Hai fatto un figlio? Presto, cancella le tracce!

Per ovvi motivi personali, leggo con molta attenzione tutto ciò che riguarda la gravidanza. Tante idiozie, tanti luoghi comuni.
Oggi è la volta del Mummy Job. Ossia, un pacchetto di interventi di chirurgia estetica (costo: 15.000 dollari, circa 11.000 euro) per rimettere a nuovo la neomadre e cancellare dal suo corpo l’onta e l’ignominia delle tracce di una gestazione. Come se fosse, appunto, una vergogna da rimuovere al più presto. Va bene avere figli, anzi farli è il nuovo status symbol, ma per favore fai sparire immediatamente quella pancetta rilassata, quel seno non esattamente tonico. Sei pazza? Vuoi forse diventare totalmente out?
Negli Usa lo scorso anno 365.000 donne hanno acquistato questo pacchetto full optionals per farsi rifare in toto poco tempo dopo il parto. Certo, dive e attricette hanno dato il buon esempio, ma pare che il bisturi post figlio si stia diffondendo a macchia d’olio anche tra le cosiddette donne normali.
Dopo la rimozione del figlio per non farsi irrimediabilmente tagliare fuori dalla carriera, la negazione della gravidanza per conservare un barlume di vita sociale e rimanere attraente secondo canoni imposti da altri.
Ora, io in questa situazione sono la prima a capire che una gravidanza, dal punto di vista estetico, può essere uno choc. Non è facile adattarsi ai cambiamenti del tuo corpo giorno per giorno. Accantonare ogni settimana una maglia o un pantalone che non entrano più. Dimenticare gli specchi. Vedersi riflessa di sfuggita nelle vetrine e non riconoscersi. Sentirsi goffa, strana, diversa. Chiedersi ogni due giorni “Oddio, tornerò mai me stessa?”.
Tutto vero. Ma niente giustifica il correre in sala operatoria per cancellare le tracce di un percorso così importante che ti segna allo stesso modo il fisico e la testa.

Permettiamo al nostro corpo di riprendersi da solo, nei tempi e nei modi più naturali. Forse la nostra libertà passa anche da lì.

15 thoughts on “Hai fatto un figlio? Presto, cancella le tracce!

  1. poi ci stupiamo sul perchè le persone sono infelici e depresse..una volta (e parlo di quando ero piccola io ossia 10 anni fa)le mamme erano un pò più censurate sull’abbigliamento è vero. non mi ricordo mamme con magliette corte o gonne corte ecc.. però quando partorivano tutti a dire “che bella” “che donna” ecc..
    insomma, il top dell’essere donna era fare un figlio.

    Oggi non solo questa società maschilista, tenta di imporre a noi donne di ritardare le nascite per non rinunciare alla carriera o meglio, ad uno stipendio…ora si vuole persino tornare col corpo allo stato adolescenziale..

    possibile che conti di più la panza dell’autostima?

  2. sì, sì, me li ricordo i presunti amici che una volta venuta al mondo la nostra prima creatura son svaniti nel nulla subissati da mille impegni;
    alla fine chi ha bambini finisce per socializzare con chi ha bambini e chi non li ha si eclissa con i propri simili (magari temono che sia contagiosa la pargolanza), son cattivo, ma è così.

  3. Mummy job, per circa 11.000 euri ti mummificano. In egitto si veniva via a molto meno, anni fa.

  4. Ciao Blimunda, complimenti per il blog, scrivi bene, mi piacerebbe un sacco fare la giornalista!

    x marchino

    Credo che non sia perchè hanno paura di contagiarsi, è che i genitori spesso parlano sempre dei loro figli(parlando di quanto mangiano, dormono etc.) e gli amici che non hanno bambini non sanno cosa rispondere e si limitano ad annuire con aria poco convinta. Gli amici con figli invece sono più interessati a sentire questi discorsi. Insomma: alla fine gli amici sono le persone con cui hai più cose in comune (anche se non è sempre così).

  5. lotho: a dire il vero, io non sono d’accordo neppure con l’estremismo del “Fare un figlio rende le donne più belle/più realizzate etc”, perché non è sempre così. Ma questo correre ai ripari non appena partorito mi sembra davvero eccessivo.
    Stefano: ma come al giorno? In tutto!
    marchino: io sono d’accordo con Diletta (a proposito, ciao e benvenuta). Non so come mi comporterò io, ma so per certo che ho perso molti amici perché una volta avuto il figlio, non parlavano d’altro. Sono certa sia una cosa davvero importante, ma non dovrebbe annullarti come persona e farti diventare monotematico. In più, le regole della conversazione interessante impongono di variare gli argomenti e cercare quelli più in sintonia con chi ti sta di fronte, ossia: parlare di figli con chi ne ha, parlare di film/musica/libri/ vacanze/attualità con chi non ne ha.

