Chi non muore…

Fatti i debiti scongiuri, non sono morta e qundi ci rivediamo o meglio risentiamo. Ciao. Come va? Io sono sparita nel vortice del cambio di lavoro. Poi di una settimana a New York – splendida. Ora sto smaltendo un misto fra il jet lag e la damigiana di Lexotan che normalmente scolo per superare i voli aerei. Intercontinentali, poi. Con tutto quel mare sotto.
Insomma ho quella sensazione strana di testa ovattata-leggera e vago sentore di che cosa ci faccio io qui. Perché nel frattempo ho occupato la mia nuova scrivania per iniziare il mio nuovo lavoro. Che poi è quello che ho sempre fatto e che mi piace di più. Scrivere e venire pagata per farlo. In un giornale femminile. Che, se preso per i verso giusto, è il posto più divertente del mondo, scleri premestruo compresi.Io in questo momento prendo per il verso giusto qualsiasi cosa. Oh, quanto amo lo stordimento da Lexotan.
A presto.

5 thoughts on “Chi non muore…

  1. Bentornata! Scusa l’impertinenza: gionalista? Se si, anch’io… E anch’io detesto volare: è rimasto mitico un Genova Parigi in cui sono riuscita a trasmettere ansia a tutti i vicini :-)

    A presto

  2. bentornata cara, mi sono mancati i tuoi commenti….

    bacione

  3. …ehilà!

    ma quant’è bello essere pagata x divertirsi a fare quello che abbiamo sempre e cmq desiderato fare….è 1 sensazione ke mai e poi mai avrei pensato d provare,ma ke invece mi accompagna costantemente dai primi gg d maggio d qst’anno…………
    hai presente quando t sent stanca, stremata, distrutta, ma capisci ke nn vedi l’ora ke sia l’indomani x rifare tutto ciò ke hai fatto?!

    BENTORNATA TRA NOI, in italia e al posto ke t è sempre spettato d assoluto diritto !!

    kisses ;P

  4. Ehi ciao a tutti! Che bello ritrovarsi così fra amici…splendida sensazione (nel frattempo ho anche smaltito il lexotan…). Per serpe: si, giornalista! Anche tu? Dove? A MI?

  5. E si, anche io però a Genova. E anche io ho cambiato mille lavori (ora sono art 2, e arrotondo con consulenze come addetto stampa) un po’ per inquietudine, un po’ perché davanti a personaggi come quello raccontato nel tuo nuovo post non sono mai riuscita a reprime l’istinto di mandarli affanculo (in questo caso sperando che qualcuno se li penetri davvero)

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