Toscani e le donne, moderne e non

Il vituperato 8 marzo si avvicina a grandi passi e Donna Moderna lancia una campagna contro la violenza delle donne. Chiama Oliviero Toscani a realizzare le immagini. Toscani, potevamo dubitarne? Non perde l’occasione per fare parlare un po’ di sé e realizza una campagna che è comodo definite “choc” con protagonisti due bimbi nudi, futuri vittima e carnefice.
Non solo; intervistato dal settimanale, quale esperto non saprei di cosa, pensa bene di scaricare la colpa della violenza sulle donne alle donne, of course, e in particolare alle madri ree di andare a lavorare e non educare al meglio i propri figli.
Segue prevedibile tsunami sui blog di critiche anche violente a Toscani, alla campagna e a Donna Moderna, settimanale al quale incidentalmente collaboro.
Premetto che, a mio giudizio, chiamare Toscani per una campagna così importante e delicata non è stata un’idea brillante. Farlo parlare a ruota libera, ancora meno. Perché? Che ne sa? A che titolo? Come si permette? E poi, si sa che la sua tendenza è quella di fagocitare il messaggio per mettersi in luce in prima persona, cosa puntualmente avvenuta. Peccato, perché l’iniziativa meritava di essere in primo piano. In collaborazione con Pangea, si propone di raccogliere fondi per sostenere quattro centri antiviolenza. Quei posti che non dovrebbero esistere ma per fortuna ci sono, forniscono alle donne sostegno legale e psicologico, le aiutano a reinserirsi nel lavoro e offrono ospitalità in case rifugio.

Infine, per non smentire il luogo comune che vuole le donne sempre pronte a mettersi in discussione, anche quando vengono attaccate ingiustamente, uno spunto di riflessione. Ciò che lui ha detto, in particolare questa risposta:

Insomma, le donne sarebbero in qualche modo responsabili della violenza maschile nei loro confronti?
“Può sembrare un paradosso, ma è proprio così. Molte madri, prese dagli impegni e dal lavoro, hanno abdicato all’educazione sentimentale dei figli”.

non è un concetto nuovo nei dibattiti al femminile. Certo, con modi e accenti diversi. Toscani addita e distribuisce le colpe; tra noi ci si interroga se, come madri di futuri uomini, stiamo facendo davvero tutto il possibile per eradicare il machismo ed educarli al rispetto. Per superare le differenze di genere che impongono figli maschi grintosi e aggressivi e femmine leziose e sensibili (sì, ancora oggi, purtroppo). Interrogarsi e confrontarsi su temi così importanti è giusto, è normale. La violenza va denunciata e combattuta, ma anche prevenuta. Ci stiamo provando? O stiamo ricalcando un comportamento ereditato dalla nostre madri che prevede, semplifico molto, bambole e nuances rosa per le figlie, giochi aggressivi e “non piangere che sei un maschio” per i bambini?
Educare una nuova generazione di uomini al rispetto delle compagne e delle donne in generale è un compito fondamentale. In questo, è vero, il ruolo delle madri, pur coadiuvate a tratti dai padri, è fondamentale.
Ruolo nel quale mi sento di dire che mamma Toscani, se ci ha provato, ha fallito miseramente.

17 thoughts on “Toscani e le donne, moderne e non

  1. Possiamo invece dire che se i tanto latitanti padri insegnassero il rispetto per la donna, per la futura compagna di una vita, o al rispetto per una donna con cui si passano solo pochi ardenti momenti, le cose andrebbero sicuramente meglio.
    ma se poi chiami Toscani che ti aspetti se non il tanto richiamato Choc … è come chiamare Calderoli al the delle Damine di San Protasio e Golasio

  2. Mah, io annoto a margine della discussione che il discorso mi sembra viziato all’origine da un concetto opinabile di “educazione”. Non credo che un figlio sia direttamente e linearmente determinato dal modo in cui è stato educato dai genitori. Con l’eco di una parabola biblica, direi che l’educazione è un seme che ha bisogno di un buon terreno per dare i suoi frutti. E poi ci sono altre influenze che entrano in gioco, spesso con molto più peso: in quell’età tremenda della preadolescenza, per esempio, il ruolo dei compagni di classe spesso è molto rilevante. Ho visto diversi ragazzini diventare aggressivi, magari anche con le ragazze, per non essere da meno rispetto agli amici. E magari una volta a casa, con mamma e papà, si comportano in modo estremamente diverso.

