Childfree anche in Italia

Ho scritto già qualche cosa sulla tendenza childfree, ossia la scelta ragionata di non avere figli. Ad esempio qui e qui. Soprattutto ritengo importante che una decisione del genere sia appannaggio solo e soltanto della coppia, e non si debbano tollerare ingerenze di amici, parenti e genitori che continuano incessantemente a chiedere “Ma come mai…” “Ma perché…” o, peggio, a giudicare, arte nella quale soprattutto le donne sono maestre (l’ultima volta, un’amica trifigliata è riuscita a dirmi: “Sei fortunata che lui voglia ancora stare con te visto che non vuoi figli”, come se invece che una persona il mio compagno avesse sposato un utero).

Comunque, essendo un tema che mi appassiona, sono contenta di segnalare che il Centro Interdipartimentale di ricerca sulla famiglia dell’Università di Padova venerdì 26 e sabato 27 dedicherà un seminario, il primo in Italia credo, alla tendenza childfree. Il titolo, Libertà da…libertà per…” richiama il suffisso -free di childfree, ossia liberi, opposto a -less di childless, che indica privazione, mancanza.

E sempre per la serie “scelte individuali”, è interessante notare che nell’ultimo rapporto Istat Essere madri in Italia, il numero “atteso” di figli è, per le madri intervistate, superiore a due (2,19 figli per donna). Se poi nei fatti questa “attesa” non si concretizza è probabilmente per i problemi che conosciamo bene tutte: mancanza di strutture adeguate, zero aiuto alle donne con figli, impossibilità di conciliare in maniera decente lavoro e maternità.
Per cui, anziché tormentare chi decide di non avvalersi, temporaneamente o per sempre, della facoltà di non riprodursi, perché non dedicare tutta questa energia nell’aiutare chi vuole farlo?

29 thoughts on “Childfree anche in Italia

  1. Perchè è più divertente rompere le balle al prossimo che fare qualcosa di utile. ;-)***

  2. Perché le persone sono affette da sindorme dello sceriffo, come graziosamente battezzò un mio amico il desiderio di farsi gli affari altrui e spiegare agli altri cosa è meglio per loro. Quel mio amico subiva aggiunte sostanziose di peperoncino al suo sugo (che SOLO LUI mangiava) perché i suoi compagni d’appartamento sostenevano che non era sufficientemente piccante.

  3. Princy: verissimo, purtroppo
    Corrado: la sindrome dello sceriffo mi sembre una definizione perfetta! Per questa gente il mondo è la loro giurisdizione. Certo che ‘sta storia del peperoncino…
    Aranel: per quanto so io, è così solo in Italia. O almeno assume queste proporzioni solo qui
    Placida: le ho solo risposto che se mi avesse lasciato per quello, non avrei poi perso tanto.

  4. Che sollievo leggere queste notizie!
    Ventisei anni, fidanzata, buoni rapporti con i miei genitori… e non ho il minimo desiderio di avere bambini in futuro! Con il tempo, questa mia “carenza di istinto materno” si è sempre più rafforzata. Ne discuto da mesi con le mie amiche, loro sì che si “sciolgono” appena vedono un bimbo in carrozzina (a me, semmai, fa questo effetto un gattino) e mi stavo sentendo un “mostro”, mi sembrava di andare “contro natura”!
    Proprio oggi mi sono decisa di cercare qualcosa su Internet, e con mia grande sorpresa, per la prima volta, ho conosciuto questa corrente chiamata “Child-free”. Che bello sapere che siamo in tante, che il mio non è puro egoismo ma che può essere anche visto come una scelta responsabile!

    (P.S.: devo però farlo capire al mio fidanzato… lui vorrebbe una squadra di calcio…) :-/

  5. Giada: per quanto riguarda il gattino, se dai un’occhiata al mio blog capirai che con me sfondi una porta aperta. Quelli che hanno organizzato la giornata di Padova mi hanno promesso gli atti del convegno a breve, per cui tra poco ne riparleremo.

