mal di stomaco, non me la sento, sono una disgraziata, sono un’incosciente, ma cosa sto facendo, prometti che ti colleghi tutte le sere con Skype per farmi vedere la bambina?
Sì.
Parlale di me, eh. Non è che si dimentica?
Stai via una settimana. Te ne prego. Piuttosto, come vai all’aeroporto?
Mi arrangio.
Ah no. Ti porto almeno all’autobus per Malpensa. Non voglio mica rischiare di ritrovarti alla sera a casa per cena.

(Questa conversazione non ha avuto luogo esattamente in questi termini, ma è come se).

27 thoughts on “Attenzione, mamma in viaggio

  1. beh, se non te la senti, ti sostituisco io… i gatti stanno bene da soli :-)

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  2. Ok, io l’invito a cena e poi ci colleghiamo con Skype e ti facciamo tante pernacchie. Buon viaggio :)
    Che tanto poi è solo la prima volta, poi si migliora nettamente.

  3. Sì, però lo vedi che sei tu: la prima volta che puoi andartene (e ormai ha tre anni, no? Sa dire ho fame, ho sonno, ho pipì) sei terrorizzata che il padre non sappia come fare. Lo sa! Tranquilla! Ce la fa! Ha i pollici opponibili! Ciao, vai, ciao, divertiti, prendi il sole, ciao!

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  4. ma certo che sono io! non ho neppure tentato di nasconderlo! (Grazie. Ce la posso fare. Siete un pubblico meraviglioso).

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  5. avuto il primo figlio ho sancito due regole: 1) imparare a viaggiare con i bambini; 2) imparare a viaggiare senza bambini;

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  6. In Australia? Madre sventurata! Starai malissimo, come ti è venuto in mente!!! (ehi, scherzo. Vai, goditela e divertiti, saranno bravissimi e quando tornerai sarai ancora più felice, ma portale un sacco di peluche a forma di canguro!)

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  7. Ma come, te ne vai una settimana? e Seba come fa poverino? [si nasconde nel bunker calcandosi in testa l’elmetto]

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  8. viaggio stampa. Lo so. Sono uno zombie con il jet lag al momento.

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  9. Ah ah! conosco bene tutto sto rumore che racconti. Ne ho fatto sempre parecchio anch’io prima di una partenza. Ma sai che c’è? La cosa importante è che abbia la meglio quella che dice: ciao ciao, io vado!

  10. Insomma, stai scoprendo l’altra, orribile faccia della medaglia:
    effettivamente POSSONO sopravvivere senza di te ^__^
    E’ dura, ma se passi lo choc delle prime tre-quattro volte, poi saprai apprezzarne i vantaggi.
    (Padre e figlia, ovviamente, non solo sopravviveranno ma se la passeranno come topi nel formaggio).
    Buon viaggio, e divertiti anche tu!

  11. Grazie ci_polla, come se avessi accettato.
    Comunque, me la cavo benissimo. Ci divertiamo come matti, mangiamo quello che vogliamo, quando vogliamo e ci guardiamo 800 ore di cartoni animati.

  12. che simpatico Baltasar! … com’è che mi ricorda un libro?? :D

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