E voi siete a debito o a credito?

Ho tra le mani la scheda di un libro che uscirà a ottobre per Baldini & Castoldi: Non è giusto. Sentirsi in debito o in credito con il mondo, di Alessandra Zanuso.

L’autrice, psicologa e psicoterapeuta, ha scritto questo libro perché, parole sue, dopo aver incontrato centinaia di pazienti in analisi si è resa conto che il mondo, semplificando molto, è diviso in due macro categorie: da una parte quelli che si sentono in credito con il mondo, e quindi recriminano continuamente sulle ingiustizie vere o presunte che hanno subito. Ergo, si chiudono a riccio, vivono da “battitori liberi” e non amano il gruppo. E tutte le volte che non ottengono quello che a loro giudizio gli spetterebbe, pestano i piedi.

Dall’altra parte del guado sta chi si sente in debito: come se si sentisse “in colpa” nei confronti della vita, è sempre super disponibile a dare, dare, dare a fondo perso, alla famiglia, agli amici, al partner. La loro frustrazione, però, sta nel fatto che gli altri, abituati a tanta grazia, li danno per scontati e spesso non dicono neanche un grazie.

Ovviamente l’autrice chiarisce che ci sono molte sfumature, e che spesso questi due atteggiamenti opposti, che hanno radici nell’infanzia, sono più vicini di quanto si pensi (in pratica, sono due facce della stessa medaglia, ossia il non trovare un equilibrio fra il dare e l’avere).

E voi da che parte state?
Siete più recriminatori o più donatori a fondo perso (salvo poi mugugnare perché nessuno riconosce la vostra generosità)?

6 thoughts on “E voi siete a debito o a credito?

  1. Trovo giusta le precisazione che fa l’autrice: cioè che questi atteggiamenti così opposti spesso siano molto vicini, infatti personalmente mi sento in debito o in credito a seconda delle giornate, delle situazioni o delle persone che frequento in quel momento…

  2. Mi riconosco nel secondo gruppo (ahi, quanto è difficile l’equilibrio!)

  3. Penso che nel primo caso si riconoscano il 100% delle persone. Nel secondo caso l’altro 100%.
    ;)

  4. Io in realtà sono ondivaga: mi sento in debito con la famiglia, da brava figlia unica iper responsabilizzata e praticamente genitrice dei miei genitori, e mi sento in credito (spesso) in altri campi, come il lavoro e gli amici

  5. Qualcuno mi definisce “IL GRANDE RECRIMINATORE”. Uhmm, pur sentendomi un po’ in credito con “le cose della vita”, penso di aver recuparato negli anni. Oggi mi sento in armonia con questa questione del ricevere/dare alla vita.

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