  6. Ciao Blimunda,
    leggo soltanto ora tutto ciò che hai scritto sui Childfree… parole che sarebbero potute arrivare tranquillamente da me! Classe ’74, felicissimamente convivente da 6 anni, sposata da 2 e circondata (anzi molto spesso inghiottita)da amiche neomamme… Chiaro il quadretto, no?
    Purtroppo però credo che il tessuto sociale italiano non sia ancora pronto ad accettare questa nuova posizione, ma il convegno a PD mi sembra un buon inizio!!!!

  7. ciao, io sono katia. Non navigo spesso in rete, o perlomeno non al di fuori delle necessità lavorative, perchè non è una delle mie passioni, ma sono venuta a sbirciare su suggerimento di un amica. Un saluto collettivo. Sono anch’io una mamma e una lavoratrice. A dire la verità ho sempre ripreso a lavorare dopo i due anni e mezzo delle mie figlie. Amo il mio lavoro e lo faccio con passione e grande impegno ed anche per questo ho scelto di lavorare part time, ma non nego che se ne avessi avuto la possibilità (in Germania ad esempio i dipendenti statali possono conservare il posto e restare a casa ad accudire i figli fino al compimento del decimo anno) avrei atteso ancora alcuni anni prima di rientrare sul lavoro. Mi sentivo perfettamente realizzata anche a casa e facevo le stesse cose ma con un minor carico di stress.
    Scrivo perchè ci sono alcune cose che mi hanno colpito. In primo luogo mi aggrego alla nota di Michela a Kevin, per sfatare questo errato luogo comune per cui i figli sarebbero un peso per la società, in particolare quelli delle famiglie numerose, come se questi fossero un gruppo di indigenti da mantenere. In molti casi sono persone che hanno fatto una scelta di vita solitamente più sobria ed hanno dei valori alternativi non centrati sul consumo. Noi veniamo tassati di più e non privilegiati (pensate anche alle recenti polemiche sulle rilevazioni fatte da il Sole 24 ore sulla finanziaria), gli assegni familiari che percepiamo sono risibili e non veniamo certo favoriti neanche nelle circostanze essenziali. Basti pensare che il tetto di reddito per l’esenzione dal ticket per una prestazione sanitaria concesso ai bambini sotto i 6 anni non cambia se la famiglia si fa carico di un figlio solo o di 10. Mi limito a questi pochi esempi, perchè questo non è il tema della conversazione, ma voglio ricordare che senza i nostri figli non ci sarà nessuno a farsi carico delle pensioni di cui tutti vorrebbero usufruire. Il mio secondo commento riguarda le domande fatte da Rosa in data ormai antica sul lavoro di Lucio e la gestione familiare di Emanuela. In realtà le risposte sono già state ampiamente date sia per il caso specifico che con altri luminosi esempi, come quello di Lucia, ma io sono ancora una volta meno diplomatica e stufa di questi preconcetti. Se uno ha molti figli deve per forza fare l’avvocato o il medico ed avere almeno la collaboratrice fissa e 4 nonni a disposizione. Noi abbiamo soltanto quattro figli, abbiamo entrambi un lavoro modesto, siamo a lungo stati per scelta monoreddito, ora che sono rientrata a lavorare tre volte al mese viene una signora ad aiutarmi con le pulizie ed una volta al mese una signora ad aiutarmi a mettermi in pari con la stiratura. C’è solo mia mamma, che è stata a lungo quasi completamente latitante, si assenta diversi mesi all’anno e non ha mai cambiato un pannolino. La maggior parte delle famiglie non ha parentele con Agnelli e le madri delle famiglie numerose non fanno le matrone, sono mamme. Le nostra casa non è uno specchio, anche perchè abbiamo tre cani che fanno dentro e fuori dal giardino, ma noi l’adoriamo. Io sono una donna felice e realizzata. La maternità mi ha cambiato molto e mi ha permesso di trovare una serenità che prima non avevo. Faticosamente mio marito ed io ci ritagliamo degli spazi, ma anche quando questi sono mancati, non ho mai rimpianto i nostri primi 5 anni di matrimonio, che sono stati per noi felicissimi e per scelta child free. Non c’è confronto. E su questo mi richiamo a Chiara. Essere mogli e madri, mariti e padri è una vocazione, la risposta a una chiamata, la realizzazione di un progetto che ti realizza (scusate la ripetizione!). E’ ovvio che non è un progetto di tutti, ma così come ci dev’essere la libertà di non avere figli ci dev’essere anche il rispetto per chi li ha e per questo ho apprezzato molto le risposte positive che persone molto distanti da Emanuela e dal suo mondo hanno saputo dare.
    Quasi dimenticavo. Non ho mai sentito di bambini fatti per vendetta. Non è vero che tutte le gravidanze sono a rischio, anche se è effettivamente vero che con il temporeggiare sempre più delle donne che aspettano di avere il primo figlio a età sempre più avanzate, con il terrore di non poterne aver altri dopo se la gravidanza andasse male (magari per limiti d’età), le gravidanze a rischio aumentano. L’immagine che dà verdevescica non mi sembra riguardi la maternità ma un ambiente di lavoro infernale con pessimi rapporti umani. Non capisco perchè il periodo di Natale o di Pasqua debba essere il più allettante dell’anno. Forse perchè è il più richiesto? Cambia molto se uno a sciare ci va la settimana dopo? A me sembrerebbe di no. Ma per una famiglia che ha dei figli cambiano ue cose fondamentali: la prima è che la settimana dopo non ci può andare, perchè i figli vanno a scuola, la seconda e direi più importante e che nei periodi in cui la scuola è chiusa i bambini non sono “chiusi” e devono pur stare con qualcuno. Tornando alla Germania (Colonia) lì è legge non scritta che le ferie nei periodi di chiusura scolastica spettino alle famiglie con bimbi, in particolare se piccoli. Come sono arretrati sti tedeschi! Scusate la lungaggine e di nuovo un saluto