  6. Fidati, io di bambini ne ho tre, comunque è il primo che fa la differenza (ovvio, eh), non mi sbaglio quando dico che per i neogenitori sarebbe di fondamentale aiuto avere intorno qualcuno che parla anche di altro che di bambini, solo spariscono, è triste ma è così, nonostante si cerchi di non parlar solo di bambini, ci si dice: “Dai quando ci troviamo te lo facciam sapere” poi magari si fan degli scrupoli che il bambino è piccolo e tu non puoi uscire (oppure, molto più semplicemente, se ne sbattono alla grande di interpellarti) e non ti chiaman più.

  7. E’ un quadro triste quello che dipingi. Spero che non mi succeda, anche perché con lo sconvolgimento delle vita che comporta un neonato, gli amici diventano ancora più importanti.

  8. Ecco perchè forse dovremo smettere di seguire le mode americane e riprendere quelle delle donne del sud… contente di avere un seno prosperoso e di sfoggiare la loro cretura nel passeggino della chicco!

  9. Bli, non erano parole dette, dico solo che, nel bene o nel male, qlche anno fa la donna neo mamma era vista come “più donna, più bella” dagli adulti che sentivo parlare (zii, amici di famiglia, gente in generale ecc) e non si badava molto se dopo qlche mese dal parto alla neomamma restavano le culottes de chevals (non so se si scrive così..però ce semo capite ^_^)
    ora invece già dalla gravidanza è quasi reato mettere magari più kg di quelli previsti e, una volta sfornato il pargolo, bisogna assolutamente tornare come prima pena i commenti tipo “eh, guardala, si è rovinata col parto” “non tornerà più come prima” quasi avesse avuto un incidente grave.
    Tenere a sè stesse sì dopo lo sballottolamento di ormoni e figlio va bene, ma questo che leggo rasenta la follia.
    Aloha!

  10. E’ vero che gli amici con figli sono un po’ monotematici. E questo non sarebbe grave, il fatto è che i figli possono fare tutto, dire tutto, insomma comandano loro e basta. Non ho invitato più una coppia con due bimbi vivacissimi perché questi dopo avere messo a ferro e fuoco il salotto, toccando tutto, hanno pensato bene di correre come dei pazzi dietro ai gatti i quali, come sa chi ci convive, detestano cordialmente i bambini. Un po’ alterata (e dopo avere chiuso a chiave le gatte in una stanza) ho fatto notare che la cosa mi disturbava assai e loro i genitori serafici ma anche un tantino infastiditi perché i pupi erano stati privati di un gioco così interessante: “eh, ma che ti frega, sono solo gatti…”. Detto questo faccio presente che bado tutte le domeniche che Dio ha messo in terra a mia nipote oggi quasi cinquenne (ma la storia va avanti da più di un anno a causa di impegni della mamma) la quale è felicissima di stare con me ed ha imparato a giocare con i gatti senza spaventarli. E visto che siamo in argomento, sapete cosa mi lascia un po’ sbalordita? E’ il fatto che una volta nato il bambino prende possesso della vita e della casa dei genitori. Noi da piccoli avevamo la cameretta e lì si stava e si giocava. Oggi i salotti, le cucine, i corridoi, i terrazzi sono invasi da una massa informe di giochi di ogni genere. Blimunda giura che non stenderai in soggiorno il tappetino Chicco 5×5 metri con sopra tutti i giochi del mondo

  11. esperienza opposta la mia marchino. amiche sparite una volta avuto figli. invani i tentativi di recuperarle, chiamarle, coinvolgerle. ma non per tutti è così.

  12. @miro e meno male, perchè è difficile restare soli, un po’ di vita sociale che prescinda dai figli è necessaria alla salute mentale dei genitori.
    @Marina beh, in quel caso lì hai fatto bene, io, con i miei, ho adottato la tecnica “se vi date una regolata si va in giro, altrimenti vi arrangiate e escono solo mamma e papà” e ha funzionato, non dico che abbiamo dei piccoli lord, ma sono sufficientemente educati in mezzo alle altre persone (anche perchè la sanissima pedata nel sedere è un ottimo deterrente).

  13. marina: non posso che condividere in pieno. Mai sopportati i genitori martiri ostaggio dei figli tiranni. Spero tanto di dimostrare presto che essere diversi si può.

  14. Io ho quasi 30 anni, non ho fatto carriera e per questo motivo non posso permettermi un figlio né un intervento post-figlio.
    Mi limiterò a dieta e palestra.

    Fai la brava,
    a presto :)

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