Patate e scandali

Tutti a scandalizzarsi per lo spot di Rocco Siffredi sulle patatine.
Come se non avessero mai visto i cartelloni 6×3 che tappezzavano Milano due anni fa con l’enorme scritta “La patata tira”, poi edulcorato in un “La patatina tira”, perché il vezzeggiativo fa infantile e non impegna.
Come se lo scandalo della figura femminile nella pubblicità fosse la presenza di una pornostar (ormai, diciamolo, francamente bollita e pronta giusto per un reality), e non gli stereotipi continui, osssessivi che ci vengono propinati da due decenni: femme fatale tettuta e scosciata o massaia che si eccita perché lava più bianco.
Ah no, negli ultimi due anni, per stare al passo con i tempi, è apparsa anche la madre single che invita a cena il nuovo compagno, così anche le famiglie allargate possono riconoscersi e comprare i sughi pronti senza remore.
Non dico che i doppi sensi sui tuberi del buon Rocco siano il massimo dell’eleganza, però questa levata di scudi ipocrita mi sembra davvero fuori luogo.

7 thoughts on “Patate e scandali

  1. Vero, a volte di fronte a situazioni strane, tutti gridano allo scandalo e ottenendo la nostra reazione vinche chi ha provocato la situazione.
    Penso che sarebbe ora di finirla di fare la parte degli scandalizzati di situazioni create ad arte per farci assumere questo atteggiamento.
    Di fronte allo ‘scandalo’ organizzato non dovremmo avere alcuna reazione, e cadrebbero così nel vuoto le uscite a effetto di un sacco di personaggi (che vendono patate o politica).
    Riconoscere l’oggetto dello scandalo: “Questo è vero o aspetta solamente una mia reazione?”.
    Se è reale e merita ci può stare anche la nascita di un atteggiamento, altrimenti è solamente Siffredi che vende patate e patatine…e non ne vale la pena.

  2. Quella pubblicità non è scandalosa, è semplicemente di cattivo gusto. Volgare. Brutta. Inutile, come tante altre pubblicità da due lire. Ma non perché mercifica la donna o cose del genere: perché offende l’intelligenza con un doppio senso gratuito che vuol essere divertente e non lo è. Se avessero cercato di vendermi patatine a forma di fallo mediante battute di dubbio gusto avrei avuto la stessa reazione!

  3. @AngoloNero sono d’accordo sul brutto, volgare, etc, ma secondo me, non più di tante altre (mi viene in mente la D&G con emissione di gas intestinali…) Il mio discorso era solo: con tanta volgarità, tanto sessismo, tanto schifo nellla pubblicità, si stigmatizza ipocritamente solo Siffredi perché pornostar.

  4. e se oltre al disappunto per la volgarità, il sessismo, la mercificazione del corpo, decidessimo di non acquistare, in segno di protesta simbolica, i prodotti di questo marchio?

  5. @ elena esatto: abbiamo un’arma in mano molto potente (cambiare canale, spegnere la Tv tout court, non acquistare più un prodotto) ma molto spesso ce ne dimentichiamo.

  6. Devo essere sincera, quello spot non l’ho visto, ma credo che la vera volgarità sia una donna nuda o simile messa lì per vendere… non so, olio per auto? Qualsiasi cosa va bene, il corpo femminile è stato usato per tutto (potrei capire per vendere lingerie…). Questo è il massimo della società maschilista…

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