Il raffreddore psicosomatico

Da circa sei mesi, ho un raffreddore, al mese. Ma forte, eh? Virulento. Da non respirare, passare le notti in bianco, poi giornate con il fazzoletto in mano, non sentire odori né sapori, avere mal di testa cronico e occhi gonfi, non sopportare il sole eccetera.
Mi sono data molte spiegazioni: lo stress che come il nero va su tutto, la stanchezza ormai cronica, un periodo di superlavoro, la bimba che dall’asilo nido porta a casa bacilli grandi come padri di famiglia, il fatto che, essendo paurosa, non mi sono mai operata al setto nasale, cosa che avrebbe probabilmente migliorato la mia respirazione. Però la cosa strana è che di questi raffreddori violenti e continui ne ho sofferto per molto tempo, tra i 16 e i 20 anni circa. Poi all’improvviso sono spariti e mi hanno lasciato in pace per più di dieci anni, passavo per “quella che non prende mai niente”.
A pensarci, condividendo casa con un uomo, meglio così, visto che dovevo essere in forma per curare i suoi, di raffreddori. Adesso sono ritornati, identici ad allora. Per cui, siccome ci insegnano che tutto è collegato, e la medicina è olistica, e che ogni sintomo è un messaggio, ho fatto una ricerchina for dummies.
Disclaimer per chi sa tutto: di robe psicosomatiche non ne so nulla e ho fatto, appunto, la classica ricerca da cinque minuti su Google, rigorosamente condotta a muzzo e senza pretesa di esaustività. Anzi, se qualcuno ne sa di più, mi faccia sapere.
Ho scoperto cose che è meglio pensare il mio raffreddore sia semplicemente dovuto ai bacilli di Beatrice e alle difese immunitarie abbassate dallo stress.
Qui si dice che “dietro al raffreddore c’è spesso un dispiacere intenso ma episodico, una delusione magari inaspettata” e se si tratta, come sospetto visti gli occhi gonfi e il mal di testa, di sinusite, peggio  mi sento: “In questo caso si parla di una infezione meno superficiale, che si è andata ad annidare nei seni paranasali, vale a dire in una sede più nascosta. Il disagio dunque è stato come sepolto, messo via, rischia di diventare emotivamente un risentimento che continua a covare subdolamente.” Insomma,  dentro me scorre un fiume carsico di risentimento e incazzature represse, et voilà. Non è finita qui: vogliamo forse farci mancare l’insoddisfazione sessuale? Secondo Georg Groddeck, psicoanalista tedesco pioniere della psicosomatica, “il raffreddore è una perfetta rappresentazione dell’eccitazione sessuale. Dunque certi episodi di raffreddamento non sarebbero altro che la trasposizione sul piano organico di desideri sessuali repressi.”
Secondo questo sito che parla di Rebirthing, e quindi da molta importanza a ciò che al momento mi è precluso, ossia respirare bene: “Il raffreddore è la manifestazione di una grande stanchezza: ci obbliga a interrompere quello che stiamo facendo, perché il corpo ha bisogno di riposo. Può anche essere associato a confusione di pensiero: non si sa più dove sbattere la testa. La cosa può riguardare il nostro lavoro, può darsi che ci chiediamo: ce la farò a vivere con questo lavoro? Non sarebbe meglio che lo lasciassi? E’ il momento buono? Tutto è confuso, non sappiamo che pesci pigliare.”
Fantastico. Sono stanca, non so che pesci pigliare, mi cola il naso e ho due borse sotto gli occhi che se mi vede il Wwf mi mette sugli adesivi. Ma come sempre, basta capire qual è il problema (facile, no?) per vedere il raffreddore dissolversi come neve al sole, assicura questo answerista su Yahoo!.
Mentre medito sul da farsi e sui buchi neri che hanno inghiottito pezzi della mia vita, mentre rifletto sul fatto che i raffreddori giovanili sono spariti quando ho iniziato a cambiare vita (l’università, poi l’Erasmus, un’altra città, un lavoro e una casa mia: magari è un cambiamento, quello che sto cercando?), nel frattempo, dicevo, ho preso l’antibiotico.

