Lost in translation

Di sera, in auto, verso la casa di un amico che ci ha invitato a cena.

Io ciarliera come sempre in viaggio. Lui che guida, finge educatamente di ascoltare e cerca le news alla radio. Tutto nella norma, insomma.

A un certo punto, dal nulla come spesso accade, si spalanca l’abisso. Io attacco:

“Sai, oggi mi sento euforica!”

Frena impercettibilmente. Spegne la radio. Quasi non guarda più la strada e si gira verso di me con occhio stranamente interessato. Avrei dovuto capire subito che tanta attenzione non poteva essere rivolta alla mia euforia, bensì era dovuta a un probabile problema di acufeni o rumori di fondo. D’altronde non mi perdo una puntata di Scrubs, di pensieri maschili ne so abbastanza. E infatti:

“Oggi ti senti porca? Come porca? Cioè?”

“Ma come porca? Sei matto? Ho detto euforica! Che secondo te io sto qui sulla A4 e me ne esco dicendoti che mi sento porca?”

“No, appunto, mi pareva”

L’occhio torna sulla strada. La delusione è palpabile.

“Ma scusa perché? Cosa volevi dire? Speravi che lo avessi detto? Ti manca qualcosa? C’è qualcosa che non va? No perché se è così ne dobbiamo parlare prima che sia troppo tardi, capisci, non vorrei che rimanessero dei non detti, che poi alla lunga scavano un solco. Cioé se tu hai capito porca magari è anche una cosa inconscia, no? Può essere, ci può stare. Ma non è un dramma. Cioè magari sì. Però se ne parliamo adesso possiamo risolvere tutto, no?”

“Mi riaccendi la radio, per favore?”

16 thoughts on “Lost in translation

  1. Certo che tra “porca” e “euforica” c’è una bella differenza. Cmq, se aspetti che te ne parli lui, ti nascono i funghi in testa! ;-)***

  2. stessa situazione, in macchina da soli e autoradio spenta. Si parla di andare via x un weekend, andiamo qui, andiamo lì, mah… dove mi porti? E lui a un certo punto caccia un lapsus da manuale. Mi dice “ma ti PORCO io in un bel posto! Cioè, ehm. Ti porto.”. Pausa imbarazzata. Risata corale. Brindisi alla buonanima di Freud.

  3. Uhm… ma “porco” in questo caso starebbe per: “andiamo a mangiare il più buon prosciutto dell’emilia?” ;-) Scusa ma immaginando l’accento emiliano sulla frase mi è venuto in mente questo. (Acc… devo pensare anch’io a Freud? Una vegetariana che pensa al prosciutto??)

  4. non saprei je, non mi è venuto in mente. Ho attuato il metodo “sorvolo e non lo stramazzo di paranoie” per non sentirmi dire “Mi accendi la radio, per favore?”. Magari invece pensava proprio al prosciutto. Che delusione :-)

  5. … per me tutto è stato creato dal tipo di musica che andava in onda in quel momento topico … che ha coperto parti del tuo discorso! Ed il suo “TI SENTI PORCA?” era più pieno di stupore che di speranza! La prossima volta, quando vai in giro con un amico, chiedi Radio Maria … problema risolto alla base!

  6. Princy: ecco cos’è quella strana cosa che sento ogni volta che mi passo una mano fra i capelli!
    Aranel e Je: fame, ragazze??
    Johnny: escluso: Radio Maria la sento solo per sbaglio sul Turchino per qualche secondo, quando saltano tutte le altre frequenze, prima di spegnere al volo

  7. Mioddio non è che usciamo con lo stesso uomo? ;-)

  8. Non vorrei essere impertinente, ma mi par di poter desumere che di solito non ti senti porca. O non ti senti porca a un livello che un uomo normalmente testosteronico riesce a percepire. (metterei un emoticon qui, se solo sapessi come si fa).

  9. serpe: non credo, anche solo per questioni logistiche! Diciamo che credo di più nella beata similitudine di ogni rappresentante del genere maschile…
    Corrado: mettiamola così: quand’anche mi sentissi porca a sufficienza (?), non sarebbe mio costume urlarlo ai quattro venti! PS per l’emoticon: punto e virgola o due punti, trattino, parentesi. :-)

  10. Ah, lo riconosce in automatico? Pensavo ci fosse dietro una pozione alchemica :-)

  11. … svelaci … QUANDO ti senti porca a sufficenza? … dicci! (come direbbe il rag.Calboni!)

  12. Hai ragione e poi lui sul porca non si sarebbe scomposto… la similitudine finisce con la scarsa attitudine alla conversazione a lo smisurato amore per l’autoradio, che a me dopo un po’ stanca il cervello.

  13. Johnny: e bravo, che non lo vado a dire sulla A4 e lo vengo a dire a te
    serpe: idem per l’autoradio. Una iattura, dopo un po’. Ma io ci canto sopra :-)

  14. Ciao Bli, raccomanderei a quel ragazzo che guida l’auto di tenere il volume più basso…guarda che casino ha creato! ;-)

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