Di gravidanza e cavalleria

pregnantSugli immigrati si dice tutto e il contrario di tutto. Risorsa, male necessario, minaccia alla sicurezza nazionale. Per cui non pretendo certo di dire qualcosa di nuovo io.
Però una piccola cosa l’ho notata.
Da quando sono incinta, diciamo vistosamente incinta, da quando cioè la mia pancia non può più essere scambiata per un piatto di paccheri troppo abbondante, gli unici uomini che si offrono di darmi una mano – al supermercato, con le buste della spesa, aprendomi una porta – sono immigrati.
Sorridenti ragazzi albanesi mi sistemano la spesa sul carrello. Latinoamericani si affannano a cedermi il passo. Ragazzi dell’est mi sorridono e si scostano se mi incontrano sul marciapiede.
Per il resto, il nulla. Anzi; decine di uomini italiani e donne largamente in menopausa che occupano trionfanti la fila della cassa “Priorità gestanti” facendo finta di non vedermi. L’ultima, una gentile signora, ieri:
“Scusi, questa cassa è a priorità gestanti” le dico mentre, dopo avermi ignorato sgomitando, stava per sistemare sul nastro un carrello che avrebbe sfamato un villaggio indiano.
Mi guarda con sufficienza: “Cosa ha paura, di partorire mentre è in fila?”.
Non che io mi aspetti niente, eh, anzi. Mi affanno a dire che ce la faccio da sola, che non sono malata, che posso fare tutto. Ma questa divergenza di comportamento mi ha colpito. E’ come se per gli immigrati una donna incinta avesse ancora diritto a qualche attenzione in più. Come se la maternità fosse ancora un valore da tutelare.
Mentre nella nostra società sempre più rabbiosa e sempre più di corsa, in questo stato io sono un peso morto. Da ignorare, possibilmente.
So di cosa parlo; per anni ho pensato che le madri con le carrozzine che occupavano le strade e i loro bambini ululanti che mi trovavo tra i piedi ovunque fossero una piaga sociale.
Ora, come accade quando cambia all’improvviso la prospettiva, capisco che la pensano così in tanti. Forse troppi.

(La foto della Pregnant Warrior che pratica la danza delle spade a 8 mesi è sul Flickr di dizznbonn).

16 thoughts on “Di gravidanza e cavalleria

  1. vedere le cose da una nuova prospettiva può far cambiare opinione … ma è triste pensare che la gente consideri bambini, carrozzine e donne gravide come “una piaga” !!!

  2. Oddio ma che stronza cosmica sta signora! Fossi stata li io l’avrei mandata a cagare con la rincorsa. E’ proprio da incivili fregare la fila prioritaria a chi ne ha realmente bisogno. Che nervi! La prossima volta che vai a fare la spesa chiamami così distribuisco ceffoni a destra e a manca (magari mi sfogo anche) :-D

  3. quando ero incinta io, di immigrati se ne vedevano proprio pochi. attenzioni “speciali” tipo cedere il posto in tram, meno ancora. a un tizio seduto di fronte a me spinsi con la pancia il giornale che leggeva contro il naso che non alzava. non fece una piega. in compenso, molto spesso lo sguardo degli sconosciuti passava rapidamente dalla pancia all’anulare sinistro (all’epoca cerchiato d’oro). tutto in regola? ok, almeno quello.

  4. hai perfettamente ragione Blimunda, cmq ci sono ancora dei maschietti italiani che lasciano il passo alle donne incinte. Sono quelle stronze delle altre donne che non lo fanno, scusa il termine ma, tutti i giorni prendo il bus e c’è sempre qlche donna incinta o qualche puerpera che si affanna a tirar su la pancia, il bimbo o la carrozzina..e solo io e qualche maschietto ogni tanto diamo una mano o cediamo il posto, col sorriso.

