Caldo caldo caldo

Devo uscire. Per forza. Devo fare cose, vedere gente.
La strada è arroventata. Non tira una bava d’aria. L’aria sembra liquida in lontananza e acuisce la mia già notevole miopia. Cammino verso l’auto come dentro al latte bollente. I tacchi affondano nell’asfalto molle restituendomi un passo elastico e appiccicoso, come pestare un materasso ricoperto di chewing gum.
Auto in ebollizione. Cintura di sicurezza che mi scotta la pelle lasciata scoperta fin dove è lecito pensando di stare più fresca e invece è peggio. Schchchc frzzzz rumore di epidermide che si accartoccia. Volante incandescente.
Palato cartonato, sete, setissima, seterrima. Sul sedile due bottiglie d’acqua. Bollenti. Mi chiedo quanta plastica abbiano ceduto le bottiglie in puro Pvc all’acqua. Meglio non saperlo.

Water, water, every where,
Nor any drop to drink

The Rime of The Ancient Mariner mi rimbalza nella testa e peggiora la situazione perché, in assoluto, è la strofa che più mi fa venire sete nella storia della letteratura mondiale.
In qualche modo sopravvivo. Mi trascino a casa sui gomiti. Gatta stravaccata sul pavimento, apre appena un occhio, mi guarda come a dire, che caldo che fa. Cyclette che mi guarda anch’essa, con fare colpevolizzante, come? Non mi usi?
Acqua acqua acqua. Doccia doccia doccia.

Coraggio che domani è già giovedì.

6 thoughts on “Caldo caldo caldo

  1. Solo tacchi nell’asfalto? ma il piede che reagisce dopo una giornata di aria condizionata e si gonfia appena il vento bollente gli arriva addosso come un macigno? Altro che Elefante in conftronto le loro gambe sembrano grissini!

  2. Ogi è giovedì, ma il caldo continua a farsi sentire… per fortuna in ufficio c’è l’aria condizionata, ma Bologna è un forno, e la sera non faccio altro che entrare e uscire dalla doccia…
    Voglio andare al mare!

  3. No, anzi è più caldo di ieri, però si avvicina il weekend, sempre che non ci arrivi della consistenza di una medusa lasciata a sciogliersi sulla battigia…

  4. sè more!!!!!!

    sarà che soffro il caldo… sarà che un po’ odio l’estate …. sarà …. maio non ce la faccio più!

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