L’arte del regalo riciclato

regaloChiacchieravo con Nicola Santini, esperto di galateo zero cattedratico e molto simpatico, che se è ispirato riesce a spiegarti anche il “bon ton dell’uso della cabina allo stabilmento balneare”, per dire. Parlavamo d’altro, ma ovviamente il periodo è quello che è, ossia natalizio, anche se io qui segregata a Segrate nemmeno me ne sono accorta. Per cui mi ha proposto un interessante bon ton del regalo riciclato. Non fate finta di niente, il riciclo è arte diffusa e persino socialmente utile. Tanto vale farlo con stile.

Quando si ricicla un regalo si può incorrere nei due errori più frequenti:

1) che chi ci ha fatto il riciclando regalo se ne accorga;

2) che se ne accorga chi riceve il regalo riciclato.

Per questo motivo il bon ton del riciclo segue un metodo scientifico.

Regola numero 1: tenere sempre conto del fattore spazio-temporale: un regalo ricevuto a Milano per esempio va riciclato a Roma e non immediatamente, a meno che non sia qualcosa molto di moda nel momento in cui si riceve. Riciclandolo troppo in là con il tempo si rischia che l’aspetto datato ne riveli la dubbia origine. Se il problema modaiolo non si pone è meglio aspettare e quindi: ricevuto un regalo a Natale, lo si ricicla per un compleanno, ricevuto a Pasqua lo si porterà come cadeau ad una cena, avuto ad una cena, lo si riproporrà qualche settimana dopo in un’altra città e in un diverso giro di amici (Sì, ok, ma se il giro di amici è uno solo e magari abitano tutti in fazzoletto di quattro strade? ndr)

Regola numero 2: non essere cheap al punto di risparmiare anche sulla confezione. Il regalo si apre cercando di mantenere intatta la scatola, ma lo si fa reincartare prima del riciclo perché non c’è cosa peggiore che ricevere un regalo con la carta polverosa e il nastro afflosciato. Questo è uno dei segni rilevatori per eccellenza. A me è capitato di ricevere un regalo assolutamente riciclato, forse addirittura passato per quattro mani. Era un libro di immagini della pittrice Georgia O’Keeffe. Hanno fatto bene perché le persone da cui l’ho ricevuto sapevano della mia passione per questa artista. Imperdonabile è stato però trovarlo in una scatola con gli angoli provati dal passaggio da diverse mani e la carta ormai opaca e con i segni del fiocco polverosi.

Regola numero 3: riciclate pure ma sappiate individuare l’oggetto giusto per la persona giusta. Ovvero evitate di fare gli stessi errori di cui siete stati vittima. Non abbiate fretta e aspettate che il set di sottopiatti del colore che niente ha a che vedere con la vostra cucina diventi una folgorazione durante un invito a casa di amici. Prima o poi riuscirete a rifilarglieli, facendo un gran figurone ed alleggerendovi di qualcosa che non gradite.

Regola per i giornalisti o per chi riceve molti omaggi: Attenzione ai gift che si ricevono in regalo durante le presentazioni. Non vi venga mai la malsana idea di riciclarli se non volete essere beccati, a meno che non siate dei veri 007. Da qualche parte molto nascosta, magari ton sur ton potrebbe celarsi la terribile scritta: “campione gratuito vietata la vendita” oppure “omaggio per la stampa” (terribilmente vero, ndr).

E voi riciclate, o avete mai ricevuto dei palesi ricicli?

22 thoughts on “L’arte del regalo riciclato

  1. Grazie dei consigli! Prima di lanciarmi in spese folli per cercare regali (quasi) all’ultimo minuto, ispezionerò casa mia: qualche regalo non gradito sarà pur finito da qualche parte (e pronto per tornare a nuova vita!).

  2. io penso di possedere un regalo riciclato … trattasi di piatto da portata di dimensioni mostruose che assomiglia molto ad un portauovodistruzzo … l’ho nascosto talmente bene che saranno almeno tre anni che non lo vedo ;)
    ora però devo ricordare di non riciclarlo a mia volta!!!! :lol:

  3. Sono la regina del riciclaggio scientifico. Un consiglio: annotate data e provenienza del regalo da riciclare, così non rischierete di darlo a chi ve lo ha fatto!;-)***

  4. JillL: il portauovodistruzzo mi inquieta assai. E’ il momento di liberarsene: vai e colpisci!
    Princy: sarebbe imperdonabile!

  5. Noi abbiamo a casa una specie di composizione artistica fatta con cera e noci di cocco (se ricordo bene; non ho il coraggio di guardarlo una volta di piu’) regalataci da mio cognato e quella che all’epoca era sua moglie. Lo teniamo sotto il letto, anche se nelle intenzioni doveva essere appeso al muro, a mo’ di quadro. Abbiamo anche pensato di riciclarlo, ma poi ci siamo guardati e ci siamo detti: “Non conosciamo nessuno che meriti un simile orrore!”.

