Notte Bianca a Milano

Sabato ero in giro per la Notte Bianca.

Poche considerazioni sparse:

– La soddisfazione di girare di notte in mezzo a Corso Buenos Aires, vederla bella per la prima volta e non avere nemmeno un po’ paura di uno stupro o di uno scippo è stata impagabile.

– La gente, se le dici di uscire, ESCE. Anche se non ci sono eventi particolari (probabilmente ero sempre nei punti sbagliati io, ma non ho visto spettacoli memorabili). Alle Colonne di San Lorenzo, in particolare, c’era una marea umana. Impressionante.
Perché la stessa gente non esca anche senza nessuno che le dica Ehi, c’è la Notte Bianca, devi uscire, questo non me lo so spiegare. Ma comunque, è già un risultato.
Per cui, altro che il pur nobilissimo Sciopero dei telespettatori: più Notti Bianche per tutti.

– I Negramaro sono i nuovi idoli, giovanili e non. Si desume dal fatto che, in una piazza del Duomo impraticabile per il concertone, tutti cantavano a squarciagola Usami, strappami, etc, insomma il loro ultimo tormentone, Decisamente mi devo essere distratta, non avevo compreso le proporzioni del fenomeno.

– In una città civile che si dice europea, i mezzi pubblici dovrebbero essere funzionanti e sicuri TUTTE le sere, non solo in occasione di eventi particolari; o almeno nel weekend

– Infine, tutto bello, ma una triste consapevolezza: non ho più l’età. Dopo aver fatto programmi bellicosi, alle misere due di notte ciondolavo in un pub dei Navigli. Appena scattate le tre per l’ora legale, ero alla ricerca di una metro. Sono rientrata alle quattro, e barando pure di un’ora.

6 thoughts on “Notte Bianca a Milano

  1. Eh come ti capisco.
    Anche io, ogni notte bianca, crollo miseramente ben prima dell’alba. E tra l’altro, avendo un fidanzato giovane, mi sento pure in colpa :D

  2. @ Chiara grazie per la segnalazione, molto interessante!
    @ Giulia ora ho finalmente capito perché io invece li scelgo sempre più vecchi: così passo per la vivace del gruppo ;-)

  3. Anche io ho barato sull’ora. Oggi ho letto commenti entusiasti di numerosi commercianti, che ora vorrebbero notti bianche per ogni solstizio e pure per la fine del quadrimestre. Non concordo sul fatto che non ci fosse da fare: il problema, casomai, era che c’era trooooooppa gente. E tanti di fuori città. Impossibile raggiungere qualsiasi museo, locale o concerto. In termini di partecipazione, un grande successo. La vera vincitrice morale di questa serata, al di là delle strumentalizzazioni: la salamella.

  4. Mauro, ma come? Mi sono persa anche la salamella. Sono sempre più convinta di essere fuori target…
    Scherzi a parte è vero, la quantità di gente rendeva impossibile fare qualunque cosa a parte passeggiare. Che però non mi è dispiaciuto affatto: avrò fatto 10 km. Per l’occasione, ero senza zeppe. E senza tacchi.

  5. A proposito di zeppe… In relazione anche al precedente post: segnalo La Repubblica di martedì 28 marzo a pag. 39: “zeppe ingannatrici, peggio dei tacchi alti”. Un paginone!

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