Il comodino dei libri per l’estate: agosto

Lo sapevo. Ho tenuto questo post in bozze così tanto che siamo arrivati quasi a settembre, i libri li ho già letti praticamente tutti e c’è già un inizio di comodino di settembre che incombe. Pazienza, andiamo avanti.
Lo so. State pensando che sono in vacanza da una vita. E invece il fatto è che tra una partenza e l’altra ho passato la settimana di ferragosto a Milano e non è stato un com’è bella la città vuota, è stato che non mi aspettavo una serrata così compatta (pure i cinesi, signoramia); l’unica cosa che m’è rimasta da fare è stata leggere. Quindi, di questo comodino una buona metà era già andata prima della partenza. Ecco il malloppo, comunque.

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A Roddy Doyle perdono tutto. Anche l’aver pubblicato un libro moderatamente divertente ma tutto sommato inutile: una raccolta di brevi conversazioni da pub. Ma ho l’Irlanda nel cuore, e quindi va bene. Da ombrellone.
Il bestseller di Dicker, ecco. Io non leggo gialli, thriller eccetera. Questo però lo leggono tutti. Proverò, giuro, anche se la mole mi spaventa. L’avete letto? Avete recensioni per me? Ditemi.
Un covo di vipere, ovviamente, perché non è estate senza un Montalbano e perché non delude mai, restituisce esattamente quello che pensi otterrai iniziando a leggere, what you see is what you get. E perché dopo tanti anni riesco ancora a ridere con qualche scambio fra il commissario e Catarella.
La traduttrice di Alameddine è arrivato sul comodino per caso; non avevo letto il precedente Il cantore di storie che pare invece essere molto amato. Ecco, bello. Davvero. Una scrittura deliziosa, un personaggio che resta, il valore delle imprese titaniche e inutili – avete presente, no? Practice random kindness and senseless acts of beauty. E una straordinaria mimesi dell’autore nelle parole e nei gesti di una settantenne libanese innamorata della letteratura. Bello, a sorpresa.
The Juliette Society è ancora lì da leggere ma lo farò: dopo aver finito, perplessa, la trilogia del finto porno per mamme, proviamo col porno vero, hai visto mai.
Tu, sanguinosa infanzia è in lettura da un po’. Amo molto Mari (ne parlo qui) ma questo breve e denso testo di racconti lo prendo, lo lascio, lo riprendo. Un unico motivo: fa troppo male.
Capitolo Premio Strega Walter Siti: ho iniziato, lo ammetto, con Resistere non serve a niente. Quindi ho deciso di proseguire con Il contagio e Il canto del diavolo, indicato come sua ideale prosecuzione. Banale dire o  lo amate o lo odiate, ma lo stile e il linguaggio sono così forti e peculiari che è davvero così. E comunque Il contagio una spanna sopra tutti.
Limonov, ho perso il treno mentre lo leggevano tutti. Così ho raddoppiato Carrère: prima l’angosciante L’avversario (bravo, bravo, bravo per aver raccontato una storia così terrificante con quel distacco gelido, chirurgico), poi Limonov appunto che ho apprezzato anche e soprattutto come parte di documento storico. E poi ho imparato un sacco di cose sugli oligarchi russi, cosa che, dato l’exploit di Monica Bellucci, funziona e ti fa fare bella figura durante le conversazioni (a proposito, Monica, se è tutto vero: Cassell è l’uomo più sexy dell’universo mondo, e povero immagino non lo fosse; era davvero il caso?).
Infine, capitolo libri-per-lavoro. Siamo purtroppo a fine agosto, cosa dobbiamo fare?
La tua reputazione su Google e i social media devo ancora iniziarlo, Linked è in lettura così la mia amica Mafe smetterà di chiedermi “Ma come è possibile che tu non abbia ancora letto Linked?”, Netimology per ora l’ho sfogliato e, per un’amante della linguistica è molto, molto interessante.
Infine, un’ultima aggiunta fuori dalla fotografia: dato che sono stata in vacanza a Lanzarote (anche) in pellegrinaggio alla casa di Saramago, ho ripreso in mano quell’immenso capolavoro che è Memoriale del convento e sì, alla terza rilettura la magia è ancora intatta e sono sempre più d’accordo con la recensione che fece il New York Times; alla fine, per sfaccettato, intenso, multiforme che sia il libro, la linea narrativa della storia d’amore fra quei due personaggi meravigliosi che sono Baltasar e Blimunda spicca come una melodia singola su un tappeto sonoro. Bello, bello, bello, dio quanto è bello (fine del momento-groupie).

A fra poco con settembre.

 

 

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