Genova per noi?

Leggo sul Venerdì di Repubblica che in una classifica delle città più “gentili” del mondo, New York sarebbe al primo posto. Ho i miei dubbi, ma sorvoliamo.
Il problema è che i cronisti del Venerdì hanno ripetuto l’esperimento in Italia e, indovinate un po’?
Genova è arrivata decima su 11 città: più scortesi di noi ci sono solo i veneziani.

D’accordo, cosa ci si può aspettare da una città che ha coniato il termine “mugugno” e ha pure aperto una casa apposita ove lamentarsi liberamente di tutto e di tutti?
Io però sono un po’ stufa però dello stereotipo del genovese scortese e brusco.
Me lo sento dire da anni; da amici e colleghi milanesi che “scendono” per il weekend (risposta tipo mia: “E allora se siamo così antipatici perché non ve ne state a casa anziché intasarci l’autostrada?”), dal mio compagno milanese che peraltro adora la Liguria (“Certo che se nei negozi sorridessero un po’ di più…”), dagli stessi amici di sempre genovesi che si autodefiniscono orsi tout court.

Ma a me piace il nostro understatement, soprattutto se paragonato alla caciara di altre città.
Siamo fatti a immagine e somiglianza di Genova stessa; lei mica ti sbatte in faccia quanto è bella. Anzi, ti respinge, si chiude, si allontana, gode quasi a farti vedere la sua parte più grigia per poi tagliarti il respiro all’improvviso quando dal fondo di un vicolo sbuca una piazzetta con un chiesa medievale minsucola e un pezzo di cielo in alto (occhio al voletto lirico da emigrante, ALT!)

Secondo me, al limite, siamo un po’ “selvatici”, come dice Paolo Conte.
Ma non è mica una brutta cosa; persino la volpe del Piccolo Principe voleva farsi addomesticare no?
Se ci addomesticate, vi ameremo per sempre.
Dovete solo avere un po’ di pazienza, grattare la scorza.
Anche la torta pasqualina sovrappone fino a 33 strati di pasta sfoglia.
Ma quando arrivate al ripieno, ululate di gioia.

15 thoughts on “Genova per noi?

  1. Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.

    Francesco Petrarca (1358)

    Baltasar, che ama Genova e le sue donne, le sue strade impossibili, le sue piazze e i palazzi abbandonati, i suoi mille volti neri dell’America Latina, i suoi sapori e i suoi umori. Genova città chiusa tra monti e mare, città aperta a chi sa amare.

  2. Ho vissuto giorni meravigliosi, a Genova. Per me, che vivo a Roma, è stato come rinascere. Amo la mia città, ma credimi, ho amato vie e piazze, sguardi e parole, anche quelle incomprensibili. Ed ho goduto di un’ospitalità che mai avrei pensato. L’ultimo giorno, davanti ad una vetrina di un’agenzia immobiliare, ho cominciato a guardare i prezzi degli appartamenti. :)

    Discutiamo pure Roma, ma non mi toccate Genova.

  3. Asssssolutamente d’accordo! Mi hai fatto venir voglia di scrivere qualcosa in proposito…Lo farò presto! ;-)***

  4. Ho sorriso nel leggere la frase: “”E allora se siamo così antipatici perché non ve ne state a casa anziché intasarci l’autostrada?” perchè mi suona familiare… tanti veengono da noi al sud per godere della natura stupenda e selvaggia per poi lamentarsi di disservizi, strade dissestate (non sempre vero perchè al nord ho visto di peggio!) e quanto altro! Non sarebbe intelligente prendere il meglio di ogni posto e limitarsi riguardo ai luoghi comuni così limitati e scontati che ti lasciano sempre un no-so-che di tristezza?!?

    Buone vacanze.

    Anna :)

  5. cito testualmente risposta tipo mia: “E allora se siamo così antipatici perché non ve ne state a casa anziché intasarci l’autostrada?” —>classico esempio di risposta gentile e cortese. e io, ingenuo, che quando ho letto lo stesso articolo avevo pensato “che stronzate, questi stereotipi”

    P.S.

    testato sulla mia pelle, siete anche davvero spilorci.

    senza rancore, eh

  6. Come ti ho detto stamani, mi hai ispirata.Dai un’occhiata da me…Siamo in buona compagnia!;-)***

  7. Ciao Bli, io posso solo dirti che amo Genova e tutta la scuola musicale genovese! Un abbraccio Mapi

  8. Genova che innamora!

    Una città strana, una bella donna che mostra solo una parte di se. Amata e desiderata da chi ne fa parte, odiata e rinnegata da chi non riesce ad averla… Genova, un tiepido vento di scirocco dopo il temporale, che porta l’odore del mare alle colline, del porto ai vicoli stretti…

  9. Grazie a tutti pe ri commenti, leggendone alcuni, come quello di una “foresta” come tittyna, quasi mi sono commossa!

    @Utente anonimo, noi saremo spilorci ma anche tu non scherzi, visto che non condividi neppure la tua identità…

  10. Ma perché non riesco ad amare genova come molti di voi? Ci sono nata, anche se non sono certo genovese doc, ma mi sento a casa solo fra le nebbie e le colline del mio piemonte, dove per altro nessuno vuole trascorrere molto tempo… forse devo farmi delle domande

    serpe

  11. io Genova l’ho lasciata senza rimpianti e anche se ora mi piacciono molti dei suoi aspetti, non potrei mai tornarci

  12. ho lasciato Genova e la mia Liguria per inseguire un uomo, per un sogno che sta diventando realtà ma che non riempirà mai completamente il vuoto della lontananza.. sarò melensa ma mi sono accorta di quanto sono campanilista adesso che sono lontano…

  13. annix: io ho seguito il lavoro, poi mi sono fermata per un uomo, ma ti capisco perfettamente. Anche a me è scattato il rimpianto solo “dopo” ma ogni anno di lontananza è più forte…

  14. Una volta mi sono recato con alcuni amici in un ristorante a Genova,entrato e sorridente ho detto:”ce l’havete un po’ di pesto buono?”(nulla di offensivo,mi pare!).Risposta del gestore genovese D.O.C.:”Quello che c’è lo vedete lì,se no c’è la porta!”
    A colazione alla terza brioshe mi sento dire dal barista:”Ci sono anche gli altri,eh?!” Alla chiusura di un molo un ristoratore:”Così i turisti avansan de vegni chi a rumpi u belin!” Quando devono accusarti un difetto ecco che la schiettezza e la sincerità tipicamente genovese si rivelano nel loro massiomo splendore,ma quando hai un’unghia di merito scappano tutti…devo continuare?

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