I falsi miti del dating online

Ora che sappiamo che persino i genitori di Papa Ratzinger si sono conosciuti tramite un’agenzia matrimoniale (il papà Ratzinger (con l’accento) ci ha messo un po’: ha dovuto ripetere l’annuncio due volte..) posso dirlo: sto lavorando a un dossier sul dating online.
Sì, lo so: roba vecchia. Ma non necessariamente conosciuta da tutti.
Io in particolare ho dovuto ricredermi su molti pregiudizi.
Intanto, alcuni numeri: sono 3,5 milioni i cuori solitari che, in Italia, conoscono ogni giorno nuove persone grazie a Internet. E un altro milione si è dichiarato pronto a buttarsi in Rete al più presto.
La maggioranza è nella fascia di età tra i 25 e i 44 anni e ben il 37% viene dal sud.
Il 67%, si dichiara alla ricerca dell’anima gemella più che di avventure one night stand.
Se mente o meno, non lo so: forse anche per questo però le donne sono in costante aumento sui siti di incontri: circa il 44%, e si stima che entro il 2007 supereranno gli uomini.
Poi, alcune considerazioni.
Ho testato per un mese praticamente tutti i servizi di dating disponibili in Italia, da quelli più “seri” con test di ingresso da 40 minuti e approccio scientifico per l’abbinamento delle coppie a quelli post adolescenziali stile “Cerco amica poi si vedrà“.
Devo dire che, almeno a livello di quantità, funzionano tutti: ho la inbox intasata da frotte di Imyourman_70 e BlueEyes_68, aspiranti amici o fidanzati. Certo, immagino ci sia da scremare parecchio: ma intanto è un passo avanti.
Mai capitato di uscire con le amiche carica di intenzioni bellicose e tornare a casa con il più clamoroso dei nulla di fatto? Ecco, almeno qui non succede.
Tutte le amiche single interpellate, però, mi hanno risposto in coro: “Non lo farei mai, è triste, mi sa di ultima spiaggia”. In effetti, per tornare ai freddi numeri, il 73% di chi va online non ha rapporti di coppia da oltre sette mesi e il 31,8% da più di tre anni.
D’altra parte però ho molti amici single tra i 30 e i 40 anni. Persone normalissime, interessanti, con una vita e degli interessi, per dire. Ma che da anni ormai non riescono a rompere il cerchio dei soliti amici. Quelli con cui stai benissimo, che ti calzano come un guanto, certo; ma tra i quali, tra cene a casa e serate al solito bar, non hai alcuna chance di trovare l’anima gemella. E sono proprio loro ad aggiungere che nei locali è quasi impossibile conoscersi. E stiamo parlando di uomini.
Per le donne secondo me, può essere ancora peggio. Cosa fai un sabato sera quando tutte le tue amiche sposate, figliate o entrambe ti hanno dato picche? Sali sui tacchi e vai a rimorchiare per locali? Magari sì. Ma per molte, per carattere o timidezza o altro, non è un’opzione.
Certo, rischi le bugie: secondo una ricerca Usa, il 30% degli iscritti mente e i finti single con coniuge e prole a carico si sprecano.
Perché, offline no?
Mai capitato di mettersi con uno e scoprire poi che, tornato dal mare, sulla mano abbronzata spiccava il cerchietto bianco della fede?
Puoi fare brutti incontri. Certo. Anche qui, perché, se esci la prima volta con uno conosciuto la sera precedente a un happy hour sei sicura che sia un perfetto gentleman? Non credo. Ci si prova, poi si vedrà. Almeno è il vago ricordo che ho della mia vita da single.
Io credo che possa essere un modo alternativo per conoscere gente nuova. Un modo da affiancare a quello tradizionale.
Tipo lo shopping online, per dire.

2 thoughts on “I falsi miti del dating online

  1. Ciao bella biondina, sai che ho un’amichetta che si è sposata con uno concosciuto sul dating? Magqari ha volgia di raccontarti qualcosa…

    Kate

  2. Ciao Kate, grazie, ma il pezzo era molto più “tecnico”, stile dove vado-cosa faccio-quanto costa: niente storie vissute per questa volta. Però se ha voglia di raccontarla uguale per il blog, ben volentieri: amo ascoltare le storie di vita. Ciao, buona giornata

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