Mamme e bambini in libreria

morrisCon orrore, mi accorgo di essere quasi al settimo mese e di non sapere niente (niente!) oltre che sulla gravidanza, sulla cura del neonato.
Della gravidanza, meglio così; sono ipocondriaca, meno ne so, meglio sto. Magari però sapere qualcosa di più sull’esserino urlante non guasterebbe. Vado in libreria. La libraia mi accoglie con gioia:
“Ciao, dove eri finita?”
“Eh…non hai visto come mi hanno inguaiata?” rispondo come di prammatica indicando la pancia.
“Ah beh in effetti…ottima scusa”.
“Senti, navigo nell’ignoranza circa neonati e affini: mi dai qualche titolo fondamentale?”
Sparisce a ritorna con le braccia cariche di pagine neonatesche che, una volta a casa, inizio a sfogliare avidamente. Ecco le prime impressioni.

Il bambino. Il primo anno di vita è un colorato manualone del peso di 2 kg e di solido impianto nordamericano. Affronta dalla gravidanza ai primi mesi col pupo. Parla di euforia da parto (?) ma anche di depressione post parto, ça va sans dire (sono svenuta alla descrizione dettagliata, con foto, dell’episiotomia). Di allattamento e di come “gestire la tempesta emotiva nella coppia dopo la nascita”. Appare improntato al permissivismo più assoluto nei confronti del tiranno in pannolino. Chiudere subito.
Desmond Morris ne Il bambino. Tutti i perché, esordisce spiegando: se il pupo è insopportabile nei primi mesi di vita è tutta colpa nostra che non vogliamo più partorire in piedi, ululando, con la schiena appoggiata a un albero ma ci ostiniamo a medicalizzare il parto e quindi a rendere la nascita innaturale. Altro che le mamme giraffe o orango, aggiunge l’ineffabile Morris. Bene, riserviamoci il giudizio per quel che segue il primo capitolo.
Consigliatissimo, Il linguaggio segreto dei neonati di Tracy Hogg, chiamata altresì “la donna che sussurra ai bambini”, dovrebbe aiutare gli incerti neogenitori a comprendere le diverse ragioni dei pianti lancinanti attraverso i movimenti del corpo. Tipo: Arriccia la lingua sui lati= ha fame. Arriccia la lingua in avanti = Ha aria nella pancia o altro dolore. Ma anche il geniale: Trema= ha freddo. Però.
Infine, per portarmi avanti con il lavoro ho acquistato anche Fate la nanna, coperto in egual misura da infamia e lode. Contestato da molti ma anche decantato come l’unico metodo per ritrovare un minimo di pace notturna. Attraverso rimedi come “Se il bambino piange, chiudetelo al buio in una stanza” “Se insiste, infilategli degli spilli sotto le unghiette” e cose così (no, scherzo, dai) dovrebbe insegnare al pupo a dormire almeno qualche ora di fila onde evitare la completa trasformazione del cervello della mamma in pappa.

Vedremo come proseguirà la lettura, anche se sono sempre più convinta che fosse meglio non sapere niente. Quasi quasi faccio come Pepe Carvalho e la prossima volta che vado in campagna brucio tutto nel camino.

14 thoughts on “Mamme e bambini in libreria

  1. Possa esserti di conforto il fatto che TUTTI i figli delle coppie che conosco sono paciocconi che dormono tutta la notte e si svegliano di rado, simpaticissimi, socievoli e affettuosi. E dico TUTTI. Deve essere un trend: bambini 2.0.

  2. Giulia: bambini 2.0 è fantastica. Me la rivendo :-) (E speriamo che sia pacioccona anche la mia!)

  3. boh, l’unica cosa che ho imparato dai libri è che quando hanno le coliche tirano su le gambe verso la pancia. questo mi è servito a creare un collegamento utile: ginocchia al mento – colica – massaggino. in tutto quell’andare a lume di naso, un automatismo era una variazione interessante. per il resto, ho seguito l’istinto e quelle poche volte che ho dato retta ad altri (quelle che parlavno per esperienza) me ne sono pentita. in fondo, avevano esperienza di bambini diversi dalle mie.
    ah sì, un’altra cosa ho imparato dai libri: anche con l’allattamento a richiesta, stabilire un intervallo minimo tra una poppata e quella successiva. ero arrivata a 12 poppate al giorno e mi sembravano troppe.
    però leggili, i libri: almeno hai un’idea più precisa delle opzioni a disposizione. poi scegli tu.

