Perché il mio 36 e mezzo non tradisce mai

Ridacchio sommessamente leggendo questo post di Pippa, riconoscendomi in ogni riga.
Perché nonostante il super lavoro, la bimba, la cronica mancanza di tempo, la vita a Segrate dove i negozi non esistono, sono riuscita, anche quest’anno, a inanellare una serie di danni da shopping a forma di scarpa di proporzioni bibliche. Anche perché, non ho ancora capito dove sbaglio, ma a differenza dell’esimia Dottoressa a me le scarpe non le regalano, e quindi non mi resta che dare fondo alla Visa.
Ora, sorvoliamo sulle gratificazioni immediate da post parto (“Ho portato in giro una pancia da balena spiaggiata per mesi, il cesareo, i punti, l’ospedale, l’allattamento, le notti in bianco, i baby blues, vuoi non farmi comprare almeno un paio di scarpe?”) e concentriamoci solo sugli ultimi mesi. Ok, sono riuscita a comprare un paio di sandali tricolore crema, arancio e cacao in dieci minuti, fra un appuntamento e l’altro. Un paio di Louboutin su Net à Porter perché lavoravo troppo per uscire a fare shopping e mi sentivo frustrata. Tre paia (TRE!) di scarpe durante i saldi (infradito bianco Prada, sandalo nero Pedro Garcia, ballerine Geox ché d’autunno signora mia vanno su tutto. Come se non sapessi che fine faranno, le ballerine) in 28 minuti scarsi in cui il mio compagno ha portato Beatrice a fare una passeggiatina sul lungomare.
Infine oggi, un paio di Prada nere in vernice sempre per l’autunno che non si sa mai.

Ora, so cosa state pensando. Questa persona è malata, dite. Bisognerebbe aiutarla. Magari avete anche ragione.

Però a mia discolpa posso dire che comprare scarpe è un piacere ancora più grande perché vanno sempre bene (A parte quando le compri troppo piccole perché “Era un affarone”, certo). Ti gratificano e basta. Non tirano. Non stringono. Non evidenziano l’ipertrofia mammaria post gravidanza. Se ne fregano del punto di vita. Dei rotolini di ciccia, della focaccia strafogata a chili sulla spiaggia. Il mio 36 e mezzo è identico dall’adolescenza. D’accordo, ogni tanto sconfina nel 37, ma è solo questione di modelli. E’ passato indenne attraverso la gravidanza, nonostante le megere che mi sibilavano all’orecchio: “Vedrai, vedrai che ti si ingrosserà il piede PER SEMPRE e dovrai vuotare tutta a scarpiera”. Tié. Alle suddette megere segnalo che ho viaggiato sui tacchi quasi fino al parto.
Insomma le vedi in vetrina, entri in un negozio, chiedi la misura, non hai bisogno di barare, non devi tirare indietro la pancia, smettere di respirare o comprimere il seno con una fasciatura modello Tutankamon. Non devi tollerare una commessa ventenne che pesa 40 chili e con sguardo tra il compassionevole e il disgustato ti dice “Le prendo la taglia più grande?”. Non devi chiuderti nel camerino farfugliando “Non mi convince, lo sto già togliendo, grazie”, per non farti vedere intabarrata in un abito che sul manichino era meraviglioso ma indosso ti dona come il gilet fluorescente che tieni in auto in caso di incidente.
Il piede scivola, entra perfettamente, tu sei dieci centimetri più alta e ti senti bellissima. Voilà. Esiste qualcosa di più simile al piacere perfetto?

(Se non vi ho convinti e continuate a pensare che abbia un problema di shopping compulsivo, ok, d’accordo, fate come volete).

16 thoughts on “Perché il mio 36 e mezzo non tradisce mai

  1. Sono COMPLETAMENTE d’accordo, anche se io ci vado molto più leggera con le marche di scarpe. Mi rifornisco in certi negozietti del cavolo, compro magari scarpe a 10/15 euro, ma poi mi durano anni e anni! Giuro!
    Che soddisfazione!
    Ché poi, se non ho capito male e tu lavori in Mondadori, se non sbaglio pure lì c’è l’opportunità di dilapidare stipendi. Quando c’ero io ricordo che organizzavano delle specie di “mercatini” in cui venivano ad esporre negozi di Milano. Meno male che ci ho lavorato poco.

  2. Convinta.. convinta anzi convintissima anche perchè in caso contrario soffrirei pure io di shopping compulsivo.

  3. Non c’era nemmeno bisogno che mi convincessi, sottoscrivo con tutta la scarpa!!! (36 e mezzo ovviamente)

  4. Guarda, io sono uguale, ma con le robe che hanno un processore dentro.
    Tipo che da ieri guardo invidiosissima il Macbook di Emiliano. Lo voglio. Lo voglio. Lo voglioooooo!
    Ma non posso averlo.
    Ahimè.

    (Ovviamente, anche le cose che hanno un processore dentro non sottolineano la trippa risultante da settimane in casa dei suoceri.)

  5. 36 e mezzo anch’io, non sempre è facile trovarlo giusto. O è strettissimo, o largo come una barca. Dipenderà dalla marca?
    Riguardo la velocità nello shopping, mi sa che io e te insieme riusciremmo a girare (in modo fruttoso) 70 negozi in un’ora ;-**

  6. LaStefi, Nicky e MilanoCorregio: fondiamo il partito delle shoeaholic, dai.
    Mitì: assolutamente. E’ la mia specialità olimpica!
    Luca: Cioè,che volevi dire?

  7. niente sto facendo un fioretto a N.s. della tomaia quando parli di scarpe devo rimanere così senza parole:)

  8. Ieri mio marito ha dichiarato “nella scarpiera non c’è più posto”. Panico perché trattasi di meraviglioso acquisto Ikea con tanti ripiani e “ti giuro, metto tutto qui, c’è tanto spazio, vedrai come sono brava”. Lui ha un ripiano, io gli altri 8 sui quali ho posizionato circa 25 paia di scarpe (ne ho altre ancora in scatola ma non si vedono e non gliel’ho detto) miste. Cioè sandali, espadrillas, ballerine (si anche io pecco, e anche io sono 1,60 cm, ma sono così carine me le compera la mia amica Giulia da Custo a Santa Margherita Ligure) e Hogan perché anche se vivo al mare e le Hogan d’estate fanno un caldo boia non si sa mai possano tornare utili (commento della mia metà su Hogan abbinate e pantaloni 7/8: “sembri Pinocchio”). Ho anche due paia di Jack Rogers comperate il mese scorso a Parigi nello stesso negozio in cui si rifornisce la ex madame Sarkozy (“le ha in tutti i colori” ci ha mormorato commossa la vendeuse gallica) e usate pochissimo perché non le voglio rovinare e se vado a cena al mare non le metto, sai con la sabbia… Idem per le preziose Castaner. Ho passato l’estate con le Havaianas (tre paia, che sarò compulsiva?) ma sono sicuramente socia onoraria del vostro club. Un abbraccio a tutte!

  9. Come ti invidio il piedino. Io donnona grande e grossa, con il 41, non solo posso permettermi i tacchi a dosi minime causa schiena, ma faccio pure una fatica boia a trovarli!

  10. Luca: “N.S. della Tomaia” :-D
    Marina: socia super onoraria, direi!
    BlackCat: sì, ma tu hai anche l’altezza almeno! Pensa al mio metro e 60 montato su un 40 di piede!

  11. Pingback: Mostre alla moda
  12. Pensa che mio marito dice che ha l’impressione di aver sposato un millepiedi ;-)

  13. sottoscrivo in toto.
    dove devo firmare?

    dd. (36, a volte 35)

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