Il mio fornaio vuole scuotere le coscienze

Non capita spesso, nella vita che facciamo, di vedere o ascoltare cose belle.
Per questo io ne vado alla ricerca, sempre, costantemente, per raccoglierle, conservarle e tenerle lì, in attesa di tempi peggiori.
Qualche giorno fa, caruggio di Varazze carico di vento di mare, passo accanto a un forno minuscolo, che in tanti anni quasi non avevo notato. E in una sinestesia celestiale, dalla sua porta arrivano insieme un profumo di focaccia irresistibile e la voce di De André che canta Creuza de ma. Archivio in fretta quel momento perfetto sotto la mia personalissima cartella “Cose belle” e vado oltre.
Il giorno dopo, dal forno arriva Girotondo, e lo stesso profumo di focaccia. Entro, per vedere dietro al banco un ragazzo con gli occhi che ridono, sua madre, un poster di Faber alle spalle. Prendo la focaccia e osservo i gesti sicuri della madre che, dopo avermi chiesto come la preferivo (“Nell’orlo, grazie”), taglia i pezzi luccicanti d’olio. Non resisto e dico: “La focaccia devo ancora assaggiarla, ma intanto complimenti per la musica. Ho sentito che metti spesso De André”.
“Non spesso” fa lui, serio “Sempre e solo. Sai che c’è? Nel mio piccolo, cerco di scuotere le coscienze. Magari uno entra per un etto di focaccia, ascolta una frase di una canzone, ci riflette…E’ dura far ragionare la gente, ma bisogna provarci”.
Me ne vado pensando che, comunque sia quella focaccia, d’ora in poi non avrò altro forno all’infuori di lui.

Ma la focaccia, ovviamente, era eccezionale. Le cose belle, quando capitano, capitano per bene.

16 thoughts on “Il mio fornaio vuole scuotere le coscienze

  1. Il fornaio mi piace tantissimo!
    Nel mio piccolo qui in UK io la focaccia la faccio spesso, e ho appena spedito un bel po’ di canzoni di Faber a un caro amico che vive negli USA ed è bilingue, ma non lo conosceva.

  2. Sigh! A volte le coscienze si scuotono, ma all’incontrario. Nell’estate del 2006 l’allora assessore alla cultura del piccolo comune in cui vivo decise di intitolare la scuola di musica a Fabrizio De’ Andrè. Che bello, è la musica della mia adolescenza e ancora oggi quando passo accanto ad un campo di grano maturo (spesso, ce ne sono un sacco qui intorno, è la famosa “grazia” di cui parla Guccini del vivere in provincia) ripeto fra me e me “dormi sepolto in un campo di grano…”.
    Tutto bene fino all’arrivo del nuovo Sindaco che sulla scrivania ha la foto della mamma e quella di Berlusconi.
    A lui De’ Andrè pare faccia venire l’orticaria, quindi ha dato ordine di svitare la targa, ha rifatto la cerimonia inaugurale, ha deciso di intitolare la scuola ad un musicista locale e dulcis in fundo ha affidato la direzione artistica del tutto a Michele Pecora. Altro artista locale sul quale evito ogni commento.
    Noi fra qualche mese andremo ad abitare proprio davanti a casa del Sindaco e mio marito gli ha promesso la sveglia tutte le mattine con a rotazione (e a palla) “Bocca di rosa”, “La canzone di Marinella” e via dicendo.

  3. irresistibile voglia di prendere il treno fino a varazze subito. ci si mette poco da principe…

  4. Allora anche i fornai hanno un cuore!! :-D

    Per Marina: al nuovo sindaco non farei ascoltare Bocca di Rosa, potrebbe essere considerato un attacco alla moralità della Carfagna.
    Consiglierei Un giudice. In quella canzone De André denigra i giudici. De André un antesignano Berlusconi? Certo che la vita è veramente strana! :-D

  5. Stef: quindi anche tu scuoti le coscienze. Brava!
    Marina: fammi capire: questo ha svitato la targa? Imbecille.
    estrellita: quando vuoi, ti aspettiamo!

  6. scusa l’intromissione, ma urge mettere il nome del forno! (o riferimenti più precisi per trovarlo senza camminare troppo: sono molto pigro)

  7. Cara Blimunda, si è così. Ho cercato un giorno di parlare del “valore universale della musica che non ha colore ed appartenenze”, ma lui con gli occhi iniettati di sangue mi ha risposto “lo odio, non lo posso sopportare”. Con gente dotata di zucche di questo tipo che ti vuoi anche mettere a discutere? Sospiri e molli lì. Ma fosse solo questo, lui è un sindaco di parte, molto di parte che non ha ancora capito di essere diventato primo cittadino di TUTTI.
    ps il 25 aprile ha vietato alla banda di eseguire “Bella Ciao”, ma ha lasciato che suonassero “Fischia il vento…” perché non l’aveva mai sentita.

  8. Leonaltro: ok. si trova nel caruggio interno di Varazze, parallelo all’Aurelia a mare, all’inizio (all’inizio partendo idealmente da Genova). Imbocchi il caruggio, cammini un 5, 7 minuti e te lo trovi sulla sinistra. Sentirai la musica :-)

  9. Oggi sono stata a Genova per vedere la mostra su Fabrizio De Andrè. Semplicemente meravigliosa. Mi sono commossa ad ogni foto, ogni aneddoto, ogni canzone, ogni intervista..
    Elena

  10. Che bella storia! Viene voglia di fare un salto in Liguria! A proposito segnalo che parte questo mese il concorso di CaseinItaly “La tua foto di viaggio più bella” , se avete anche voi voglia di vacanza…c’è in palio un week-end gratis in Sicilia e non solo. Il regolamento in homepage. Ciao!

  11. anche io mi sono segnata l’indirizzo, spero di poter andare a trovarlo prima o poi! :-)

    @ valente il diffidente: a me “il giudice” pare scritta apposta per Brunetta..!!! :-)

  12. dove dove, passo anche io, mi mandi le coordinate?

  13. simone: il nome del forno non l’ho scritto, lo cerco la prossima volta che scendo al mare, ma leggi qualche commento sopra, ho dato le coordinate per arrivarci!

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