I giardini di marzo e le pari opportunità

giardini Lunedì 19 marzo (Festa del papà, ma in questo caso non c’entra) alla Triennale di Milano ci sarà I giardini di marzo. Una giornata patrocinata dal Ministro per le Pari Opportunità, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Provincia di Milano e dal Comune di Milano organizzata da Futuro@lfemminile per, cito testualmente:

Risvegliare le coscienze e far sbocciare il potenziale femminile nei diversi ambiti della società (…)
La manifestazione si pone l’obiettivo di stimolare il dibattito sulle differenze di genere, sugli stereotipi e i modelli che contribuiscono a generare una asimmetria di genere per sollecitare associazioni, istituzioni, realtà del mondo privato e opinione pubblica a cogliere il valore delle pari opportunità come condizione di arricchimento e sviluppo della società.

Il che mi sembra una serie di obiettivi mica male per una sola giornata, ne converrete anche voi. Continuando a citare Battisti, ci si poteva anche chiedere perché “Al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti”. Comunque.

Ci sarà un bel parterre di protagonisti: il convegno di apertura, in mattinata, Sviluppo sociale e asimmetrie di genere: come superare gli stereotipi, sarà moderato da Maria Concetta Mattei con il contributo di Silvia Ballestra, Giulio Ballio, Annamaria Bernardini De Pace, Emma Bonino, Domenico De Masi, Ada Grecchi, Michael Kaufman, Letizia Moratti.
Al pomeriggio tre tavole tematiche dedicate a Donne e lavoro, Donne e mass media, Donne e scienza.
Come tutto quello dedicato alle donne, mi interessa e ci farò un salto (propendo per la tavola rotonda Donne e media, ma vi farò sapere).
Se siete a Milano e volete partecipare, basta registrarsi sul sito.

Se invece pensate che sia una cosa inutile o magari anacronistica ribadire la necessità di pari opportunità, vi segnalo alcuni dati tratti da Élite e classi dirigenti in Italia, recente studio del sociologo Carlo Carboni:

Dei circa 5.500 individui che compongono l’élite italiana, circa l’88% sono uomini. Nonostante tutti i discorsi sulle pari opportunità, le presenze femminili aumentano assai poco: si passa dall’8% del 1990 al 12% del 2004. Infine, da uno studio dell’Università di Stoccolma sulla partecipazione delle donne alla vita politica, l’Italia risulta al 48° posto, dopo Nicaragua e Mozambico.

Convinti, adesso?

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Nei commenti, Tillo mi segnala la Ley de Igualdad, la legge spagnola che assicurerà alle donne la parità nelle liste elettorali e sul lavoro.  Un esempio di come si possono assicurare, davvero, le pari opportunità in un paese che dice civile, come , appunto, la Spagna. Zapatero, chi altri? Qui il post segnalato da Tillo.

14 thoughts on “I giardini di marzo e le pari opportunità

  1. “l’Italia risulta al 48° posto, dopo Nicaragua e Mozambico.”

    Eppoi crediamo di vivere in un “Paese sviluppato e democratico”.
    Se solo ci fosse un barlume di regime meritocratico di quei 5.500 individui che pompongono l’élite italiana, 5000 almeno sarebbero donne.

  2. Intelligente Alessio….. strano che sia un uomo! Scherzi a parte, è che,spesso, noi dormiamo…;-)***

  3. Il fatto che sia necessario ribadire il fatto che uomini e donne debbano avere gli stessi diritti è veramente inquietante.

  4. una cosa tra libera associazione, messaggio subliminale, psicopatologia della vita quotidiana e cazzeggio puro. alessio, che il signore gliene renda merito, si fa portabandiera delle pari opportunità, o persino dispari ma a favore nostro. che bellezza. però scrive “pompongono” e io penso alle ragazze pon pon, adeguatamente svestite e tettute, che fanno il tifo per i maschioni in campo. e mi chiedo: non sarà che il suo inconscio ha voluto farsi avanti e svelarci quale in realtà pensa sia il nostro giusto posto?
    sono grama, lo so, ma è venerdì e la settimana è stata dura…

  5. Adriana: accidenti a te, ho pensato la stessa cosa. Però ho taciuto. Propendo per l’innocente refuso. Alessio ha scritto una cosa bella e, mi sembra, di getto e di cuore.
    Avercene di uomini così. (poi, va beh, l’inconscio, che ci vuoi fare…)

  6. ma io scherzavo :-(
    in un mondo così ingiusto, un uomo come alessio è certamente come il bacio sui maccheroni.
    (ho rimendiato?)

  7. (rimendiato, ovviamente, sta tra rimediare e to mend, aggiustare. ops)

  8. Le pari opportunità già sono l’indice che qualcosa non funziona altrimenti non ce ne sarebbe bisogno. Io spero in un futuro donna, perchè in questi ultimi 2000 anni noi abbiamo fatto parecchi casini in giro per il mondo. Proviamo vediamo cosa sanno fare le donne.
    Ma in un paese che ha senatori a vita che decidono senza essere stati eletti (età media 90) e presentatori tv con ‘un’età media intorno ai 75 dite che cambierà mai qualcosa?
    Ma voi donne riuscirete mai a mettervi d’accordo tra voi? e non è una polemica ma solo una domanda

  9. Adriana: certo, certo. E il “bacio” sui maccheroni???
    Luca: So che non è una polemica ma solo una domanda. Non sai quante volte me la faccio anche io. E spesso mi rispondo di no.

  10. “Alessio, che il signore gliene renda merito” io vi ringrazio ma questo è davvero, davvero troppo.

    Quel “pompongono” non era ceratamente da me voluto, un refuso nel posto dove non doveva esserci, ma vabbè…

    “alessio è certamente come il bacio sui maccheroni.”
    (ho rimendiato?)

    Hai rimediato… ;)

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