William e Kate sposi social

La mia cronaca in dieci righe o poco più, dopo essermi divertita come non mai oggi su Friendfeed a commentare in diretta la cerimonia (ovviamente ho perso alcuni momenti topici perché dovevo fare due interviste, ma pazienza). A proposito, avevate idea che il social buzz per il royal wedding è stato maggiore di quello originato dalla rivolta in Egitto e dal terremoto giapponese? E che la maggior vivacità di condivisione e tweet è arrivata dagli Usa? I dati qui su Mashable.

Allora: mi sono commossa, e pure a più riprese. L’arrivo della sposa, lo scambio degli anelli, qualche sguardo fra gli sposi, God Save the Queen cantata da tutta la chiesa, l’uscita mano nella mano, il bacio e la piccola Grace che si tappava le orecchie per il rumore, vedi foto sopra. Una lacrima continua, insomma.
Ho rimpianto la mia Londra dove ho vissuto.
Dopo aver visto la linea di Kate e Pippa ho deciso che non mangerò mai più (a parte il sacchetto di patatine fatto fuori davanti alla cerimonia in streaming). Poi, ovviamente, ho rimangiato come se non ci fosse un domani e una prova bikini.
Le figlie di Andrea hanno dato corpo ai miei peggiori incubi infantili chiarendomi che le sorellastre di Cenerentola esistono davvero.
Alla centesima invitata, mi  venuta la nausea da colori pastello.
Continuo a chiedermi come diavolo facciano, sempre le invitate, a far restare in equilibrio per ore quei cappellini in posizioni improbabili. Cucitrice? Colla liquida? Mastice?
Pippa è carinissima ma rosicava non poco, a fare la reggistrascico: sentiremo presto parlare di lei, non per altro è la seconda delle “sorelle glicine”, come i maligni chiamano le Middleton: fiorite, profumate, arrampicatrici nate.
William è diventato un bietolone pelato però era tanto tenero e di profilo somiglia ancora a sua madre.
Quando ho visto Carole Middleton attraversare la navata della chiesa ho pensato che si sarebbe dovuta fermare a indicare le uscite di emergenza da Westminster, da brava hostess.
Il fratello Middleton è caruccio e ha fatto un discorso impeccabile ma fra un paio d’anni diventa tale e quale a John Hannah, il gay di Quattro matrimoni e un funerale.
La dizione inglese del celebrante, lì, il prete, il diacono il vescovo, il come si chiama di Westminster era di una bellezza folgorante. Ascolterei parlare inglese così per due vite intere.
Harry è un gran figo, ma io ho una spiccata predilezione per i rossi, si sa, e quindi dov’è la notizia?
Kate è deliziosa e ha quello sguardo in tralice da cattivella che forse le permetterà di sopravvivere a corte meglio della sua defunta suocera (vedere queste geniali immagini per credere).
Infine, mi sono ri-commossa stasera facendo vedere parti del video a mia figlia treenne che ha urlato come una pazza davanti alla carozza (“Ma quella non diventa zucca, vero?”) e quando ha visto William e Kate salutare, salutava anche lei il video dicendo “Sciao Prinscipe! Sciao Prinscipessa”!

E infine:

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