La sindrome di Brokeback Mountain

Alla macchinetta del caffè.Tutte donne, più un collega gay. Si parla degli Oscar, si parla “del film dei cowboy”.
A un certo punto lui ci gela: “Comunque quella storia è molto vera: sapeste quanti uomini sposati, conviventi, fidanzati conosco”. (E
che quel “conosco” sia in senso biblico è chiaro a tutte).
La reazione è quella al classico sasso in piccionaia: chi dice “Ma va”, chi dice “Smettila”, chi ridacchia, alla fine ce ne andiamo col nostro bicchierino di plastica fumante in mano ridendo e facendo battute scontate per esorcizzare.
Ma mentre torniamo alle scrivanie, si ride sempre meno.

Io so solo che non guarderò mai più il mio compagno con gli stessi occhiquando mi dirà: “Faccio tardi, vado a giocare a biliardo con i ragazzi”.

6 thoughts on “La sindrome di Brokeback Mountain

  1. Sostengo, da sempre, che 3 uomini su 5 sono cripto-omosessuali. In realtà siamo tutti un po’ bisex. E perché no !

  2. @tillo Allora perchè quando esce il discorso “gay” gli uomini di solito dicono le cose più cretine? Escono battute da bar sport anche da insospettabili…. Forse hanno paura di mostrare la loro debolezza? Più fanno battutine pesanti più bisogna sospettare della loro bisessualità?

  3. “Meglio fascisti che froci”, ha detto una ieri sera.
    La buona notizia, dunque, dovrebbe essere che in Italia ci sono sempre meno fascisti :D

  4. @je senza fare psicologia spicciola, credo proprio che uno dei motivi sia quello che dici…
    @ giulia è lo stesso che alla richiesta “Dì qualcosa di destra” rispose “A froci”?

  5. Finchè non verrà -giustamente- riconosciuta sarà sicuramente amplificata, subita e lacerante per tanti contesti e rapporti etero. Un bacio mapi :)

  6. Il dire le cose più cretine sui gay dipende un po’ da ignoranza, un po’ da paura, un po’ dal bisogno di mascherarsi, un po’ dall’educazione ricevuta… un po’ perchè si è cretini!

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