  6. Corrado: non riesco a smettere di ridere per la tua descrizione della “composizione artistica” e per il fatto che la tenete sotto il letto, pronta a uscire tipo mostro in un thriller. Io non risucirei a dormire…Ma buttarla via no, eh?
    A proposito, secondo me l’idea è stata dell’ex moglie di tua cognato…

  7. nel momento esatto in cui si fa sparire definitivamente un orrore conservato per anni … matematico che spunta l’autore che lo reclama!!! l’ideale sarebbe avere a disposizione scantinati capienti ed una buona memoria ;)

  8. In effetti, buttare via l’orrore determina quasi certamente quel che prefigura JillL. Ma in realta’, il motivo della nostra scelta e’ esistenziale. Casa nostra e’ come il maiale, non si butta via nulla.

  9. Mia cugina ci ha afflitto con i ricicli dei regali ricevuti in banca per anni… poi io sono diventata giornalista. E anche questa è vendetta :-)

  10. JillL: e tu digli che lo hai usato talmente tanto che s’è rotto!
    Corrado: forse sì. Siamo troppo legati a ogni soprammobile, a ogni inutile cianfrusaglia, per buttare via qualcosa. E sì che gli esperti ci dicono che fare space clearing fa bene all’anima e alla casa stessa. Ma tant’è anche io alla fine, riempio sacchettoni con la furia di Terminator e poi, prima di portali nella spazzatura, riguardo tutto e mi riprendo il 90% delle carabattole, perché “non si sa mai”
    Serpe: ma come te la cavi con gli infidi timbrini “Omaggio per la stampa” che mettono ovunque???

  11. Io riciclo solo i regali di natale, tipo cesti di cibo, bottiglie di champagne, cioccolatini. Quelli con il marchietto sono costretta a tenermeli o buttarli

  12. Non ci crederete, ma non ho mai reciclato un regalo eppure mi è capitato che chi lo l’ha ricevuto (da me) lo pensasse. Si trattava di un libro. No so come non si possa non riconoscere un libro già letto da uno ancora non sfogliato. Tra l’altro era incartato di fresco, un giallo best seller e appena uscito! :-S

  13. Valentina: sfiga nera passare per riciclante senza esserlo. Non è che chi l’ha ricevuto era in malafede essendo magari un riciclatore di professione?

  14. Stasera, al vin brule’ condominiale, abbiamo risolto il problema del nostro orrore: una lotteria di regali riciclati orribili. Ciascuno ha portato il proprio orrore e noi abbiamo portato il nostro. Cosi’ la composizione di noci di cocco ci ha lasciati, anche se siamo tornati a casa con un diffusore che ti raccomando (se avessimo avuto fortuna, avremmo pescato un biglietto bianco, che dava diritto a non vincere regali).

  15. Corrado: ma in che condominio vivi? A Paperopoli? Tutti si scannano alle riunioni di condominio e voi fate il vin brulé? Ma che meraviglia. Scherzi a parte, un po’ mi dispiace per la composizione di noci di cocco, un po’ mi ero affezionata. Ma la cosa più bella del tuo commento è l’augurio al biglietto bianco, ossia al non-regalo. Come il non-compleanno!

  16. Alla festa di fine d’anno con i miei amici facciamo il cesto del riciclo. Ognuno di noi porta un regalo, obbligatorio un riciclo, doverosamente impacchettato, infiocchettato e messo in modo anonimo e furtivo nel cesto in questione. Alla fine della festa, verso le quattro di notte, ognuno pesca nel cesto, apre il suo regalo e fa oh! che meraviglia. Quest’anno ho “scambiato” una apribottiglie a forma di hawaiana con una scatola cinese contenente medaglie con l’oroscopo. Non ho ancora capito se stavo meglio con l’hawaiana o con l’oroscopo. La scatola occupa più posto dell’apribottiglie naturalmente e l’anno prossimo non potrò riciclarla perché avrò gli stessi amici. Però è divertente e qualcuno trova anche qualcosa di utile. Buon Anno e Buon Riciclo. Amina

  17. mi son passata la giornata a leggerti……mi sembrava strano che tu fossi una scrittrice dell’ultima ora che con le sue osservazioni sul cercar casa mi ha fatto veramente ridere di gusto, così a frammenti ho letto, intervallando per lasciar spazio ai proprietari di questa macchina infernale e di questa linea che se ben adoperata fa vivere la vita anche dentro casa….. che dire…sei troppo forte….mi somigli tanto nei tempi migliori…..pensa….avevo scritto la bibbia ed i personaggi erano quelli della compagnia del mare….. la ricordano ancor oggi tutti gli amici e ricordandola si capisce come passa il tempo… mi raccomando…continua così, ti auguro che non venga mai meno dentro di te il meraviglioso senso dell’humor che hai….sarà che i genovesi scontrosi abbiano la dote di far ridere gli altri? un caro saluto da genova…o da quel che rimane del miserando genovese che nel marasma multietnico non lo si individua più

  18. ciaoo io penso che il regalo riciclato sia una mano santa per qunado dobbiamo fare regali a persone che nn ci stanno tanto simpatiche ma non so se riceverli sia tnt piacevoli ;)

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