  3. spikette: vero, purtroppo e per fortuna i figli non sono creta da plasmare nelle mani dei genitori. Però anche dare troppe colpe alla società significa in qualche modo abdicare al ruolo di genitori, sostenere che, qualunque educazione o, meglio, buon esempio si fornisca ai figli, una volta fuori di casa non conta più nulla. Il che, credo, non è del tutto vero e offre un alibi comodo alle famiglie.

  4. Anch’io volevo fare un commento sui padri. Basta con questa storia che le donne hanno addirittura la colpa della violenza maschile nei loro confronti! Se il padre da il buon esempio comportandosi in modo rispettoso verso le donne, il bambino non avrà bisogno di altro.

  5. Io dopo tante riflessioni sono giunta alla conclusione che la mossa di Donna Moderna sia stata studiata a tavolino: chiamano il nome di grido, sanno che farà scandalo, lo scandalo arriva, Donna Moderna riceve pubblicità e alla fine dei conti tanto Toscani continua a lavorare, anche di più rispetto a prima e Donna Moderna si è pubblicizzata.

    In maniera becera, ma ha avuto pubblicità. Che poi a me sia rimasto altro, ovvero il senso di una rivista da quattro soldi che tenta di parlare di cose impegnate solo per far parlare di sè, è un’altra cosa.

    La grande massa di gente che ignora la gravità del problema sarà rimasta estasiata di fronte alla modernità di una Donna Moderna che si occupa di questioni serie e non solo di ciccia-brufoli-chili di troppo.

  6. non è cosa semplice sradicare millenni di educazione e, purtroppo, non redo che si potrà risolvere il problema tanto facilmente. Bisognà però affrontarloe discuterne: se Toscani ha un merito, è quello di aver suscitato un contraddittorio. Per il resto, come sempre con lui,il testimonial “si è mangiato” il messaggio. ;-)***

  7. No no, ma infatti: io ho molta fiducia nell’educazione. Però penso anche che non sia l’unico elemento che plasma una persona. E questo fortunatamente vuole anche dire che un bambino che ha ricevuto un’educazione sbagliata potrà comunque essere un buon adulto se avrà altri stimoli e la volontà di coglierli.

  8. 10 e lode a Princy come al solito parliamo tutti di Toscani:(

  9. MademoiselleAnne: capisco in parte le tue perplessità. Ma immagino tu conosca bene il panorama editoriale italiano. Donna Moderna ha una certa immagine e veicola un certo tipo di donna. Che è quello che cercano migliaia di lettrici che continuano ad acquistarla. E parla molto spesso di “cose serie”, anzi, a mio giudizio il taglio è fin troppo serioso e di servizio; questa campagna non è antitetica al giornale ma rientra perfettamente nel suo taglio. Né noi possiamo aspettarci di leggere Salon su Donna Moderna; possiamo criticarla o non leggerla, ma sappiamo a priori cosa aspettarci. Su ciò che penso della scelta di Toscani ho già detto; ma se come dici esiste (esisteva?) una grande massa di gente che ignora la gravità del problema circa la violenza sulle donne e oggi ne sa qualcosa di più o vuole fornire il suo contributo, è già un passo avanti.

  10. spikette: esatto, da quel punto di vista è uno stimolo e non un limite. Lo dico pur terrorizzata dal compito che mi aspetta come futura educatrice, sia chiaro.

