Le quattro stagioni di Milano

autunnoIn pieno sclero da rientro, mi trovo a pensare:
Milano ha quattro stagioni. E fin qui, nulla di strano.

E’ da poco cominciata la stagione delle cimici. Sì, forse benedice soprattutto chi ha la fortuna (?) di vivere “immerso nel verde”, come recitano le agenzie immobiliari. Fatto sta che da un mese circa non so cosa voglia dire stendere all’aria aperta, pena lenzuoli coperti di orridi insetti, e devo stare molto attenta ad aprire le finestre, nonostante le temperature ancora lo permettano. Ad ogni spiraglio, sono pronte ad entrare in casa bestie verdi o grigiastre, che emettono un ronzio sordo e iniziano a girare in cerchi concentrici attorno alla luce. Altro che film dell’orrore.
Seguirà la stagione della nebbia. E a quei romanticoni che si affannano a spiegarmi “tu non hai idea di cosa sia la nebbia, ormai la nebbia a Milano non esiste più”, concludendo con un sospiro nostalgico, rispondo: per me miope e nata al mare, quando non vedo la targa dell’auto che mi precede e per tornare a casa seguo qualsiasi macchina di colore brillante, fino a ritrovarmi nel suo cortile di casa e a chiedere “scusi, dove siamo qui?”, bene, quella è nebbia. In alternativa la si può chiamare “la stagione del ghiaccio da grattare via dal parabrezza”, prego calcolare una mezz’ora supplementare quando devi andare da qualsiasi parte al mattino. Solitamente, mentre io raschio via il ghiaccio, la mia amica Roberta a Genova prende il sole con il suo mitico specchio di alluminio anni 70 sugli scogli di Punta Vagno. C’est la vie.
La primavera qui si chiama la stagione dei pioppi, ossia quell’ilare periodo in cui il cielo è offuscato non dal solito smog ma da una nuvola biancastra composta da barbe di pioppi. Che s’infilano dappertutto: nella ventola del computer, fra i capelli, dentro l’auto, in casa, sui vestiti, in gola. Unica soluzione, una pioggia torrenziale. Però non arriva mai.
La quarta e ultima è la stagione delle zanzare. Credo non ci sia nulla da spiegare in proposito, ma sempre per gli amici di Genova che dicono “sai, anche qui ci sono le zanzare, ogni tanto”, consiglio una gita all’Idroscalo in una sera di luglio oppure una puntata al Festival Latinoamericano ad Assago, storicamente funestato da nuvole nere di insetti che ballano la salsa.

Signora mia, chi l’ha detto che non ci sono più le mezze stagioni?

13 thoughts on “Le quattro stagioni di Milano

  1. le tue quattro stagioni sono piene di agganci, per me, e mi accingo ad approfittarne per non cedere allo sconforto. ieri ero anch’io in liguria e ne sono venuta via con la morte nel cuore.
    le cimici. il mio ex marito aveva studiato entomologia. quando entrava una di quelle bestie in casa, lui non partiva alla caccia della cimice: il suo bersaglio era un pentatomide. le prime volte, non capendo a cosa si riferisse, mi pigliava un accidente. ad ogni modo, sono meglio dei mirmidonidi (formiche) e peggio dei crisomelidi (maggiolini).
    la nebbia. mi costa dirlo, ma davvero non ci sono più le nebbie di una volta. come quando, sulla milano-torino, si viaggiava a passo d’uomo con la portiera di destra aperta per tenere d’occhio la riga per terra. mentre il ghiaccetto che si deve grattare dal parabrezza, quando non è solo una lastra ma anche un po’ di polverina bianca, si chiama galaverna e ha un nome bellissimo, oltre che un aspetto fiabesco quando si attacca agli alberi spogli.
    i pioppi. sono allergica. credo che questo dica già abbastanza.
    infine, le zanzare. io sono refrattaria: si vede che ho un cattivo odore. però la doccia nebulizzata di autan che ti accoglie al festival latinoamericano è un’idea strepitosa.
    buona settimana
    terra

  2. Io faccio parte di quell’elite di Liguri che pur vivendo in Liguria si è accorta di quale paradiso terrestre qualcuno abbia disposto su quest’arco fronte mare.
    Devo dire anche che qualche anno fa una signora della capitale lombarda mi aveva fatto un’ottima proposta economica per venire a fare il direttore nel suo locale… la mia risposta ha sorpreso un pò la signora quando mi ha chiesto “quale sarebbe la sua richiesta?” io non ho richieste particolari ma la sua offerta deve tenere conto che dovrei lasciare questo angolo di paradiso”
    Dunque cari emigranti avete tutta la mia solidarietà:)

  3. Quanto hai ragione… domattina ritorno a milano… e mi aspettano gli insetti malefici… nel mio palazzo ci sono falene da un mese…

  4. Bli, sei la versione al femminile di Stefano Benni.
    Ma anche un po’ Daniel Pennac.

  5. Hai detto bene nel post precedente : “abituarsi mai!”

  6. … ma sei sicura di non abitare a Ferrara?? :lol:
    rigurado alle cimici, per anni ho amorevolmente accudito le adorabili coccinelle che in questo periodo cominciano ad aggirarsi per casa … finché mi sono resa conto che non erano coccinelle ma cimici neonate :(

  7. terra: mmm, ho i miei dubbi che i pentatomidi siano meglio dei mirmidonidi! Ma concordo, la galaverna ha un bellissimo nome poetico. Soprattutto quando è fra i rami e non sul parabrezza.
    luca: vai così. Resistere, resistere, resistere.
    _mar_: vero, le falene, le ho dimenticate. Quest’anno è un’invasione.
    Baltasar: esagera, adesso.
    Mitì: magari!
    JillL: ma che tenerezza! E poi cos’è successo quando hai capito che le disgraziate fingevamo solo di essere coccinelle?

  8. O mamma mia, ma perché mi fai questo? Perché metti per iscritto tutte queste cose su cui cerco di sorvolare? Anch’io genovese trapiantata nel centro di Milano; mi ritrovo la camera inspiegabilmente invasa da zanzare, falene e pure cimici, è vero! Mai vista una prima tra l’altro. Ma chi ce l’ha fatto fare? Ecco, ora per colpa tua ho una malinconia addosso… chi me la leva più?

  9. Che fortuna che una città così turpe e miserabile, nella quale siete costrette a vivere solo per un raccapricciante scherzo di un destino che non meritavate, risplenda grazie alla vostra mai lagnosa presenza.

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