La triste realtà

Un’occhiata di sfuggita allo specchio in piscina, uscendo dal corso di nuoto per panzone, ha squarciato il velo dell’omertà.
Sì perché in casa evito accuratamente, da svariate settimane, ogni superficie riflettente che scenda oltre il collo.
Oggi però mi ci sono trovata di fronte, così, all’improvviso.
Ironia della sorte, avevo pure le lenti a contatto.
E mi sono resa conto che ormai non c’è “Da dietro sei rimasta uguale” che tenga.

Nel giro di poche settimane, almeno secondo l’autorevole AFI Ranking elaborato dai miei amici, mi sono trasformata in una TUF.

Totally Un-Fuckable.

11 thoughts on “La triste realtà

  1. Tranquilla, in certi momenti noi maschi riusciamo a trovare posizioni inimmaginabili anche per il Kamasutra. L’astinenza sarebbe più faticosa :-P

    Poi certo saprai che a tempo debito un buon rapporto favorisce la partenza di tutto.

  2. Ah, come ti capisco. Io ho praticamente coperto gli specchi di casa negli ultimi tre mesi di gravidanza. Tempo dopo mi sono per caso rivista in una foto, e mi sono chiesta, sgomenta: Ma io sono andata in giro COSì?????
    Tranquilla, poi passa. Prima o poi.

  3. è incredibile come tornando indietro tu scrivessi post child free..come adesso tu ti lamenti della gravidanza…non appena avrai in braccio Bea tutto sarà passato…… e penserai al secondo;)

  4. Luca: ma io sono *ancora* con la testa childfree! E per quanto riguarda il secondo, avevo già scritto che chiunque me ne parlasse sarebbe stato giustiziato sul posto!
    Princy: ecco, esatto!

  5. Ti capisco, è sempre più difficile di quel che si pensa vedere il proprio corpo che cambia. Da parte mia, i primi giorni mi spalmavo la cicatridina sul souvenir del mio intervento senza guardare e poi mi veniva il batticuore. Ma passa, tutto passa: e nel tuo caso la pancia è legata a una cosa splendida. Coraggio, coraggio.

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