Facciamo rentring

Voi credevate di invitare gli amici a cena, per vedere una partita tutti insieme o guardare l’ultimo serial scaricato da Internet.
Voi pensavate di chiudervi tra le quattro mura con gli affetti più cari anche perché esausti di happy hour sgomitanti e bisunti, ristoranti carissimi in cui si mangia da schifo e i camerieri ti tirano dietro i piatti, o nausati da locali notturni con musica a palla e fauna velinara.
No.
Voi stavate facendo rentring.
Cioè, la tendenza, che arriva da Parigi e nata in origine come viral marketing di Orange, di privilegiare una serata a casa con gli amici. L’orario è rigorosamente seven-eleven ossia si comincia presto, si finisce presto, per mantenere una parvenza di vita sociale ma allo stesso tempo scongiurare occhiaia da panda e sbadiglio a metà mattina sul lavoro.
Complice anche l’autunno che avanza, pare ci sia sempre più voglia di tavola e divano: si sceglie la musica, si sceglie cosa mangiare e cosa bere, si scelgono pure le persone, che volere di più?
Ovviamente, come tutti i riti moderni o rivisitati, anche il rentring ha la sua liturgia: vietato ricevere in tuta e ciabatte (informale sì, sciatto mai), proibito servire solo tristi tartine o squallido finger food, cafone fermarsi oltre la mezzanotte con i padroni di casa assonnati sul divano. Super chic offrire agli ospiti un mini corso di degustazione, di vino, whisky o cioccolato, nel salotto di casa. Costa un po’, ma fa scena.
In attesa di recuperare altre chicche sulle serate autunnali casalinghe per un articolo che sto scrivendo, vi dico che a me le nights in sono sempre piaciute tanto, meglio ancora quelle non prevedono niente di precostruito (noiosissimi giochi di società, film da vedere obbligatoriamente eccetera) se non la voglia di mangiucchiare, chiacchierare e bere qualcosa insieme.

E voi, come preferite passare le vostre serate a casa?

11 thoughts on “Facciamo rentring

  1. se sto in casa, mi piace stare sola o con chi in casa ci abita: le mie figlie. a chiacchierare, guardare vecchie foto, sbirciare un film intanto che si commenta a ruota libera, anche a leggere vicine sul divano o sdraiate sul letto. quattro ore in società mi sono difficili da reggere, peggio che mai se sono io la padrona di casa. so’ selvatica, so’ (mia figlia dice asociale, sarà vero?).

  2. Più che una casa sembra la stazione Termini. Chi arriva, chi riparte, chi passa senza avvertire, chi non torna, chi avverte senza passare… Nonostante me.

  3. causa casa piccola le mie cene si tengono in taverna locale confortevole con sala fumatori a parte (il garage) e ampio terrazzo con vista su l’orto in vaso ampio parcheggio, musica di eccellenza in sottofondo biliardo sul quale prima si mangia e poi si gioca ampia scelta di cioccolatini e liquori fine pasto.. solitamente mi diletto alla griglia con pesce e carne… location informale, così come l’abbigliamento, in occasioni di compleanno vieto sempre i regali (cosa regolarmente disattesa da i miei ospiti) perchè per me il regalo sono gli ospiti e non è retorica… il grande vantaggio della taverna è che se ho sonno ad una certa ora io me ne vado in casa a dormire e quando loro se ne vanno si tirano la porta dietro

  4. Anch’io adoro sempre più le serate in casa con gli amici piuttosto che le uscite. Ma credo che sia un fattore legato all’età, di certo i 20/25enni non la pensano così.

  5. je, forse perché i ventenni non hanno una casa loro?

  6. terra, naturalmente quello è il problema principale. Però ricordo che quando avevo 20 anni mi piaceva molto di più girare per locali, anche se avessi avuto casa a disposizione non l’avrei sfruttata molto.

  7. di solito invito 4 amici (quasi sempre gli stessi) eppoi mi metto ai fornelli a preparare la cenetta ….

    ….. si bivacca, si parla e si sparla eppoi bimbi a nanna ….

    …. il dopo non posso dirlo !

  8. io quando stavo a Milano avevo un gruppo fidato di amiche, con cui si giocava a carte, per la precisione Pinnacolo – da vecchiarelle o demodè… non m’interessa…
    Noi ridevamo come delle pazze, tante chiacchiere e confidenze, tra una carta scartata e un tris calato…

  9. Preferisco uscire, sempre e comuque. Quando sto in casa e’ di rigore il pigiama e… fuori tutti! Peccato che il fidanzato non la pensi come me…

  10. Quando avevo una casa normale e non massacrata da Truppe Cammellate, facendo spessimo – ma spesso spesso eh? – cose che non sapevo si chiamassero così.
    ‘Spetta solo che le maledette (truppe) tolgan le tende, e vedrai quante ne organizzo ancora: sto troppo bene in casa – e so che anche gli amici ci si accucciano felici come in un nido :-)

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