Facebook compra Instagram. E ora?

Di Instagram avete già letto qui: Giulia-Gikitchen vi ha raccontato cos’è e come diventare popular come lei, che ha quasi 60.000 persone che la seguono.
Da ieri però ne avrete letto in altri termini, perché il gigante Facebook ha appena fatto shopping acquistando il social network di condivisione immagini per l’astronomica cifra di un miliardo di dollari. Nelle foto in alto e qui sotto alcuni dei modi creativi con cui è stata accolta la notizia dagli Instagramer.

“L’ha pagato il doppio del suo valore”, scrive Wired.it. Poco più di dieci impiegati, circa 30 milioni di utenti in tutto il mondo, nemmeno due anni di vita, una valutazione superiore a quella che avrebbe il New York Times: quello che si dice una start up di successo.
Ma vale davvero quella cifra? No, se consideriamo Instagram come un’azienda qualsiasi; certo che sì, se preso come fenomeno di condivisione, basato sulle immagini, ossia da sempre la cosa che funziona di più su internet; il quasi neonato Pinterest ha recentemente scalato la classifica dei social network arrivando al terzo posto dopo Facebook e Twitter. Perché nell’era del web sociale, più degli asset aziendali veri e propri a contare sono i contenuti e le interazioni generati dagli utenti: le foto caricate, i commenti, i like.

Cioè, il vero valore di un social network siamo noi che lo usiamo ogni giorno, più volte al giorno.

E Instagram porterà anche in dote a Facebook l’apertura verso il mobile, visto che si utilizza esclusivamente da smartphone, come spiega l’analisi di Business Insider.
E il vero valore aggiunto del colpo grosso di Zuckerberg, ossia gli utenti, come reagiranno?
Il capo di Facebook ha assicurato nell’annuncio che Instagram continuerà a essere indipendente dal colosso, ma in molti non l’hanno presa bene: l’eterna lotta fra Facebook “cattivo” e il piccolo servizio indipendente “buono”. In un corto circuito mediatico, il Wall Street Journal ha chiesto pareri su Twitter e ha pubblicato un elenco di opinioni degli utenti di Instagram. E c’è chi già suggerisce di salvare tutte le immagini già caricate su Instagram prima che Facebook possa utilizzarle ed eventualmente chiudere l’account.

Su Twitter tutta la questione è diventata trending topic in un attimo e c’è chi la vede come una bolla speculativa, chi si straccia le vesti e chi fa il filosofo: è solo business, quale altra speranza ha una piccola start up se non quella di essere acquistata, e alla grande, da un gigante del web?
La realtà è che anche Twitter trema; in molti si chiedono quando Google farà il grande passo per acquistarlo e cosa ne sarà del social network più amato del momento se dovesse succedere. Perché la strategia dei giganti del web sembra essere solo una: se non puoi batterli, comprali.

Forse anche noi che li usiamo tutti i giorni dovremmo abbandonare l’idea romantica che i social network siano qualcosa di nostro. Sono uno strumento (gratuito) per condividere quello che vogliamo. Nessuno ci obbliga, nessuno ci chiede nulla.

Nemmeno di restare se la nuova gestione non ci convince.

(Post pubblicato su Vanity Blog)

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