Aboliamo il Natale

no babboPer l’amica con due bambini piccoli che ogni giorno di festa apre gli occhi e pensa alla giornata che l’attende – figli, casa, marito, cucinare, parenti – e il suo secondo pensiero è “Perché? Ma io non ho mica ucciso nessuno”;
Per la signora di mezza età che davanti al banco dei profumi al supermercato diceva, esasperata, a un’amica: “Le prenderei questo, ma non so che cazzo di profumo usa” (il turpiloquio nelle signore di mezza età mi lascia sempre basita; in questi giorni, comunque, solitamente è il sintomo di un livello di disperazione da regalo che non ha eguali);
Per l’amico che dopo un’ora e mezza nel traffico e un’altra mezz’ora in attesa alla cassa, contravvenendo alla sua natura cordiale e gentile, ha sbattuto sul bancone il cellulare che stava tentando di acquistare e se n’è andato per rifare il percorso inverso, sempre nel traffico.
Per la signora davanti a me in fila nel negozio di vestiti per bambini che dopo la solita mezz’ora di attesa perché la cassiera (la cassiera, cioè una che si presume addestrata alle operazioni di cassa, non la besagnina*) non era in grado di fare una fattura (“Stefaniaaaaaa! Come si fa una fatturaaaa?” “Aspetta che telefono a Paola” “Pronto Paola, come la sblocco la cassa per una fattura?” etc etc, ad libitum) e saggiamente, prima della crisi di nervi, ha discretamente appoggiato una tutina sullo scaffale delle scarpine, un paio di guanti fra i giocattoli e con passo felpato ha guadagnato la porta;
Per l’altra cassiera che non mi ha smagnetizzato i Dvd facendomi suonare come i campanelli di Jingle Bells ogniqualvolta tentavo di varcare la soglia di un altro negozio, costringendomi a dare e umilianti spiegazioni ai tipi della security (a proposito: nei negozi del centro la security è affidata sempre di più a splendidi ragazzi di colore delle dimensioni di un armadio che sembrano appena scesi da una passerella. Visto che la taccheggiatrice è donna, così dicono i sondaggi, siete certi che anziché fungere da deterrente non facciano aumentare i furti? Le sciure farebbero la fila per farsi fermare da tipi così, credo);
Per la nonna con espressione vacua e rassegnata che trascinava per mano due bimbi urlanti, cianotici dal gran gridare, che si sbracciavano a indicare qualsiasi giocattolo vedessero nelle vetrine;
Per le illuminazioni natalizie che rendono volgari i quartieri belli e tristemente patetici quelli popolari;
Per l’orrido pupazzo semovente di Babbo Natale a grandezza naturale che ho visto davanti a un negozio e tornerà a tormentarmi nei miei incubi per mesi, peggio di Freddy Kruger;
Infine per me che dopo felici anni di Natali low profile o in giro per il mondo ho avuto l’idea insana e perfidamente buonista di “una giornata in famiglia” e ora, alle due di notte, dopo un viaggio Milano-Genova carica come un mulo di regali per la maggior parte anonimi e non pensati e una giornata di corsa a fare auguri e sorrisi, mi maledico.

Prendo a prestito l’idea di un amico e imploro: aboliamo questo circo malato.

*Fruttivendola, in lingua madre

14 thoughts on “Aboliamo il Natale

  1. Certo che farsi fare una fattura, sotto Natale, in un negozio di vestiti per bambini…. E’ quasi sicuro che si blocchi tutto.
    E poi uno come la scarica la tutina? Spese di rappresentanza?
    :-D

  2. Andrea: guarda, ormai non mi stupisco più di nulla. Comunque com’è finita non so perché dopo pochi minuti ho seguito la signora e sono uscita!

  3. Ma che sfiga! Quando ero ancora in circolazione non c’erano i superman alla vigilanza! Buon Natale,cocca! ;-)***

  4. che dire… grazie per il conforto…
    e un bacione!!
    buon… ehm… buona serata! :)
    beppe

  5. Voterei a favore, se non fosse che il Natale è come i dolori del parto: ogni anno mi dimentico quanto mi deprime, fino all’anno successivo.

  6. l’orrido pupazzo semovente di Babbo Natale, anche io. e anche io buona parte di tutto il resto.

  7. Beppe: buona serata a te (anche perché è finito…)
    Giulia: ma tu ci credi ancora a ‘sta fola dei dolori del parto che si dimenticano come se all’ospedale ti dessero da bere l’acqua del Lete? Io da nullipara credo sia una perfidia di chi ha già dato: “Prova, prova, che tanto poi ti dimentichi tutto…”
    Miro: benvenuto nel club!

  8. Se rimanesse un ricordo vivo, ci saremmo già estinti.
    Tu ti ricordi la sofferenza della laurea? Io no. Ho un ricordo vago di tensione e nervosismo, ma per il resto lo rifarei subito.
    Eppure SO che ho patito!

  9. Mmmmm, sì, però ricordo anche chiaramente che se avessi avuto un solo altro esame da dare o un solo altro capitolo da scrivere avrei rinunciato e non mi sarei laureata. Però sì, la teoria dell’estinzione gioca decisamente a favore dell’oblio del parto.

  10. sono tornata :D
    e riprendo questo tuo passo “il turpiloquio nelle signore di mezza età mi lascia sempre basita; in questi giorni, comunque, solitamente è il sintomo di un livello di disperazione da regalo che non ha eguali”
    ora chiariamo un concetto, va bene che la vita si è allungata (parlando per grandi numeri) … ma cosa intendi per SIGNORA DI MEZZA ETA’?
    se parliamo di matematica, ci casco dentro in pieno :(
    se parliamo di maturità comportamentale, sono in piena adolescenza ;)

  11. Ciao JillL! Tesoro, io non riesco neanche ad accettare le botte di “Signora” che mi danno nei negozi, altro che adolescenza tardiva! Ti capisco perfettamente. E poi dai, sì, la signora di mezza età è un archetipo, non è una questione anagrafica. Sai quelle col cappotto antico, il mocassino squadrato, il capello gonfio tendente al prugna? Insomma, tu non c’entri un tubo, se era quello che volevi sentirti dire :-)

  12. ;)
    anche se il mocassino squadrato mi attira …

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