L’abito fa il manager

felicettiCinzia Felicetti era il mio direttore a Cosmopolitan. Adesso scrive libri e tiene corsi alla Bocconi per insegnare ai manager a vestirsi in maniera decente (magari intervenisse anche sugli agenti immobiliari che mi tocca incontrare quando cerco casa!).
Ieri ha presentato il suo nuovo libro, L’abito fa il manager, consigli di stile in azienda per lei e lui. Suggerimenti dettati dal buon gusto ma anche e soprattutto di buon senso; perché è vero che c’è il Casual Friday e che le dotcom hanno sdoganato bermuda e infradito, ma è altrettanto vero che in un ambiente di lavoro e durante le riunioni fa sempre piacere incontrare persone abbigliate comme il faut. Ecco alcune perle tratte dal libro e dalla presentazione:

Per lui

– Occhio all’igiene personale; presentarsi sempre sbarbati e in ordine, con i capelli freschi di shampoo. Ma no all'”uomo Arbre Magique”, ossia quello che si è rovesciato addosso un intero flacone di dopobarba!
– No al doppiopetto, al gessato con riga larga tipo autostrada e ai ampi revers stile pista di decollo;
– No alle cravatte “Omega 3” ossia color salmone affumicato o tonno scottato;
– No alle sneakers (o allo stivale texano) sotto l’abito elegante, a meno di possedere una personalità stellare;
– No, ovviamente, al calzino bianco, corto o di spugna tipo tennis;
– No alle scarpe più chiare del vestito

Per lei

– No agli artigli in resina con french manicure che fanno tanto pornostar in libera uscita;
– No al balconcino, al push up e alla camicetta con scollo panoramico;
– In generale no a tutto ciò che è troppo corto, troppo strizzato, troppo sexy;
– Tacchi sì ma fino a 7 cm a meno che non vogliate partecipare al campionato di corsa su stiletto nei corridoi aziendali…
– Gioielli con parsimonia; meglio uno solo, importante, che tante cianfrusaglie;
– Investire in capi basic che durino più di una stagione anziché inseguire l’ultimo trend. Almeno una volta all’anno, fare un decluttering completo del guardaroba e gettare senza pietà tutto ciò che non va.

Ora il look giusto lo avete; se poi non fate carriera, non venite a cercare me.

20 thoughts on “L’abito fa il manager

  1. sembra che viaggiamo in tandem. il mio pezzo è in edicola ;-)

  2. tempo fa c’era un bella pubblicità che faceva vedere le fasi della vita a 30 anni il primo vestito a 50 nudo… io sono su quell’onda li… dannati catering mi costringono ancora a giacca e cravatta… il mio abito preferito è quello del laboratorio/garage pantaloni ex trekking con ditate di pittura in ogni dove qualche strappo dovuto ad attrezzi che si sono impigliati nei pantaloni.. insomma un bel capo vissuto peccato che non possa indossarlo al lavoro….. in ogni caso io non avrei mai fatto carriera

  3. Condivido pienamente! La descrizione del french manicure “da pornostar in libera uscita” mi ha fatto morire dal ridere: Credo che insieme alla vita bassa e ai pantaloni a pinocchietto sia il top della tamarraggine :-)

  4. allora: la signora con i vestiti molto corti ce l’ho, quella con le scollature fino all’ombelico pure, quella che indossa solo tacchi 12 anche, quelle con i gioielli belli truzzi tantissime, ma ho anche chi viene con la barba non fatta e anche poco profumato (della serie io l’acqua non la uso così risparmio sulla bolletta)…
    ho solo da sperare che : a) leggano il tuo blog. B) lo stiamo recensendo anche noi e che quindi leggano il loro giornale C)non è che la Felicetti se do nomi e cognomi ne manda una copia omaggio con tanto di dedica?

    PS. Dimenticavo abbiamo anche quello con il toupè che indossa rigorosamente abito gessato doppio petto. A questo punto credo che non faro’ più carriera se mi scopriranno.

  5. Il decluttering una volta all’anno è la cosa che preferisco….peccato che mio marito non sia assolutamente daccordo!!!Inevitabilmente quando vorrei comprarmi l’ennesimo paio di scarpe/stivali/sandali/infradito lui mi chiede:”ma ti servono?”.
    10 anni di convivenza e non ha ancora capito che le scarpe si comprano sempre, a prescindere!!!
    P.S….oltre che sugli agenti immobiliari che ne dici di intervenire anche sui rappresentanti del Folletto?????