  11. ma perché, quando le donne avevano tempo da dedicare all’educazione sentimentale e sociale dei propri figli (forse la mamma di Toscani, la quasi totalità delle altre stava con la schiena piegata a lavorare da qualche parte, altro che abdicazione all’educazione) non c’erano donne maltrattate? anche Toscani ne spara, di ca##ate. che nervi. beato lui miliardario che ha potuto permettere alla moglie di dedicarsi anima e corpo all’educazione sentimentale dei figli, in una tenuta da favola, dove probabilmente lavora qualche uomo che la moglie la maltratta, perché lei fa la cassiera al supermercato e, cattivona, ha abdicato

  12. Io Toscani non lo posso proprio vedere… Già Nolita mi è bastata per tutto il 2007, ora con questo spero non se ne senta più parlare fino al 2009.

    Tornando al discorso da lui sollevato, sinceramente mi sembra un discorso ovvio “trasformato” in un dito accusatorio, come penso che solo un uomo che non si occupa personalemte (e da solo) dell’educazione dei figli o una madre con un esercito di tate potrebbe fare.
    vorrei ricordare poi che nel passato la struttura sociale e familiare, anni fa era differente. c’erano meno divorzi, e le madri spesso avevano un esercito di nonne, zie, cugine e sorelle sufficentemente vicine da potersi fornire reciproco appoggio. Ora vuoi per lavoro, vuoi per un motivo o per l’altro le donne sono più indipendenti(almeno economicamente) ma più sole… Penso che sia un dato da non trascurare quando si accusa la donna di aver “abdicato al ruolo di madre” giusto per non cadere nel solito trito e ritrito discorso su assunzioni e lavoro, dove se la donna non fa l’uomo e non “rinuncia” a una fetta molto importante della sua vita, difficilmente vedrà riconosciuti i suoi meriti, perchè in quanto fabbrica-di-figli è a “rischio maternità”

    ehm, forse ho un pò il dente avvelenato…

  13. Ho studiato Oliviero Toscani per necessità, spossata dai mille esami di Storia dell’arte e quant’altro. Non è nuovo a questo tipo di cose e purtroppo mi stupisce il giusto. Tutto sta nelle persone che hanno pensato bene ad affidareproprio a lui le foto per una campagna così. Non avevo letto la notizia e devo proprio dirlo: non ho parole.

  14. Il punto non è tanto l’idiozia di Toscani. Il punto è capire se davvero il maschilismo viene trasmesso (anche) dalle donne. Il Nobel Shirin Ebadi, in una vecchia intervista al Corriere, sosteneva proprio quello; sovente sono le donne a instillare nei figli la cultura del predominio maschile e della subordinazione femminile. Forse è anche di questo che dovremmo discutere.

  15. “per non smentire il luogo comune che vuole le donne sempre pronte a mettersi in discussione, anche quando vengono attaccate ingiustamente…”

    Io invece inizio a pensare che dovremmo smentirlo quasto luogo comune qui. E smettere di dare credito ai personalissimi punti di vista di Toscani. (Oggi sono incattivita :-)

  16. Torno sulla questione violenza per chiedermi/vi come mai un programma bello e difficile come “Amore criminale” va in onda il sabato alle 23 e 35? L’avevo visto, con difficoltà, quanto l’avevano mandato in onda la prima volta, sempre ad ora tarda (per non spaventare i bambini?) adesso ci riprovo quando posso se non crollo dal sonno. Ma è mai possibile, dico io, che un tema di questo genere sia relegato alle ore piccole, tanto per gradire e non rompere più di tanto la serie veline-letterine-quiz-amici e via dicendo? La trasmissione, fra l’altro, è fatta molto molto bene e i racconti sono raggelanti ed assolutamente coinvolgenti perché ricostruiscono passo passo le storie. Mi aveva colpito moltissimo il racconto, dopo tanto che se ne era parlato e letto qui in zona, della ragazza maceratese che il marito, persona notissima, ha bastonato (quasi a morte) e poi infilato in un cassonetto in attesa che venisse “smaltita” dal camion dei rifiuti. Lei è viva per miracolo e ha raccontato in prima persona. Una delle poche a poterlo fare, anzi per adesso fra tutte le storie presentate, l’unica.

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