9 thoughts on “Il raffreddore psicosomatico

  1. In effetti…possiamo dire che tutte le malattie, alla fine, sono psicosomatiche, cioè nascono da un abbassamento delle difese immunitarie, provocato da un qualche stress, non comunemente inteso, ma come disagio esistenziale, robette che non stanno al posto giusto, per capirci. I bambini piccoli, ahimè, danno molta gioia, ma ci sbilanciano pesantemente il baricentro, quello personale e quello della coppia. Riflettici, con la tua consueta, meravigliosa levità. :-)
    Ciao!

  2. Interessante, io sono stata devastata dai raffreddori fin quando ho (assai infelicemente e incazzosamente) abitato in casa con i miei. Avevo raffreddori esattamente come i tuoi, talmente forti da non poter respirare, dormire, pensare. Da quando me ne sono andata (22-23 anni mas o meno) mai più avuti, si certo il raffreddore annuale, quello si anche se non sempre, magari se me lo passa mio marito, ma nulla a che vedere con il passato. Quindi alla fine adesso, nonostante io mi lamenti da mane a sera della mia situazione lavorativo/psicologica, non devo star poi così male.

  3. Confermo. Più ho galòp, grane e stress, più sternuto e tossisco e ho noie all’apparato respiratorio. Questo periodo in più è aggravato anche da una forma di allergia mai avuta prima. Mi sa che dobbiamo organizzare presto qui una serata delle nostre ;-*

  4. Guarda,
    io penso che la verità stia nel mezzo: cioè sia la medicina tradizionale, sia quella alternativa abbiano un po’ ragione e un po’ torto.
    Non credo alle spiegazioni troppo filosofiche, ma nemmeno alle spiegazioni bianche o nere della medicina tradizionale.
    E poi mi è difficile fidarmi completamente dei medici e ancor di più di quelli che non lo sono (vedi omeopati ecc…).

    Anche io ho avuto problemi seri di mal di gola per anni, quando lavoravo. Pensa che sono iniziati esattamente tre mesi dopo che ho iniziato a lavorare e sono scomparsi magicamente dopo che mi sono licenziata. E pensa che poi ho anche ripreso a fumacchiare qualche sigaretta, ho smesso di usare le sciarpe e ho preso un sacco di “colpi d’aria”, mentre quando lavoravo, per via dei mal di gola, stavo attentissima a coprirmi, a non fumare, ecc…
    Mi sono data la spiegazione che era colpa dell’aria condizionata che evidentemente a me causa questi mal di gola.

    Adesso non prendo mai medicine!!!
    Comunque, l’antibiotico per il raffreddore non dovresti prenderlo, eh! Il raffreddore è virale e i virus non si curano con gli antibiotici, non gli fai proprio niente e anzi ti abbassi le difese immunitarie.
    Sono i batteri che si cacciano con gli antibiotici! Occhio perché ad abusarne si fa danno.

  5. la.stefi: Una puntualizzazione: gli omeopati SONO medici, laureati in Medicina e Chirurgia, abilitati e iscritti all’Ordine dei Medici. In più devono aver seguito corsi di formazione specifica in Medicina Omeopatica della durata di almeno tre anni.
    L’omeopatia è una tipologia di cura con la sua brava dignità scientifica solo con un approccio diverso; a volte funziona altre no, esattamente come la medicina allopatica.

    Se molti di noi non lo sanno (non più tardi di tre ore fa ho letto un un blog in cui si mettevano nella stessa frase “astrologi e omeopati”) è perchè l’Italia è un paese del terzo mondo in tema di informazione sanitaria.

    Ciao ciao
    In boccaallupo a Bli per il raffreddore! Io credo che un finesettimana la mare curi (quasi) tutti i mali, psicosomatici e non…

  6. Marina: vedi? Vuol dire che stai bene, in fondo!
    Princy: no, ho provato precedentemente anche con gli antistaminici.
    Mitì, davvero!
    la.stefi: non prendevo antibiotici da più di dieci anni, ma senza scendere in particolari disgustosi, questa volta ci volevano.
    Ciao Rossa, mi sa che hai ragione tu. In effetti dato il clima di inverno e primavera, ho drasticamente ridotto i weekend al mare, sarà anche quello. Più mare, meno raffreddori. E crepi il lupo.

  7. Grazie per la precisazione Rossa. La confusione credo derivi dal fatto che ci sono tanti improvvisatori che si definiscono omeopati ecc… senza essere preparati. Comunque concordo con te.

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