Come dite voi a Milano pentola?

Proseguendo nella mia meritoria opera di rivalutazione di Milano (dev’essere stato S. Ambrogio a ispirarmi), ho acquistato in edicola Focus Extra, interamente dedicato alla città, con l’ambizioso strillo di copertina “Passato, futuro, segreti di Milano”.
Lo sto ancora leggendo, ma essendo una maniaca della linguistica in generale e dei dialetti in particolare, sono rimasta colpita da un articoletto con il vocabolario essenziale per capire i milanesi. Siccome ascoltare qualcuno che parla dialetto per strada diventa sempre più difficile, come in tutte le grandi città del nord, non ho idea se quello che c’è scritto sia o meno degno di fede. Anzi se c’è qualcuno che vuole aggiungere qualche frase o espressione, è il benvenuto.
Le più belle, secondo me, sono queste:

Termini da conoscere

Ballabiòtt (stupido)
Bamba (rimbambito)
Borlare giù (cadere)
Cadrega (sedia. E questo lo sappiamo tutti grazie allo sketch di Aldo Giovanni e Giacomo, credo)
Ganassa (presuntuoso)
Muchela! (smettila)
Pressa (fretta)
Prestinaio (fornaio)
Stare schiscio (non intervenire. Direi anche: Tenere un profilo basso)

Frasi in dialetto

Fà la figura del cioccolatee (fare la figura del cioccolataio, ossia brutta figura. Perché i cioccolatai lavoravano il cacao all’aperto, sporcandosi il viso e suscitavano così l’ilarità dei passanti).
Lamentass de la gamba sana (lamentarsi senza motivo)
Taccà su el cappell (sposare un ragazza ricca, letteralmente: attaccare il cappello)
Va a Bagg a sonà l’orghen (vai a Baggio a suonare l’organo, ossia togliti di mezzo, vai a quel paese, etc. Deriva dal fatto che nella chiesetta di Baggio, non essendoci soldi per comprare l’organo, lo si dipinse sul muro. L’invito ad andarlo a suonare, quindi, appare chiaro).

12 thoughts on “Come dite voi a Milano pentola?

  1. Milan l’è in gran milan, questo lo so anche io ma per quello che mi risulta la figura del cioccolataio era riferita alle carrozze degli arrichiti cioccolatai di torino……

  2. Lo sapevate che la Linea di Osvaldo Cavandoli parla milanese? Io pensavo che borbottase frasi in una lingua inventata mettendoci di tanto in tanto qualche parola italiana…Invece era milanese. Questo dialetto è davvero complicato.

  3. Lo so che non c’entra un fico, ma noi incinte possiamo dire tutto e nessuno può obiettare, vero? Comunque, per parlare di dialetti, quando mi sono trasferita a Bologna, un giorno il mio capo mi citofona e mi fa: “Dammi il tiro”. Panico.
    Mi son sentita tanto AldoGiovannieGiacomo… a guardarmi intorno per capire che diavolo fosse sto “tiro”.

    E alla fine si scopre che si trattava del pulsante per aprire il portone :/

    (Interessante, vero? Scommetto che se non te lo dicevi venivi a chiedermelo :) )

  4. Luca: non saprei, su Focus forniva quella spiegazione.
    Diletta: sì, l’ho letto di recente, ma non ho mai capito una parola.
    Poesia: “Dammi il tiro”, sembra un cocainomane, dai, cosa c’entra il citofono!

  5. C’è anche : “Ofelè fa il tò mestè” e cioè : panettiere fai i ltuo mestiere. Riferito a chi sputa sentenze su tematiche a lui lontane..

    Che poi potrebbe anche diventare: “..Fa minga il Ganassa!”

    Ciao

  6. ..Ma guarda che anche se dici che Milano non è poi così male non ti succede niente !.

    E poi detto da una Genovese avrebbe un valore doppio.

  7. Da buona gattofila aggiungo INSEGNA MINGA AI GATT A RAMPEGA’ (non insegnare ad arrampicare ai gatti = non fare il maestrino con chi ne sa più di te)

  8. Rick: non è che poi mi danno, che so, la cittadinanza onoraria? ;-)
    marchino e Aranel: grazie (quella gattofila è bellissima!)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*
Website