Poi dice che una si commuove

“Mamma oggi a prendermi all’asilo è venuto papà.”
“Sì amore”
“E tu eri a casa da sola?”
“Sì, dovevo finire di lavorare.”
“E piangevi?”
“Ma no amore! Perché avrei dovuto piangere?” (le rare volte in cui riesco a lavorare tranquilla, a casa da sola, sto così bene che stapperei una bottiglia, Nda. Ma questo ovviamente non gliel’ho detto).
“Perché eri a casa da sola. E tu sei piccola.”
“Io sono piccola? Ma no tesoro, la mamma è grande. Tu sei piccola.”
“No, il papà è grande. Tu sei piccola.”
“Sono piccola come te?”
“Sì, sei piccola come me. Però cammini meglio.”

7 thoughts on “Poi dice che una si commuove

  1. In realtà è che non si ricorda come cammino quando ho su i tacchi da tutto il giorno. Beata memoria selettiva infantile!

  2. La mia (tre anni), appena tornata dall’asilo mi ha abbracciata e ha detto: “Mamma, ti ho mancata tanto!”. Una sintesi perfetta delle ore in cui lei è a scuola e io lavoro (a casa) :-)

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