Qui fumatori anonimi

Non ci facciamo mancare nulla: in attesa della dietologa che mi spiegherà come smettere di fumare senza diventare una balena bianca, perdipiù in pieno periodo prova-costume, nell’ambito del progetto Smettere ti fa bella incontro la psicologa. Una signora soave che mi chiede di compilare per una settimana un umiliante foglietto che riporta, per ogni sigaretta fumata:

– Dove sono quando la fumo
– In compagnia di chi
– Qual è il mio stato d’animo
– Il grado di bisogno della singola sigaretta (da 1, importantissima, a 4, poco importante).

In fondo al foglietto c’è un’avvertenza: Non accettare sigarette e non offrirne dal proprio pacchetto.

Ok, facciamo anche questa. Oltre alla domanda che sorge spontanea (ma perché cavolo mi sono cacciata in questa situazione?) sopporto i commenti degli amici: “Carino, come gli alcolisti anonimi. Poi ti danno anche una spilletta?” e di una delle mie direttrici “Se stavolta non smetti non solo non scrivi questo pezzo, ma non ti faccio pubblicare più una riga” e del mio compagno: “Sono molto orgoglioso di te”.
Io vorrei scomparire, puff.
Però, anche se consiglio a chi vuole smettere e abbia un briciolo in più di me di forza di volontà (facile: basta averne più di zero) di farlo da solo, di botto e senza tante menate, devo dire che il foglietto è stato utile per farmi scoprire che:

– Sono riuscita a fumare 9 sigarette tra le 8:45 e le 12:20
РLa mia dipendenza attiene alla sfera della schizofrenia, ossia quando mi trovo in luoghi in cui non posso fumare, non fumo senza tante storie (e allora, perch̩ mi dedico al chain smoking quando posso, maledetta me? Mistero)
– Spesso un pacchetto non mi basta (giuro che prima di scrivere quante ne fumo non ne avevo idea)
– Le sigarette considerate importantissime sono solo quella del mattino, quella post pranzo e post cena.

In attesa del prossimo incontro con la psicologa che spero, mi fornirà un piano d’attacco, il mio inconscio ha già iniziato a farmi simpatici scherzetti, stile vado a comprare le sigarette, le pago e le lascio sul bancone, le dimentico in auto, nei negozi, eccetera.
Lotta dura senza paura.

6 thoughts on “Qui fumatori anonimi

  1. bè se uno decide di smettere lo fa e basta……. io invece ho deciso di non fumare la mattina e di non fumare in macchina, e di limitare alla cucina il posto delle fumate in casa ovviamente non mentre si mangia.. attualmente sono sulle 10 sigarette al giorno….e ti devo dire non ho avuto nessun problema a raggiungere questo limite, anche se ai tempi del militare sfioravo i due pacchetti al giorno, anche di roba senza filtrol

  2. Sai cosa, che io non sono in grado di contingentarmi i vizi. Se in tavola c’è una buona bottiglia di vino, lo bevo. Stessa cosa col cibo. E con le sigarette. Per me l’unica soluzione è troncare di botto, mi sa…

  3. Provare a smettere di fumare trovo abbia un senso come esercizio di temperanza, con tutte le ricadute possibili in caso di successo (la spocchia di tanti ex fumatori) e di insuccesso (certi lati di Zeno Cosini, che peraltro per me rimane una specie di gradevole icona).
    L’enfatizzazione dei danni da fumo, che sono importanti eccerto, mi suona però stonata in un modello sociale come il nostro che rispetta la vita prevalentemente secondo i dettami imposti dalla dittatura della fitness evitando accuratamente di interrogarsi sulla sua labilità.

  4. Quando ho smesso, ho smesso di botto. Sarà perché non avevo mai iniziato? :-D Ok, ok, potevo risparmiarmela…

  5. Io non sono un fumatore ma ho paura di poterlo diventare… e non lo voglio assolutamente. Sono consapevole delle terribili conseguenze per la mia salute ma I questo periodo mi sento molto stressata e spesso profondamente triste, e a volte sento di non riuscire a sopportare tutto ciò con la mia sola volontà e mi è capitato di fumare una sigaretta per “tranquillizzarmi”. So che è sbagliato e non voglio che si ripeta più ma ho paura che la mia sola motivazione non mi basterà…

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