Intermezzo

Quando perdi una persona così, inaspettatamente, all’improvviso, la prima e forse unica cosa che ti viene da fare è stringerti forte a chi resta. Abbracciare gli amici di sempre come non facevi da anni. Come forse non hai fatto mai. Provare un affetto quasi materno per ognuno, cercare di consolarli perché per un attimo occuparti di qualcun altro lenisce anche il tuo dolore. Pentirti per tutte le volte che non hai avuto tempo per loro. Capire che ora, tra i 30 e i 40 anni, è quella la tua vera famiglia.

Quando perdi una persona e ti trovi a parlarne, scopri che a ognuno ha lasciato qualcosa, ognuno ricorda qualcosa di particolare, di unico. Il modo di muovere le spalle, di stringere gli occhi. L’amore per i gatti, la passione per la squadra di calcio. La ricerca di cose semplici, di una vita tranquilla. La voglia di esserci sempre, in ogni serata, qualsiasi cosa si organizzasse, per il piacere di stare insieme anche in quel modo silenzioso e discreto, in punta di piedi, per non disturbare. Quasi a scusarsi di esistere.

Sono giorni che mi chiedo se scrivere o no. E cosa scrivere. Come rendere un dolore così grande e inaspettato con qualche parola vuota. Un dolore fisico, che è passato dagli abbracci e dalle lacrime.
Poi ho pensato che in fondo, volevo solo salutarti.

9 thoughts on “Intermezzo

  1. anche io ti abbraccio, senza sapere chi sia questa persona, ma con la consapevolezza che, un uomo o una donna che ispirano le parole che hai scritto, non sono vissute invano

    serpe

  2. ciao B.

    hai scritto delle bellissime parole di cui ti ringrazio

    un abbraccio forte

  3. Jill, io ringrazio te del tuo affetto, della tua serenità che incredibilmente sei riuscita ad infonderci, della tua capacità di consolare che è arrivata proprio da chi avrebbe avuto più bisogno di consolazione. Descrivervi come una famiglia fuori dal comune ancora non rende l’idea. Ti abbraccio forte.

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