Quest’anno non ho ancora scritto niente per commemorare Faber.
Solo perché in altre faccende affaccendata, ovviamente.
Ma visto che fra le magnifiche canzoni di quel capolavoro che è La Buona Novella ce n’è una dedicata alla maternità , così poetica da farmi venire la pelle d’oca ogni volta che la sento, in questo gennaio per me così particolare voglio ricordarlo con le sue parole.
E te ne vai, Maria, fra l’altra gente
che si raccoglie intorno al tuo passare,
siepe di sguardi che non fanno male
nella stagione di essere madre.
Sai che fra un’ora forse piangerai
poi la tua mano nasconderà un sorriso:
gioia e dolore hanno il confine incerto
nella stagione che illumina il viso.
Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.
Fabrizio De André, 18 febbraio 1940 – 11 gennaio 1999
Sai, tesoro. In passato ho un pò girato l’Italia proprio con la Buona Novella di De Andrè e io ero la prima voce solista, Maria. Questa era una delle mie canzoni preferite, anche se devo dire che “il sogno di Maria” è sempre stata il top dei top. Mi mancano quei tempi, ma a pensarci bene per diventare madri per sempre la vita della cantante non era adatta, troppo poca stabilità.
Ma davvero? Che meraviglia aver cantato in pubblico quelle canzoni. E concordo sul sogno di Maria. Anche se tutto l’album è così bello che è difficile scegliere…
che meraviglia tutto l’album..
Per me Faber è una costellazione di vita, un riferimento solido ed una guida di vita. Rappresenta anche un intramontabile architrave di riferimenti estetici. La sua opera mi ha aiutato in molti momenti difficile della mia esistenza, ed ancora ascolto le sue parole incessantemente alla ricerca di sfumature e coloriture che un tempo non riuscivo a cogliere. La sua musica, le sue parole sono scolpite nella mia mente. Condivido con voi l’ammirazione per il grande Faber !!
(Fabrizio-Turrisi,Catania)