  4. Mia sorella con il primo bimbo, che non era affatto 2.0, riuscì a trovare un po’ di pace notturna con “Fate la nanna”, quindi direi che (almeno nel suo caso) aveva funzionato. Comunque di bambini pacioccosi che dormono ne conosco anch’io, stai tranquilla che non sono tutti delle iene! ;-)

  5. Va bene i manuali, chè se poi uno è digiuno del tutto magari impara almeno come cambiargli un pannolino senza fare danni (ci si riesce a far danno, credetemi!) però tranquillizzati: è TUA figlia, imparerai a conoscerla sin da subito, e dopo i primi giorni un po’ traumatici, quando piangerà capirai benissimo perchè lo fa, anche se il manuale dice che la ragione è un’altra. Quanto alla nanna, mio figlio dormiva tutta la notte, ma non ho mai pensato che fosse una cosa sua, tipo influenza genetica: mi piace pensare che fosse perchè in casa c’erano i suoi genitori (e niente nonne!) che erano tanto felici di averlo e di aversi reciprocamente…:-)La serenità che un bambino respira nell’aria è meglio di un sonnifero! Ciao!

  6. terra: 12 poppate? Mi sento male.
    francesco: mi mancava, grazie!
    Rossa: pure io, e mi sa che era meglio se continuava a fare l’etologo.
    je: sì, tanti dicono che è stata la loro salvezza.
    Tatalla: grazie. Spero che respirerà tanta serenità. Per lei e per noi :-)

  7. Non avendo pupi nè in arrivo nè già fatti…so solo dei racconti della mia mamma. Mi racconta che ero tremenda: stitica, non mangiavo niente ero una rompi balle. Ma ero il suo bambolotto…. magari provi anche tu così?

  8. non eravamo trogloditi che bastonavamo sulla testa le “pregne” e poi svezzavamo gli hominis con rape selvatiche e li segnavamo per non perderli nella mandria con un tizzone ardente…

    c’era solo un libro: “Io mamma” eppure… penso che ogni mamma che nutra il legittimo amore per la creatura sappia a priori quali cose fare e non fare per il benessere loro, senza correre ai ripari con dispense in 72 settimane o riempire la casa di paracolpi, seggioline, lettini da campeggio, ingegnere a tempo pieno per misurare cl di poppate, tiepidi bagnetti e calcoli trigonometrici per la misura del pannolone (noi usavamo triangoli e ciripà e si lavava tutto)

    va beh, scusa, sono sicuro farai la cosa giusta, ma niente paranoie… purtroppo non ci sono più i cortili e le strade sgombre, questi sì che sono problemi!

    ciao
    Alex

  9. I pannolini e tutto ciò che ci giraintorno (bagnetto,tagliounghie,ecc) te lo insegnano le ostetriche in ospedale (detto tra noi di solito sono donne eccezionali e con una pazienza infinita!).
    Per il resto credo che leggere libri sull’argomento serva pochino….saprai sicuramente prenderti cura di lei nel modo migliore.
    Ti auguro solo una cosa: che di notte DORMA!!!!
    Baci

  10. ciao blimunda è la prima volta che scrivo qui e…di figlie (si ha capito bene femmine) ne ho 3.
    ovviamente pur dovendo essere più “istruita” degli altri sono un medico radiologo con un passato da pediatra, si direbbe a roma na’ botte de fero, anche io sono caduta in tentazione.
    così ho dato un’occhiata ad un manuale di puericultura, mi pare il bambino da 1 a 3 anni ma non ricordo bene.
    e fate la nanna.
    del tomo testo sacro mi è rimasta impressa l’esortazione ad allattare al seno e pagine e pagine sull’argomento (comprese pagine e pagine di enormi cazzate, ma questo l’ho scopeto solo vivendo).
    di fate la nanna, me lo sono bevuto e dopo le 3 bambine in 3 anni ancora ringrazio.
    il miglior consiglio te l’hanno comunque dato: allattamento a richiesta de che?
    la mamma è la mamma non è un ciuccio.
    io le ho allattate tutt’e 3 e ho provato ad allungare, non da subito ma ad allungare i tempi tra le poppate, ha funzionato.
    comunque nessuno ti può insegnare a fare la mamma.
    ma se ti può consolare si sopravvive e questa è già una gran cosa e poi…con il secondo vai liscia , non ti dico poi con il terzo ahhhhhh, era una battuta!
    :D

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