Le domande da fare alla maestra elementare

Chiariamo una cosa; più che scegliere il corpo docente, si sceglie la scuola. Con criteri di comodità e vicinanza, certo, ma anche e soprattutto osservando l’offerta formativa e gli orari. In più, è necessario che il genitore, una volta fatta la scelta, si fidi delle maestre; altrimenti trasmetterà al bambino le sue perplessità e insicurezze.

Organizzate Open day per l’orientamento? Chiedere al direttore didattico o alle maestre se esistono giornate aperte per visitare la scuola e conoscere i docenti. È solo osservando come lavora il team che ci si rende conto dell’armonia e dell’atmosfera di una scuola. In caso contrario, domandare un colloquio al direttore didattico.
Come gestite l’integrazione con i bambini stranieri o disabili? È una domanda importante per conoscere le politiche di sostegno a favore dei più deboli e capire se la scuola è pronta a fronteggiare eventuali emergenze.
Posso vedere il piano dell’offerta formativa? È il documento che prevede tutte le attività al di fuori delle lezioni vere e proprie: sport, teatro e uscite. Fondamentale che non si limiti alle attività dentro la scuola, ma si apra a visite e mini gite per conoscere il territorio.
Offrite il tempo pieno? La scelta del tempo pieno è spesso se entrambi i genitori lavorano tutto il giorno. Non tutte le scuole, però, lo prevedono, e offrono invece il tempo modulare (30 ore con due ritorni al pomeriggio).
Permettete l’uso del cellulare? Già in quinta elementare molti bambini sono dotati di telefonino. Ma non tutte le scuole ne consentono l’uso. Informarsi sulla policy adottata permette di scegliere a seconda delle nostre convinzioni. E in caso il cellulare sia bandito, chiedere come è possibile contattare il bambino nelle ore di lezione, in caso di emergenza.
In quali occasioni posso parlare con le maestre? I colloqui individuali sono molto importanti, perché il genitore può valutare le capacità relazionali e comunicative della maestra e capire se può essere la persona giusta per il carattere del figlio.

(Gianfranco De Lorenzo, Presidente Anpe, Associazione nazionale pedagogisti italiani).

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