  8. Bah, katia.
    Io sono una Childfree pura in quanto non voglio avere figli punto e basta anche se avrei tutta la disponibilità economica per farli.
    Sinceramente non capisco le posizioni secondo le quali chi ha figli deve avere diritto a questo o a quell’altro.
    Sarò impopolare, ma è profondamente ingiusto.
    Io sono figlia unica ed i miei hanno fatto SOLO me perché potevano permettersi un unico figlio.
    Ebbene… non penso sia giusto sfornare tre, quattro o cinque pargoli, pur sapendo che non si riuscirebbero a mantenere e poi PRETENDERE dallo stato aiuti economici ingenti.
    Tu hai scritto che le pensioni nostre le pagano i figli vostri… io ho qualche dubbio in proposito, ma anche se fosse vero, sappiate che tra i soldi che giungono alle scuole che i vostri figli frequentano ci sono anche soldi nostri, che quei pochi aiuti che ricevete dallo stato vengono anche da me.
    Quindi, per favore, cerchiamo di essere più contenuti nel scrivere giudizi di questo tipo… se i figli si fanno SI MANTENGONO.
    Punto.

  9. Beh, Marylain,
    come avrai sicuramente notato il mio intervento in questo topic era alquanto fuori luogo. Il mio pc aveva perso la connessione e nel ricollegarmi l’avevo distrattamente inviato qui anziche al “se sette figli vi sembrano pochi”. Mi fa piacere comunque la tua replica perchè mette in luce quella mentalità ricca di preconcetti di cui scrivevo. Noi non vogliamo carità, non vogliamo facilitazioni. Per dir la verità non vogliamo proprio niente, perchè siamo felici dei nostri figli. Li abbiamo desiderati e li amiamo e ci curiamo di loro. Ci piacerebbe però forse un po’ meno di discriminazione, un po’ di quel rispetto che noi portiamo a chi ha fatto scelte diverse dalla nostra e un po’ più di equità fiscale. Torno al lavoro. Un saluto a tutti

