La rugiada di Dio

Ieri sera tardi ho buttato un occhio sulla tv. C’era Benigni da Bonolis, per cui mi sono fermata ad ascoltare.

Dirà anche sempre le stesse cose eh. Sarà sopravvalutato, lodato in maniera acritica esattamente come Woody Allen (fatte le debite proporzioni).

Però ha detto cose molto intelligenti, soprattutto sul senso laico della vita, che non è cosa da poco in questi tempi di corsa al tabernacolo per strappare un voto in più.

E poi la definizione della donna che ha dato – La donna è come la rugiada di Dio – è una delle cose più belle che ho sentito negli ultimi tempi. Un po’ come

Il polline di Dio, di Dio il sorriso, di De André.

Quasi quasi gli perdono tout court l’imposizione di quel gatto di marmo di sua moglie in tutti i suoi film. D’altronde se pensando a lei gli sgorga dalle labbra il canto quinto della Divina Commedia, c’è poco da fare. Che poi io mi commuovo; la Divina Commedia mi piaceva anche scuola, figurarsi ora. E Paolo e Francesca proprio non li posso sentire, che mi galleggiano subito le lenti a contatto.

Insomma, ci teniamo la Braschi se un marito pensando a sua moglie è riuscito a dire:

Lei è una cosa meravigliosa, come una montagna di neve;

e quando hai una montagna di neve, tienila all’ombra.

2 thoughts on “La rugiada di Dio

  1. Mmmm.
    Benigni ha sempre avuto un occhio un po’ monotono sulla femminilità, tutta leggiadria e tenerezza. E’ dolce da parte sua, ma io ho paura di queste classificazioni, quando diventano il pretesto, a livello nazionale, per mantenerci su un finto piedistallo di signorile astrazione.

    In pratica, la rugiada di Dio non va in Parlamento, non dirige le grandi aziende, viene deplorata se sceglie la carriera invece di stare a casa con i figli (o peggio, se vuol fare tutte e due le cose), e se è tosta di carattere la definizione calza ancora? Voi definireste Margherita Hack o Emma Bonino “Rugiada di Dio”?

    Ecco.

  2. @ Giulia: chiarissimo, e come hai letto in altre occasioni sono d’accordo, anche e soprattutto sulla “monotonia” di Benigni. Però, per una volta, ho preso il lusso di deporre le armi e godermi la definizione stilnovista. Così, forse anche per chiudere gli occhi sul resto, è vero. Però per un attimo mi è piaciuta.

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