Mutuo? No, grazie

Il 99% di ciò che facciamo, buono o cattivo che sia, lo facciamo per pagare un mutuo.
Forse il mondo sarebbe un posto migliore se vivessimo in affitto.
(da Thank you for Smoking)

A me delle case non importa nulla. Proprio non mi affeziono. Ne ho cambiate tante, e nessun trasloco mi ha spezzato il cuore. Sono solo qualcosa di necessario, contingente: mi serve un tetto sulla testa, non un rifugio. Una scarpiera, al limite, non una base sicura da cui partire per costruire la mia vita.

Ciononostante appena ho potuto, come tanti se non come tutti, ho comprato la mia prima casa. E le mie convinzioni si sono rafforzate. Comprare casa è legarsi mani e piedi. Le quattro mura diventano uno scoglio invalicabile e divorano soldi, energie e voglia di fare. Non ti muovi più, non viaggi più, non provi a cambiare lavoro, non esci di sera perché “hai appena comprato casa”. Sì, la puoi rivendere. Ma di solito non lo fai. Quando compri casa, nella testa hai un’idea di stabilità. E anche se non ce l’hai, ci pensa il mutuo a fartela venire.

Per questo mi ha piacevolmente stupito Alfio Bardolla, coach finanziario che ho intervistato recentemente per un dossier su Donna Moderna: la pensa come me (che sono notoriamente uno zero in materia di finanza, macro o micro che sia). Ovviamente non ne fa una questione di libertà personale e rigurgiti tardoadolescenziali ma di investimenti:

“Il mio suggerimento, anche se so che sembrerà strano, è di non comprare la prima casa. È uno dei più grandi errori finanziari che si possono commettere: in pratica ci si indebita, anche sensibilmente, senza che questo debito produca alcun reddito. Meglio vivere in affitto e usare la liquidità per investire in attività commerciali o immobili da rivendere, magari acquistati a prezzo basso alle aste giudiziarie. Così a fronte di un indebitamento ci procuriamo anche un reddito”.

In pratica, dice Bardolla, se proprio avete dei soldi e non sapete che farvene, comprate casa per poi rivenderla (o affittarla), investite nei muri di un negozio, in una quota societaria, in un franchising, ciò che preferite. Con quello che vi renderanno pagherete l’affitto di casa vostra e vi avanzerà anche qualcosa. In più, aggiungo io, nessuna spesa per manutenzione straordinaria, nessun problema di condominio, nessun pensiero, nessun legame. Quando vi siete stufati, volete cambiare scenario, vista dalla finestra, città o paese, siete liberi di farlo. Un sogno.
Quasi quasi la vendo.

15 thoughts on “Mutuo? No, grazie

  1. Io sarò anche un orso genovese, ma piuttosto di accettare un consiglio da uno che si fa chiamare “coach finanziario”, metto i soldi sotto il letto.
    Per me comprare una casa è pagare un mutuo che costa meno di un affitto, con la prospettiva, tra X anni, di smettere di pagare e tenerti la casa. Se paghi l’affitto e smetti, ti cacciano fuori con un pugno di mosche.

    La perdita di serenità dovuta alla preoccupazione di dover gestire i tuoi quattrini (la cui rendita ti serve per l’affitto, pena le mosche di cui sopra) è un prezzo troppo alto da pagare. La storia recente ci mostra come nessun investimento sia al riparo da tracolli e sconvolgimenti (Enron? Parmalat?).

    Le case si comprano e si vendono: se veramente si desidera andare non sono certo 4 muri che trattengono.

    Sogno un mondo in cui un “consulente finanziario” non esista.

  2. Comprare casa è legarsi mani e piedi?
    Lo dicono anche del matrimonio :-)

  3. Andrea: ovviamente era una provocazione. E per quanto riguarda i coach, visto la loro proliferazione, credoche vivere in un mondo coach-less resterà un sogno. E’ vero che le case si comprano e si vendono, ma è altrettanto vero che spesso la casa diventa un pozzo senza fondo di spese e preoccupazioni e un pensiero costante che limita ogni altra scelta di vita. Solo in Italia esiste questa sorta di fissazione per comprare casa: nel resto d’Europa e negli Usa le percentuali dei proprietari sono decisamente più basse. Credo si tratti di diversi stili di vita, tutto qui.
    Piero: infatti :-) Ma forse gestire un matrimonio costa meno (ho detto forse!)

  4. E’ un punto di vista interessante sul quale vale la pena di meditare. ;-)***

  5. Questo post è stato come un fulmine a ciel sereno.

    Io sono in pieno dubbio amletico tra affitto e mutuo. Una cosa che mi impegni finanziariamente per i prossimi 20 anni mi preoccupa un po’. Il non potermi muovere e cambiare lavoro, casa, città con facilità mi fa sentire prigioniera. D’altra parte pagare un affitto per non avere nulla, il non poter disporre di un luogo mio mi fa sentire in ansia.