    Le altre donne invece guardano fuori dal vetro e fanno finta di nulla..quelle in menopausa le guardano quasi dicendo”guarda che ci siamo passate prima di te facendo molte meno storie”. E ciò succede anche per gli anziani. Ci si lamenta dell’Italia in generale ma non ci si accorge che l’Italia siamo noi, uno ad uno.

    Lavoro in una società di consulenza e, cara Blimunda, ti posso assicurare che su 100 mutuatari quelli che pagano sono 95 stranieri e 5 italiani. I restanti italiani vanno a finire nel recupero crediti..per anni. Quindi se tanto mi dà tanto…

  5. se ti consola non è una piaga tutta italiana nel mio negozio un signore inglese ha apostofato una ragazza con il passeggino perchè prendeva troppo posto…. io l’ho invitato ad uscire per liberare la sedia tra gli applausi dei clienti

  6. placida, a milano sì. ci vanno anche gli uomini.

  7. Penso che il problema sia la maleducazione della gente, non la gravidanza in sé. Se tu fossi stata al supermercato con una gamba ingessata, la reazione della signora (“signora”?) sarebbe stata più o meno la stessa.

  8. Anch’io approfitto della cassa priorità gestanti, consapevole che se capitasse una donna incinta dovrei cederle il posto e lo farei ben volentieri, però non mi è mai capitato. Blim però le mie amiche con bambini piccoli o incinte dichiarano di essere ricoperte di gentilezze e attenzioni da parte di tutti, nessuna si è mai lamentata di queste maleducazioni. Bo? Metterò un cuscino sotto la maglietta e controllerò di persona ;-)

  9. confermo la sensibilità maggiore degli immigrati, anche verso persone anziane. Ovviamente senza generalizzare, il razzismo all’incontrario è deleterio, ma davvero ho notato gente (palesemente straniera) che lascia il posto in metropolitana e altra (italianissima) che fa finta di leggere o di non vedere.

  10. Guarda, non è una questione di gravidanza ma di rispetto per il prossimo. Io ho avuto un’esperienza identica quando giravo per milano con braccio ingessato e piede vistosamente fasciato e zoppicante. non aspettarti che un italiano ti lasci il posto in metropolitana o sull’autobus, nemmeno se lo guardi dritto negli occhi. Gli immigrati – quelli che vorremmo cacciare tutti – praticamente sempre. Avrei voluto avere una telecamera negli occhi.

  11. Le file al supermercato hanno il potere di tirare fuori il peggio degli individui. Quasi come i parcheggi. Secondo me hanno istituito le cassa ‘preferenziali’ perchè la carica energetica di disumanità che imperversa alle casse non procuri turbe prenatali al nascituro :-))

  12. Sugli immigrati passo, ma devo dissentire sul fatto che le donne non aiutino altre donne. Tutte le volte che io e mia sorella siamo andate in metropolitana con il passeggino ad aiutarci a fare le scale sono sempre state altre donne. Gli uomini ci passavano accanto facendo finta che di niente. Ognuno vede le cose in base alle proprie esperienze. Io sono donna: aiuto sempre le altre donne e mi alzo per lasciare il posto alle “panzone”, agli anziani, a braccie e gambe ingessate.

  13. Spero tu abbia cortesemente augurato la menopausa precoce alla stronza in cassa.

  14. carissima e dolce donna chi più di me ti può comprendere, mi è accaduto proprio oggi un fatto ancora più grave del tuo che approfonderò con adeguate ricerche e se è il caso sporgerò denuncia, al portiere dell’ospedale che mi ha negato l’entrata con l’auto al parcheggio interno del cortile alla 36esima settimana di gestazione dicendomi che potevo benissimo camminare, ed io con contrazioni in atto male alla schiena ed affanno e tutti i disturbi legati ad una fine gravidanza, sono andata a ritiriare gli esami, ma non finisce qui!!!!! ti auguro con il cuore le cose più belle che la vita a volte ci riserva, a parte gli stronzi!!!

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