  10. Katia, perdonami, ma tutto il tuo messaggio di prima trasudava di ben altre intenzioni (almeno io ed il mio ragazzo l’abbiamo percepito così).
    Hai detto che non vuoi la carità di nessuno e quindi che senso ha scrivere in un blog che chi ha quattro figli può avere problemi ecomici e logistici (citi l’esempio della Germania dove chi ha i bambini in “vacanza” sta in vacanza anch’esso… non mi pare molto giusto, però, nei confronti di chi non ha figli che egualmente potrebbe avere problemi a casa e necessità, quindi di rincasare).
    Io sono sempre stata nell’ambito Childfree e francamente non mi pare che si sia mai detto che chi ha molti figli è per forza ricco.
    Anzi!
    Spesso succede il contrario ed è questo ciò che non riesco a spiegarmi.
    Come mai delle famiglie con gravi problemi economici mettono al mondo più pargoli se sanno benissimo che avranno notevoli difficoltà?
    Tra le altre cose mi sento di controbattere anche l’affermazione secondo la quale che non è vero che tutte le gravidanze sono a rischio.
    Pensa che c’è una possibilità, se pur piccola, che una persona sterilizzata tramite legamento di tube o vasctomia possa rimanere incinta o ingravidare una donna. E si tratta di una operazione detta “irreversbile”!
    Tutti gli altri metodi (pillola, profilattico etc.) hanno delle % di fallimento che DEVONO essere prese in considerazione.
    Per questa ragione sto cercando di essere sottoposta ad un intervento di sterilizzazione, proprio in virtù del fatto che tutti i metodi “temporanei” hanno un fattore di insuccesso talmente alto che non ti potrebbe far vivere la sessualità in maniera calma e tranquilla (senza contare, poi, gli effetti spesso nefasti della pillola sulla donna).
    Detto questo non capisco che preconcetti io abbia avuto che tu non abbia.
    Io continuo ad essere della mia idea: dato che i figli sono una scelta quando si fanno vanno mantenuti da soli senza aiuti esterni. Per me una madre deve avere gli stessi diritti di una donna senza figli… se la mamma ha diritto a 5 giorni di ferie allora anche alla donna spettano quegli stessi 5 giorni.
    Questa per me è equità.
    Per adesso, poi, vedo molta più discriminazione da parte di mamme nei confronti di donne senza bambini piuttosto che il contrario…
    Mi sbaglierò?
    Saluti.

  11. Per la mia esperienza, non solo personale ma anche riguardante persone esterne, sono d’accordo con Marylain riguardo le discriminazioni nei riguardi delle donne che non vogliono aver figli, anche solo temporaneamente. Questa scelta non viene mai giudicata “a sè stante”, ma viene sempre e immediatamente associata ad un carattere freddo, arrivista e, soprattutto, egoista. Una donna senza figli, anche se magari è nel pieno della sua gavetta lavorativa con ore e ore di straordinari giornalieri non pagati, raramente osa chiedere un aiuto nelle faccende domestiche ai parenti e ancor più raramente le viene offerto. Per una donna senza lavoro ma con figli piccoli generalmente anche parenti anziane si affollano a frotte offrendo gratuitamente il loro aiuto come colf, sguattere e baby sitter. Al di là di questi ed altri aspetti pratici, c’è la cattiveria. Quella finta compassione, quel bisbigliare che ci sia sotto qualcosa e, soprattutto, la prontezza a giudicare ogni momento di nervosismo, di debolezza, di affetto verso qualcuno, come lo specchio della frustrazione di non aver bambini. Avevo un’insegnate non sposata e senza figli per scelta che dava l’anima per noi allievi, arrivando a dare lezioni private gratis durante le vacanze, a tutti. E invece di ammirarla, tutti a dire che sfogava su noi allievi la sua mancata maternità repressa… che schifo…
    Grazie. Juli.