    Forse è solo che non sono pronta a mettere radici, il che non significa necessariamente non voler crescere, ma solo il non dire sto qui e pago la rata del mutuo per tutto il resto della mia vita. Semplicemente perchè il resto della mia vita non l’ho ancora programmato…

    Per ora direi affitto. Nonostante consigli di nonne, mamme e zie. =P

  6. Non c’entra molto…o forse c’entra in qualche modo coi temi progetti-stabilità-futuro…
    E’ on line in questo giorni:
    L’Italia spiegata a mio nonno – la crisi di un paese vecchio sulle spalle delle nuove generazioni.
    E’ un breve saggio-pamphlet scritto da un noto blogger bolognese sui temi della precarietà del lavoro, mancanza di diritti e ricambio generazionale…etc…
    Divertente a tratti ma ben documentato.
    Copyleft, si può scaricare.

    Ti segnalo il link:
    http://www.italiaspiegataamiononno.com

    ciao

  7. Stregatta: al di fuori del discorso sugli investimenti, che per la maggior parte di noi è abbastanza chimerico, direi che il concetto è proprio questo: comprare o affittare sono due filosofie di vita, più che due scelte immobiliari. Compra chi cerca la sicurezza. Affitta chi pensa di muoversi ancora.
    Rossa: grazie per il link.

  8. Partendo dal presupposto che anch’io sono uno zero dal punto di vista finanziario, non abiterei mai in affitto perché alla casa mi affeziono eccome! Devo sentirla mia, per me è un rifugio, non un tetto sulla testa. Il coach finanziario avrà le sue ragioni, ma non pensa col cuore ;-)

  9. Anch’io sto con Alfio. E poi sono troppo volubile per immaginare un posto per sempre, o quasi.

  10. e’ un problema mentale italiano. in uk e usa le case si comperano e si lasciano, come i vestiti e come le scarpe, e’ solo in italia che pensiamo stupidamente che comperare casa e’ mettere le radici. e’ una questione di ottica e niente altro.
    se pago 800 euro di affitto a milano per un bilocale al mese, per un anno sono 9600 euro che butto dalla finestra, se prendo un mutuo sono soldi, che quando QUANDO VOGLIO vendere riprendero’ , se mi va male ci vado pari, ma se anche prendessi meno soldi di quanto l’ho pagata, sono sempre soldi che riprendo, anziche averli persi DI SICURO tutti con l’affitto.
    e’ un ragionamento chiaro e semplice.
    quindi anche solo per stare 5 anni, diventa assolutamente vantaggioso comperare e poi rivendere.
    certo il mercato immobiliare italiano e’ molto molto piu’ rigido di quello inglese e usa, e lo e’ propio per la resistenza mentale che ci fa pensare che comperare e’ = a mettere radici, anziche comperare = a una scelta economica piu’ intelligente.

  11. Il ragionamento “se pago l’affitto butto via i soldi, se pago il mutuo no” e’ come il ragionamento che “se si spreca carta si uccidono gli alberi, meglio usare carta riciclata”.

    Sembra che siano chiari e semplici e invece sono profondamente errati.

    Se spendi i soldi per un mutuo per la tua casa, non puoi fare un mutuo per una casa che potresti rivendere e farci del grano. Questo e’ un ragionamento chiaro e semplice.

    Il ragionamento corretto e’ questo (parlo per esperienza): sto in affitto e faccio mutui (notare il plurale) per acquistare immobili che poi rivendo. Non parlo di milioni, parlo di bilocali, 2-3 all’anno. Ogni volta, compro l’immobile a buon prezzo (non e’ facile ma si puo’ fare), faccio un mutuo, metto subito l’immobile in vendita, lo vendo, estinguo il mutuo e intasco la differenza (su cui sono ben felice di pagare le tasse).

    E sto in affitto. I soldi che spendo per l’affitto fanno parte del costo che ho per fare questo piccolo business. Calcola che in media guadagno, 20-30 mila euro ogni volta che compro e rivendo… vedi un po’ tu.

    E la carta e gli alberi? La carta viene prodotta da alberi che sono piantati apposta per fare carta. Quando si produce carta si piantano nuovi alberi che contribuiscono ad aumentare il verde del pianeta. Se invece uso carta riciclata, inquino con i reagenti che servono per fare la carta riciclata.

    Il mondo e’ pieno di ragionamenti che sembrano chiari e semplici e invece sono bugie. Magari la prossima volta parliamo del virus dell’HIV e dell’AIDS?

  12. molto interessante….ma come si fa a pagare poco una casa ..e rivenderla a un prezzo più alto?!!!!

  13. …Leggevo il tutto con molta attenzione.
    Ho appena comprato casa sperando di aver fatto la scelta giusta…
    L’affitto per restare dove sono attualmente, per una casa di una metratura decente (quando dico decente mi riferisco ad una casa che possa gestire 2 adulti e una creatura in maniera indolore e non dover fare il tetris) è improponibile. O meglio, dai 1200 ai 1400 (se non oltre) e alla fine non ti resta nulla, neanche in banca (non esci, non mangi fuori e ci pensi 1000 volte prima di toglierti qualche sfizio)
    Ho comprato casa ma so gia che la rivendero’…

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