Milioni di donne ti aspettano. Sicuro?

Mi è arrivato sulla scrivania, già da un po’ di tempo devo dire, Milioni di donne aspettano solo di incontrarti, reportage in prima persona sul dating online scritto da Sean Thomas, giornalista. In realtà pare che il libro sia nato proprio da un’inchiesta giornalistica: il suo caporedattore gli intimò, un giorno, di provare i servizi d iincontri via Internet e raccontare “cosa c’è là fuori”.

Pensavo di averne avuto abbastanza con l’opera prima di Lewis Wingrowe, dallo chicchissimo titolo Me la dai la mail? (copyright, presumo, di Pierino&Bombolo). Però, visto che il dating online ultimamente ha incrociato il mio lavoro, una sera l’ho preso in mano e letto in un paio d’ore.

Allora.

Sean Thomas ha il pregio di essere più simpatico e meno pieno di sé di Wingrove. E’ divertente tutta la parte della stesura del “profilo” più accattivante per catturare le prede in Rete: tipo, la confusione fra sistema metrico decimale e pollici che gli fa inserire un’altezza di più o meno 60 centimetri, insieme alla frenetica ricerca di una frase che attiri l’attenzione.

Anche se il tipo è, come ci si può aspettare, orrendamente misogino e sessista: una frase tra tutte: “Come mai tante donne sono così ottuse? (…) In base alla mia esperienza alcune donne, molte donne, non brillano per intelligenza”.

Le descrizioni delle malcapitate, altrettanto ovviamente, attengono al genere “Fiera del bestiame”; i consigli dati agli aspiranti amanti online sono disarmanti, tipo: “Evitate nickname presunti sexy tipo Grossuccello66 ed trattenetevi, almeno per i primi approcci, di dirle che vi piacciono le sue tette”.

Però, diciamo che dal titolo me lo potevo aspettare: è una guida per i maschi online, mica un manuale per il punto croce. What you see is what you get.

Alla fine comunque, come da copione, in questo mondo che lui credeva popolato solo da “donne con i baffi e sfigati” trova quella giusta, si innamora e le chiede di sposarla.

Comunque, tra una sodomia e un incontro andato male, due ore sono passate abbastanza in fretta. Anzi, forse le parti più noiose sono quelle, diciamo, introspettive, in cui il protagonista prova a ricercare nell’infanzia e adolescenza le ragioni della sua situazione attuale di single insoddisfatto alla ricerca della donna perfetta.

Resta un grande interrogativo; con questa epidemia editoriale di “storie vissute”, una ragazza che oggi va online per cercare un uomo, che sia quello della vita o una one night stand, come fa a sapere che non si ritroverà, dopo sei mesi, descritte come mamma l’ha fatta, con tanto di gemiti, posizione preferita e idiosincrasie, in un presunto libro di tendenza?

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