  12. cara Juli,
    a me è successo proprio il contrario. Mi è stato offerto volentieri un aiuto quando con 4 figli ho provato ad andare a lavorare, ma per fare altre cose più leggere ciò veniva dato con una certa seccatura. Penso che il problema non sia questo; chiaramente la gente che abbiamo vicino ha spesso delle idee che non condividiamo sempre, soprattutto se sono parenti che avevano sicuramente delle prospettive migliori per il nostro futuro: a meno che non abbiano scelto col cuore di lasciarci vivere liberamnte( ma persone così sono rare). Per cui penso che sia normale che con le nostre scelte provochiamo delle reazioni, sopratutto se queste scelte vanno contro un certo conformismo sociale. E in quanto madre di quasi 7 figli mi sento di condividere questo con le childfree: la nostra scelta non è comunemente accettata, anche se diversa.
    Marilayn non ho capito cosa intendi per gravidanze a rischio perchè poi parli di metodi anti-concezionali:
    io per gravidanze a rischio intendo “rischio di vita per madre e/o figlio”.
    Spero che tu in un futuro non ti penta se pensi seriamnete a farti sterilizzare.
    Per me sarebbe come murare la porta di casa ed essere certa che nessuno busserà più per venire a cena, magari facendomi un improvvisata (che spesso sono le meglio riuscite in quanto senza pretese ed aspettative).
    Comunque credo che ci siano al mondo tanti modi che possano dare la possibilità ad una coppia di esprimere la gratuità verso chi ha più bisogno e questo lo esprime anche bene analagio in http://www.blimunda.net/?p=544.
    Credo che comunque ogni persona abbia le sue difficoltà nelle vita e che non esiste una vita migliore di un altra, la differenza sta nel modo di affrontarle.
    Spesso negli inteventi precedenti viene detto che uno si faccia i figli che riesce a mantenere. Mi domando secondo voi quanti figli riuscirebbe a mantenere un impiegato con moglie a carico e casa di proprietà. Boh, questa è la nostra situazione, e posso toccare con mano quotidianamnte che i soldi arrivano nei modi più strani. qui da noi si dice: ogni bambino porta il suo fagottino e vi assicuro che questo si realizza davvero.
    C’ è anche un articolo nella costituzione italiana che parla delle fam. numerose:Art. 31.

    La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.

    Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

    Io l’ho scoperto da poco ma ciò mi da il corraggio di affermare ciò che pensavo fosse mio e da non condividere, cioè che la famiglia numerosa può dare delle chance in più alla società, in quanto educa fin da piccoli i bimbi alla condivisione a non essere al centro del mondo, all’obbedienza, al rispetto dell’altro, ad allenarsi ad affrontare invidie, gelosie, difficoltà economiche con uan minor ansia da parte dei genitori. Boh, forse si potrebbe dire che per me è una bella avventura quotidiana. Una specie di Indiana Jones casalingo.

  13. Salve è la prima volta che scrivo e che riesco a trovare un childfree forum italiano. Fino ad adesso ho sempre trovato cose in altri paesi. Sono di Roma e sono sposata da 5 anni, ne ho 37 e non credo di volere figli. Questa è una scelta molto difficile altrettanto quanto quella di averne. Mi sento un po sola in questo periodo perchè tutte le persone che conosciamo e che si sono sposate più o meno nello stesso nostro perdiodo stanno avendo bambini e ci stanno escludendo per varie ragioni di cui darò descrizione per far capire i casi della vita. Una coppia di amici nostri ci ha abbandonato perche noi abbiamo espresso la nostra contrarietà ad avere figli e un po per pregiudizio e un po per superstizione ci hanno allontanato. Dico superstizione perchè loro hanno perso un bambino nei primi mesi di gravidanza e secondo noi hanno pensato male di noi…..che gli abbiamo portato “sfiga” per dispetto. Ora un’altra coppia che conosciamo da 13 anni ci ha annunciato di aspettare e ci ha detto chiaro che ci si rivedrà quando il bambino sarà abbastanza grande in quanto noi abbiamo un gatto e loro hanno paura delle malattie. La cosa più brutta è partecipare alle feste di compleanno dei miei nipoti, l’ultima sabato scorso…ormai non posso più parlare di niente che subito mi si fanno sotto con la tipica frase: ” tu non puoi parlare perchè non hai i figli” che tristezza!!!
    Ho parlato mesi fa con un futuro papà collega di lavoro di mio marito….era tutta una felicità per il futuro lieto evento tutto rose e fiori ed ora che è nata la bambina è diventato mister hyde non può sopportare ne la moglie ne la figlia. A volte ho l’impressione che molti facciamo un figlio come status simbol come comprare una macchina nuova o andare in vacanza a sharm el sheik. Fatemi sapere se c’è qlcn di Roma che ci si incontra.

