Il trionfo dell’uomo “meglio che niente”

L’altra sera ero a cena con alcune amiche. Si parlava, come spesso accade, di uomini. Dei nostri e di quelli altrui. Delle storie che
sentiamo, delle nostre amiche, delle semplici conoscenti, anche di quelle che “beh, se l’ha piantata, ha fatto bene”. Già dalla scelta dell’argomento, ci sono innumerevoli spunti di riflessione: gli uomini a cena fuori non parlano
mai di donne, a parte quando devono occasionalmente citare con chi, quante volte e con quanto gusto. Soprattutto, non parlano mai delle loro donne. Le donne a cena fuori, pur con tagli diversi e da mille angolazioni, parlano SOLO di uomini. Possibilmente dei loro.

Tornando a casa, però, riflettevo su una cosa che mi colpisce sempre di più. Mai come negli ultimi anni vedo emergere una
(pericolosa) tendenza femminile: tenersi l’uomo “meglio che niente”.

L’uomo “meglio che niente” è un concentrato di difetti.
Pigro, noioso,un vero couch potato, poco passionale, zero romantico, eternoPeter Pan attaccato alle gonne della mamma, senza alcuna voglia di “fare sul serio”, nemmeno dopo anni, uno che pensa che “la progettualità della coppia”
sia una brutta malattia.

Eppure noi donne ce li teniamo. Ci lamentiamo costantemente, ci sfoghiamo con le amiche, ci diciamo nervose e insoddisfatte, si, ma ce li
teniamo. Se lo tiene quella che ci sta insieme da una vita perché “hai visto la gente che c’è fuori? Almeno di lui mi fido”. Se lo tiene quella che da anni spera invano in una casa e una famiglia, e racconta a se stessa e agli altri che “per ora va bene così, vivo giorno per giorno”. Se lo tiene quella che quando ha fatto sesso l’ultima volta con il suo “meglio che niente” portava ancora la giacca con le spalline imbottite.

D’altronde se anche le quattro eroine di Sex&The City ci hanno lasciate, soffocate da una colata di melassa (rivedevo l’altra sera l’ultima, inguardabile puntata: tra Miranda che fa il bagno alla suocera andata via di testa, Samantha cancroguarita col suo modellone biondo che ha volato tutta la notte solo per dirle ti amo, Charlotte con quel mostro di marito pelato che adotta una figlia e Carrie che si sdilinquisce per la telefonata di Big, alla fine saltavo sul divano gridando “tradimento!), e sono state sostituite dalle casalinghe disperate che non fanno altro che graffiarsi la faccia e tirarsi i capelli disputandosi i favori di un uomo, che sia il marito sadomaso, il giardiniere adolescente o l’idraulico homme fatal, direi che il modello del “meglio che niente” è ormai una tendenza consolidata. Uomini deboli, traditori, fasulli e fragili come i nostri. Ma queste non li mollano neanche a morire. Avvinte come l’edera, altro che “meglio sola”, altro che single è bello..

Forse, però, più che una tendenza che emerge, è una questione di età: il solito discorso che dopo i 30, si lasciano da parte i sogni, si
diventa più pragmatiche, si guardano altre cose invece che l’innamoramento e la passione, insomma per chiamarla col suo nome: abbiamo una fottuta paura della solitudine. Quel mostro di saggezza di mia nonna, parlando di donne in cerca di
marito, ripeteva sempre: “Prima dei venti (ok, erano altri tempi: oggi diremmo, prima dei trenta) Pater, Pater, ch’u vegna bel. (Padre, Padre, mandamelo bello: perdonate la grafia fonetica, ma in dialetto più o meno suonava così)
Dopo i venti, Ave Maria pur che sia.”

E poi uno si stupisce che abbia avuto successo un libro come The Rules, che rispolverava le norme di comportamento da ragazza di buona
famiglia.

Io mi stupisco che ancora crediamo, e proviamo a far credere, di essere diverse da mia nonna.