  6. terra: ora vado a leggere…
    Luca: forse meglio così
    Vipera: ovviamente anche la vita bassa è messa all’indice!
    Sara: hai una bella fauna, non c’è che dire. E comunque non preoccuparti: sei una giovane donna, sarà difficile che in Italia tu faccia carriera comunque ;-)
    nenenina: certo che le scarpe vano comprate a prescindere, ma scherziamo? Per i venditore del Folletto hai ragione ma da loro riesco a difendermi: non sono mai a casa e quando ci sono non apro!

  7. oggi ho una felpa rossa, che fa pochissimo manager – del resto non ho quell’ambizione. lo so che sono ot e chiedo scusa, ma volevo dirlo…

  8. Quando vedo quelli tutti in nero (anche la camicia) e con la cravatta Omega 3, ringrazio tra me l’inventore del kalashnikov…

  9. marchino: d’accordissimo. Look tipico di certi ambienti “creativi”, stile… Vieni avanti, creativo!

  10. Andando un po’ più nel dettaglio:
    – il colore della cintura deve essere coordinato con colore delle scarpe
    – se usi la cravatta, nelle riunione NO all’ultimo bottone della camicia slacciato
    – Assolutamente NO gemelli ai polsini (modello vorrei ma non posso)
    – quando il venerdì adotti il dress down, bene una polo firmata o maglioncino di cashmere
    – cravatta preferibilmente a tinta unita, comunque non troppo lavorata o colorata. Rischiate che il vostro interlocutore guardi per tutta la riunione la vostra cravatta invece che i vostri occhi

    E per finire, vietate infradito e pinocchietti. Licenziamento assicurato.

  11. baltasar: applicando la norma su infradito e pinocchietti avresti svuotato le aziende.

  12. Dunque, mi guardo intorno… e aggiungo: no al maglione di lana a collo alto in luglio (soprattutto se il sapone non è proprio un amico quotidiano), no ai capelli disordinati e unti (se poi sono accompagnati da barba incolta…), no ai vestiti attillati quando si hanno 20 chili di troppo (con la scusa che “sono l’esperta di moda”), no al look da frikkettona quando si sfiorano i 45 anni. Direi basta per ora, ma aggiungo un’autocritica: io le infradito le adoro e le uso in ufficio… ehm, comincio a cercare un altro lavoro? ;-)

  13. Je, le mie regola vanno applicate solo agli uomini.
    Per le donne, vale tutto (o quasi).

  14. Ciao a Tutte/i
    ho bisogno di inviare una mail alla Cinzia Felicetti, sto preparando una tesi in scienze della comunicazione sull’argomento “dress code in ufficio” e sicuramente lei potrebbe darmi tante indicazioni bibliografiche molto utili.. sapete come posso fare?

    Grazie,
    Ermanno

  15. Ciao Ermanno, Cinzia è solitamente molto disponibile, contattala attraverso l’ufficio stampa di Sperling: Alessandra Frigerio
    skstampa@sperling.it. Ciao e in bocca al lupo per la tesi.

  16. “No al doppiopetto, al gessato con riga larga tipo autostrada e ai ampi revers stile pista di decollo” … assolutamente non sono d’accordo. a questo punto accogliamo infradito e calzoni corti … il doppiopetto e’ l’abito per eccellenza x il lavoro (serio), revers larghi si’ si’ si’, meglio stile sartoria napoletana come si addice ad un vero uomo, non la roba che ci propina la ‘moda’. Gessato largo … fantastico! si vede che questi consigli li sta’ dando una donna, che mai dovrebbe mettere bocca sull’abbigliamento di un uomo.

  17. La tua ex direttrice dovrebbe soprattutto scrivere libri su come poter scrivere e pubblicare un libro copiando integralmente interi capitoli da blog di giovani esperte di moda e stile forse non altrettanto note, ma certamente più limpide e autentiche.

  18. Ciao Agata, quello che descrivi si chiama plagio, se è così le giovani blogger esperte di moda avrebbero dovuto denunciarlo, tenuto conto anche che il libro è di 5 anni fa.

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