  14. Ciao,
    Sono Silvia di Forlì, ho 32 anni, sono sposata da 2 anni e mezzo, prima ho convissuto per 4 anni e non ho figli. Non ho voglia di avere figli sto bene così, anche se può darsi che tra qualche anno possa cambiare idea, mai dire mai, ma, sinceramente mi sembra molto difficile!!! Anch’io ho amiche che hanno e non hanno figli. Ho un’amica con figli che quando mi vede mi attacca una pezza sul fatto di che cosa mi perdo a non avere figli, invece ho un’altra amica che ha ben tre figli, lei è felicissima e sono contenta per lei, ma purtroppo è una delle poche persone che capisce chi non ha voglia di fare figli. Mi piacerebbe conoscere persone zona Forlì, Cesena, Ravenna che la pensano come me.

  15. Care,
    anch’io sono una Childfree e sono proprio alla ricerca di una community di persone che la pensino come me. Non odio i bambini, ma sinceramente non riesco a sentire nessun desiderio di averli. Adesso ho 32 anni e sono fidanzata, e sul lavoro non fanno altro che assillare me e le mie colleghe non ancora sposate e “figliate”, chiedendo quand’e’ che ci diamo da fare. Io nicchio, ma ne ho davvero piene le scatole. Ma il colmo e’ stato quando una mia collega (neomamma OVER 40) ha iniziato a bombardare noi colleghe di foto della sua piccolina, ogni mese, unendo alla raccolta tutte le foto possibili e immaginabili, anche quelle di un’altra mamma del consultorio, che nessuna di noi conosce, mentre allatta i suoi 2 gemelli contemporaneamente. Ma si puo’?La mia mancanza di istinto materno e’ talmente radicata che da piccola rifiutavo di giocare coi bambolotti, come le altre bambine, non mi piacevano, e non riuscivo a capire cosa ci trovassero di divertente nel giocare a fare le mamme, cambiare (finti) pannolini, imboccarli (per finta) ecc. Secondo voi , E’ GRAVE???
    Ma prima di mettere al mondo altri individui, perche’ non iniziamo a preoccuparci di piu’ di quelli che gia’ ci sono, e che hanno mille problemi? La gente e’ brava a parlare solo quando i problemi sono quelli degli altri. Commentate numerose.

  16. Ciao,
    per tutti quelli che volessero far parte di una community italiana childfree vi segnalo questi siti:

    http://nokids.devil.it/

    E’ appena nato per cui bisogna “rompere il ghiaccio”

    Poi, c’e’
    http://www.nofigli.eu/
    Richiede di registrarsi per consultare il forum, che comunque e’ deserto.

    Forza cosa aspettate donne e uomini ?
    Scambiamo le nostre idee e conosciamoci.