9 thoughts on “Il trionfo dell’uomo “meglio che niente”

  1. Che dire? Grazie per aver tradotto con parole “lucide” questa tendenza all’uomo “meglio che niente”, spero che tutte le donne in questa condizione si riconoscano e abbiano la forza e il coraggio di cambiare….. o almeno di smettere di lamentarsi alle cene con le amiche ;-)

  2. Ma è una tragedia!!!
    Lo intuivo che era così, ma detta in questo modo non c’è che da disperarsi.
    Che puo’ fare un uomo diverso dal “meglio che niente” (non so quanto se per scelta o per casualità) visto che le donne interessanti (apparentemente) sono affascinate/legate/innamorate da/a/di orsacchiotti insipidi?

  3. @je: speriamo. Aprire gli occhi è già un po’ scappare…
    @ FP ottimo! Evidentemente tu hai trovato un (rarissimo) esemplare di uomo “vero” qualsiasi cosa voglia dire questa frase!
    @ruthven: sì, è una tragedia. Per quanto riguarda cosa può fare un uomo: portarla via. Subito. Arrivare tipo treno nella sua vita, stordirla con un beau geste di quelli che non si usano più, rapirla, coinvolgerla. Funziona. Non siamo nate per accontentarci, eh.

  4. No, io ho trovato un uomo con tutti i suoi difetti e i suoi pregi, che ho imparato ad amare come lui ha imparato ad amare me: chi, a questo mondo, non ha nessun difetto? Come lui ha imparato ad accettare me con i miei difetti, io ho imparato ad accettare lui con i suoi!
    P.s.: Se una non è felice, non si accontenta del “meglio che niente” solo per non sentirsi chiamare “zitella acida” (perché poi il problema è tutto lì!)
    Basta stereotipi!

  5. FP, sembra così semplice la tua visione della coppia: lo amo sto con lui, non sono felice allora che ci sto a fare? Magari fosse così! O bianco o nero… E quelle che cascano col “meglio che niente” hanno ben altre paure dell’essere chiamate “zitelle acide”, magari hanno pure amato il loro uomo con tutti i suoi difetti eppure si trovano a dover fare i conti con una persona diversa o che le rende infelici.

  6. Secondo me il problema delle donne con l’uomo “meglio che niente” e’ solo loro… si sono stata anche io con il “meglio che niente” per sette anni, fino a quando ho capito (dopo che lui mi ha tradito) che 1) fino a quando continuamo a cercare il principe azzurro ci ritroveremo sempre con uomini “meglio che niente”; 2) basta con sta sindrome che le donne devo essere salvate e protette da un uomo, se una donna ha una vita piena e soddisfacente di per se dell’uomo “meglio che niente” non se ne fai nulla; 3) il tuo “meglio che niente” e’ meglio che lo lasci subito perche’ infondo se dici “meglio che niente” non lo ami e poi diventa marito “meglio che niente” e infelicita’ “meglio che niente”; 4) quando realmente trovi il TUO “meglio che niente” anche se non somiglia a Brad Pitt, ma forse e’ grassottello e pelato o un orsacchiotto insipido, non e’ piu’ “melgio che niente”, ma “guai a chi me lo tocca”. Per concludere parlando di Nonne, la mia ha avuto le palle di mollare il suo “meglio che niente” a poche settimane dal matrimonio… e si’… forse ha avuto una gran bella fortuna… ma lei e mio nonno si sono amati follemente fino alla fine…

  7. Se una non è felice, non si accontenta del “meglio che niente”

    FACILE dirlo, ,olto + difficile VIVERLO…io sono al finaco di 1 “meglio ke niente” da tanto, troppo tempo, NN SONO FELICE e razionalmente SO ke nn mi resta che scappare…MA…c’è sempre 1 freno, 1 qualcosa d inspiegabile che mi impedisce d fare “il grande passo”, d dare 1 svolta decisa e definitiva alla mia vita…

    FORSE mi illudo ke LUI possa decidere x me, che il destino lavori a mio favore senza costrimgermi a prendere 1 qualsiasi decisione, FORSE sono solo 1 vigliacca…CON UN PIACERE INNATO D TORMENTARE LE AMICHE A CENA ! ;D

  8. la lascerei subito la mia donna se sapessi che mi considera “un meglio che niente” e non avete mai pensato al detto “Ciascuno ha quel che si merita”?

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