Information overload

“Scusa, riattacco perché è tardi e devo andare dallo psicologo”.
Click.
Resto dall’altro capo del filo interdetta.
Non siamo amiche. Non siamo confidenti. Siamo conoscenti e, a volte, lavoriamo insieme.
E allora perché mi dai un’informazione così privata? Vuoi che io ti chieda se non stai bene? Se hai qualche problema? Devo sentirmi in colpa perché non l’ho fatto? Non bastava dirmi che eri in ritardo a un appuntamento?

Il mio ex capo statunitense quando, da brava italiana logorroica, chiedevo un giorno di ferie blaterando per un quarto d’ora e tirando in ballo nell’ordine le cavallette, la casa allagata e il cugino chiuso nell’autolavaggio mi interrompeva neanche a metà:
“Too much information: I don’t need to know”.

Appunto.

3 thoughts on “Information overload

  1. Ma forse per quella persona non è un’informazione poi così privata. Magari per alcuni dire “vado dallo psicologo” è un po’ come dire “vado che devo passare dal medico”… o al supermercato. Comunque sì, è imbarazzante.

  2. Si, non intendevo dire che sia una cosa da tacere, assolutamente: solo che, a volte, se non esiste alcun rapporto di amicizia con le persone, l’eccesso di confidenza mi spiazza. Sarebbe stato lo stesso se mi avesse detto, per dire, “vado a fare una gastroscopia”.

  3. Si, assolutamente. Anche a me imbarazza l’eccesso di confidenza. Tipo quando ho invitato a pranzo una nuova collega (era il suo primo giorno di lavoro!) e subito dopo le presentazioni mi ha detto: “No grazie, non pranzo, ho appena fatto una liposuzione e il mio chirurgo mi ha messa a dieta”….. giuro!

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