Home exchange, una casa tira l’altra

casa vecchiaPartono dalle loro case, in centro o in periferia, per passare un paio di settimane in abitazioni altrui, in Normandia come in Australia o in California. A costo zero o quasi.
Sono gli adepti dell’home exchange o home swapping, lo scambio di case per le vacanze popolarissimo negli Usa e in UK (vedi anche il film, L’amore non va in vacanza) ma in crescita esponenziale anche in Europa.
E, come mi spiega Annalisa Rossi di Homelink, c’è speranza per tutti, ossia non serve un attico in Piazza del Duomo per ottenere in cambio una casa in riva all’Oceano; abitazioni in periferia (anche a Segrate, mi assicura: sarà…) sono richiestissime, purché comode ai mezzi o all’autostrada. D’altronde si sa, statunitensi e australiani hanno un concetto delle distanze molto più elastico del nostro; i miei ex colleghi Made in Usa mi dicevano cose tipo: voglio venire in Italia, così già che sono lì vedo Amsterdam, e lo facevano davvero.
In più, secondo Scambiocasa.com, l’Italia è al primo posto nella top ten delle destinazioni più ricercate e quindi il nostro bilocale tanto vituperato potrebbe rivelarsi un vero tesoro come merce di scambio per ottenere un delizioso cottage inglese o una casetta sulla spiaggia in Algarve.
I prezzi dell’iscrizione ai siti già citati e ad altri come Intervac variano tra i 70 e i 110 euro all’anno circa, a seconda del servizio. Ma c’è anche la versione extralusso: Home Exchange Gold che tratta solo abitazioni da sogno, nei posti più esclusivi del mondo. Per 500 dollari all’anno (circa 360 euro), tanto costa l’iscrizione, si può provare l’ebbrezza di vivere in case spettacolari, arredate con gusto, con vista mare, parco o piscina privata.
Chi sceglie vacanze di questo tipo sostiene che è molto più intimo e familiare avere a disposizione una vera casa e non un’anonima stanza d’albergo; spesso poi gli amici dei residenti sono pronti ad aiutare i nuovi arrivati con consigli e suggerimenti, o a organizzare serate ed escursioni. In più la casa di proprietà non resta mai incustodita e si lasciano animali domestici (o piante da annaffiare) i nuovi ospiti possono provvedere. In più se ci sono bambini, dicono, contare su un vero appartamento arredato con tanto di balocchi e Dvd di cartoni animati è quasi indispensabile.

E voi lo fareste?

Lascereste casa vostra in mano a completi estranei per volare dall’altra parte del mondo, nel salotto di un’altra famiglia?
Io, gelosa come sono delle mie cose, dei miei libri e del mio armadio, da brava figlia unica (e se poi mi toccano le scarpe?) non credo.
Però, mai dire mai.

L’articolo completo su Panorama.it

7 thoughts on “Home exchange, una casa tira l’altra

  1. lo sapevo che c’era sta cosa dello scambio case ma per me è improponibile io non darei mai casa mia ad un estraneo mai e poi mai … certo se invece uno ha una seconda casa stile vacanze allora se ne può parlare

  2. mai!!! anche se non ho nulla di valore (come dice mia suocera che lascia sempre la porta di casa aperta :( ), l’idea stessa che mani estranee possano frugare nei cassetti mi da i brividi … anche se magari potrei trovare casa più in ordine di com’è :lol:
    ma non andrei neppure in casa d’altri!!!

  3. Mai. Ma mai davvero! Così come non amo soggiornare in case altrui, fra cose altrui; preferisco un sano albergo. Da perfetta cancerina, ho un senso “tutto mio” della casa…

  4. Sì, sono d’accordo. E poi già mi stufo a fare la spesa, cucinare, pulire casa mia, figurati quella altrui, perdipiù in vacanza!

  5. Ho da poco scoperto questo altro sito, completamente gratuito ed italiano.
    Hopendoors

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