  17. Carissime, fortuna esistete da qualche parte del mondo e oggi mi sono accorta che non siete neanche troppo lontane!Ho 34 anni,sposata da 3 e non ho mai avuto in vita mia il desiderio di avere figli.L’ho sempre vissuta come una vergogna,cercavo degli alibi:prima perchè ero troppo giovane,poi perchè dovevo finire l’Università,la volta dopo perchè forse non avevo accanto la persona giusta,infine perchè ero precaria.Nossignori,tutte balle.Oa sono grande,sono laureata,ho accanto la persona giusta(che come me non vuole figli)ed ho un lavoro fisso che mi permette di campare.Credevo di non essere normale e speravo che un giorno sarei “guarita”.Desideravo così tanto svegliarmi una mattina e sentire quel desiderio che sentono tutte le donne che mi sono persino rivolta ad uno psicologo.Invece più trascorre il tempo e più sono convinta della mia scelta.Più frequento gente con figli meno li invidio.Non c’è niente da fare,l’ho capito e ho smesso di farmi violenza coi sensi di colpa e di permettere agli altri(amici,parenti,conoscenti)di giudicarmi o compatirmi.La definizione di egoista attribuita a chi non vuole figli non la capisco.Egoista è una persona che vuole tutto per sè e non vuole condividere ciò che ha.Ma che c’entra!Mica non voglio fare un figlio per non condividere con lui i miei beni,che pensiero contorto sarebbe!?Anzi credo che ci metterò 30 anni a pagarmi il mutuo e poi non avrò ereditieri nè fratelli,quindi darò tutto in beneficienza a quel punto.E poi si fa un figlio per altruismo (che è il contrario dell’ egoismo)?Se la mettiamo così allora è giusto adottare quei bambini che già sono al mondo e hanno bisogno di una famiglia anzichè farne di nuovi!Che bello posso dirle a qualcuno certe cose, a voi, qui ed ora.Che sollievo, senza venire indicata come un mostro.Grazie di esistere!

  18. Sono una ex childfree, nel senso che, prima di conoscere mio marito, non ho mai desiderato avere figli. Mai giocato con le bambole, mai sognato una famiglia. Mi vedevo felicemente single, al massimo con un fidanzato fuori casa e un gatto da coccolare.
    Poi ho conosciuto Luca, e dentro di me una voce ha detto: io con questo ci faccio una figlia. Così, improvvisamente, come le voci di Giovanna d’Arco. Ora ho una femmina di 3 anni e un maschio di quasi 1.
    Continuo a non sopportare i bambini, con poche eccezioni. Odio la “dolce attesa” e il “lieto evento”. Considero i miei figli delle persone, non dei bambini.
    Questo per dire che si può anche cambiare idea senza necessariamente rincoglionirsi ;-)

  19. Lascio un commento a distanza temporale. E volevo dire che semplicemente la donne che hanno avuto dei figli sono invidiose di quelle che non li hanno avuti. Ogni altro commento mi sembra superfluo

  20. Si potrebbe elegantemente ribattere: le donne che non hanno avuto figli sono invidiose di quelle che li hanno avuti. Spesso fino a sviluppare disturbi e depressioni. Ovvio, tutte le lettrici felicemente childfree di questa pagina protesteranno. Ma si potrebbe dire lo stesso di tutte le felicemente madri riguardo al post di terry!

  21. sono sposata da 4 anni e sto con mio marito da 6, mi viene orrore pensare di avere un figlio, quanti soldi, quanto tempo, quante risorse ma per cosa? analizzando il tutto dalla gestazione un figlio lo si può definire come un parassita (dr. House dixit), che ti succhia le vitamine, i minerali… poi un figlio è tuo solo per 9 mesi, poi non lo è più; diventa un essere a se; dovrei spendere e spandere per qualcosa di non mio??!! ma siamo fuori. investo tempo, denaro e fatica su qualcosa che poi mi da un ritorno (un sorriso e qualche moina non mi bastano). Accendi un mutuo, ti compri dei mobili decenti per poi vederteli sfasciati e “dipinti” da un nanetto assatanato, incontenibile. In una società schifosa come questa, poi, dove non c’è lavoro, dove non ci sono garanzie di nulla, fare un figlio significa solo soddifare il proprio egoismo senza pensare che cavolo farà questo figlio in futuro. Un’altra cosa che non sopporto è quando qualcuno dice che tuo figlio ti starà vicino nella vecchiaia; ma siamo scemi? il figlio si deve far la sua vita, non deve asscondare l’egoismo dei genitori; non deve sentirsi obbligato… un figlio è un atto d’amore GRATIS, chi si aspetta qualcosa in cambio non ha capito nulla. Quante persone fanno i figli così tanto per fare, con leggerezza, e poi che uomini del futuro saranno? senza ideali, senza regole, degli inetti. Vedo troppi bambini soffrire per dei genitori egoisti che, ancora neonati, li portano in centri commerciali affollatissimi la domenica pomeriggio, tra luci e rumori insopportabili, è rispetto questo? i genitori se lo permettono solo perchè il bambino è troppo piccolo per mandarli a quel paese. hai voluto il figlio? te ne puoi anche stare a casa a coccolarlo, a giocare con lui o a portarlo al parco a prender aria buona.

  22. Buonasera a tutti ho 26 anni sono una studentessa e lavoratrice se cosi si può definire lavorare da 8 anni senza uno straccio di contratto, sono felicemente fidanzata da 5 con un uomo più grande di me di 20 anni e entrambi Non vogliamo avere figli (addirittura lui non si è mai sposato o ha mai convissuto)Io per ora vivo coi miei ma presto vorrei riuscire a trovare una sistemazione, non facile per chi come me per avere quel 600-700 euro deve lavorare un po da una parte un po dall altra e deve pensare a studiare…Sono circondata da mie coetanee che hanno figli a carico e si trovano nelle situazioni + disparate: o vivono coi genitori + prole o addirittura hanno un compagno ma non convivono con la stessa. (ognuno x i fatti propri). Ormai quando mi sento dire MA COME NON VUOI AVERE FIGLI?!come fosse un crimine non replico nemmeno + e addirittura evito conversazioni con trifigliate o simili…La loro soddisfazione consiste nel cambiare pannolini, accudire il piccolo poichè sono talmente insignificanti che risulterebbero perdenti su ogni fronte(pensateci bene:generalmente colei che procrea uno o + figlia ha una bassa cultura). Non tollero poi il comportamento della donna – madre:viaggiano in autobus con passeggino aperto e se gli dici qlc sei un insensibile o maleducato, spesso li vedo far urinare i bambini agli angoli delle strade (esistono i bar!)e hanno un sacco di pretese simili come aver la precedenza sul marciapiede. MA VAFFANCULO!PERCHÈ HAI UN BAMBINO DOBBIAMO CHINARCI AI TUOI ORDINI?

  23. Cara Cinzia ti capisco perfettamente, io sono sposata da 3 anni, stiamo bene grazie a Dio, siamo sereni, laureati, lavoriamo abbiamo una casa che ci piace da matti, una bella cerchia di amici e NON vogliamo bambini (almeno per il momento) e nessuno se ne capacita.ma perchè???perchè tutti si sentono in dovere di darti consigli non richiesti quando dici “non non ne ho, non ho intenzione per il momento?” Ho maturarto la convinzione che realizzando che non possono più tornare indietro, alla vita di prima, cercan di far salire quante più persone possibile sulla loro barca!!!Mal comune mezzo gaudio!

  24. Cara Cinzia, insomma, ma non ti pare di essere un po’ manichea? Generalmente chi procrea ha una bassa cultura? Ma se le ultime tendenze mostrano chiaramente che i figli sono sempre più un lusso, che molti vogliono ma pochi (in genere con alto livello di istruzione e buon reddito) possono permettersi?
    Non capisco neanche molto, devo dire, le geremiadi sui presunti diritti e le presunte prepotenze delle madri su chi non ha figli. Nella mia esperienza quotidiana, in realtà, è l’esatto contrario. Tutti si sdilinquiscono facilmente davanti ad un bambino, è vero, ma quanti cedono il posto in autobus ad una donna incinta, nonostante l’obbligo di legge? E quanti nella fila alla cassa? Mi sembra che sia uno sbaglio di prospettiva vedere i pochi privilegi riservati alle madri ed ai bambini come qualcosa di tolto a noi, come l’indignazione per il fatto che le nostre tasse pagano scuola e libri ai figli altrui. E allora? Questo significa che a suo tempo, le tasse di altri hanno pagato la scuola pubblica a noi quando eravamo bambini e ragazzi. Forse non tutte siamo o saremo madri, ma tutti siamo stati bambini, più o meno felici, e non capisco come si possa giudicare un male i vantaggi che anche noi abbiamo avuto a suo tempo, o che, se ci sono mancati, avremmo avuto diritto ad avere.

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