Finalmente ho incontrato in person Giulia, sbarcata a Milano a sorpresa proprio il giorno in cui io indossavo drammaticamente gli infradito (non capite il nesso? A differenza di me Giulia è alta. Molto alta). Tra una chiacchiera e l’altra su religione, blog e massimi sistemi le ho chiesto informazioni su Trieste, città che voglio visitare da anni ma non ci riesco mai. Me la immagino un po’ come Genova, grigiazzurra e piena di aria e luce.
Giulia mi conferma, mi dà le sue dritte e aggiunge “E’ solo più ordinata di Genova”. Immaginavo: più disordinata della Superba per ora ho visto solo Napoli. E poi aggiunge una frase fulminante: “Rileggendo quel post mi rendo conto di una cosa tristissima: che non riesco mai a godermi le cose che ho. Vivevo in una città meravigliosa e la odiavo”.
Déjà vu: stessa cosa per me Genova. Non la odiavo in quanto tale, ma la sentivo soffocante, paludosa, stagnante. Non vedevo l’ora di andarmene e così ho fatto, appena ho potuto. Ricordo che il mio mantra di quegli anni era una canzone di De André, Sally:
Mia madre mi disse, non devi giocare
con gli zingari nel bosco
Ma il bosco era scuro, l’erba già alta
Dite a mia madre che non tornerò
E infatti sono andata via e non sono tornata. Per rendermi conto che quando c’ero sprecavo tempo a lamentarmi della mia città . Come faccio ora di Milano. Probabilmente se tornassi, tempo tre mesi e soffocherei di nuovo.
Ricordo che il motto di una mia capa molto grintosa era: “Wherever You Are, Be There“, dovunque tu sia, devi esserci veramente.
Il mio problema è l’opposto: da qualunque parte io sia (un lavoro, una situazione, una città ), non ci sono davvero. E la mia mente pensa solo a come fuggire per non-essere da un’altra parte.
Mai provato?
Trieste è meravigliosa, forse una delle poche città in cui vivrei oltre Genova.
Sì capisco che sensazione che dici, ma per me è l’opposto. A Milano soffocherei, così come a Roma. Ora ho bisogno di nidi fissi e radici (essendo stata sradicata dai miei “natali”). E di quiete. E di mare (lo jodio è fondamentale ;-**)
no mAi provAtA quellA sensAzione li, sto A ChiAvAri e ci sto bene, se dovessi cAmbiAre, mi piAcerebbe lA CAliforniA, mA AllA fine Anche qui non si stA niente mAle dAi.
Anche tu supportA lA giornAtA ZenA con lA mAiuscolA
“la senzazione che dici”, sorry. I martellamenti mi stanno facendo andare il cervello in pappa…
anche io. anche io. anche io. lo stesso senso di volere non essere da un’altra parte e tempo buttato via a palate a lamentarmi di dove sono ora. e mai e po mai fermarsi a godere e a sfruttare al massimo quello che c’è
certo Genova può sembrare oppressiva… ma io la adoro comunque … se dovessi cambiare opterei per la montagana solo perchè mi rasserena …!
ma la mia Zena mi è troppo nel cuore per abbandonarla!
Ciao.
Non concordo con quanto scritto…odiavo molti aspetti di Milano ed ora mi trovo a Melbourne, città, per quanto “europea”, molto diversa del luogo che ho vissuto per anni. Qualche aspetto della mia personalità è cambiato notevolmente, forse proprio perché “wherever I am, I’m there” ;)
E sono sicuro che, una volta tornato, odierò Milano un po’ meno…perché comunque viaggiare e vivere in posti e contesti differenti ti apre la testa tantissimo.
Musicomane.
Luca,
usa la tua A in questi pochi mesi, tanto a Breve, direi 10 mesi, dovrai riutilizzare la lettera B in maiuscolo. Bisogna che ti aBitui al fatto che la Bella annata arriva ogni dodici anni. Beh, Bella lì.
Luca e Gomena, basta lì eh? Come si diceva nei western, “non voglio noie nel mio locale” :-)
comincerò a preoccccuparmi quando ne parleranno bene:) oggi vi amo tutti…anche quelli senza link un bacio gomena:)
Mai provata questa sensazione? finiti gli studi dopo sette anni (si me la sono presa comoda) ho deciso che il mio amore per Roma era concluso e sono partita alla volta di Milano.. ora pagherei oro per tornare a vivere nella capitale, per parcheggiare la macchina in 2 fila, per suonare il clascon, per vedere quell’orribile monumento di piazza venezia scesa dalla 60… ma ho scelto un lavoro che lì non c’è e Milano non riesco a viverla totalmente.
Credo non mi mancherebbe, come non mi è mancata Parma (vissuta per appena un anno), forse mi macherebbe come la Sardegna (ci torno volentieri, ma non vivrei nell’isola)… insomma Milano non è la mia città, mi manca il contatto umano con la gente, il saluto del panettiere, l’aria di primavera, il cielo limpido..
poi boh chissà forse farfuglio.
Sembra che il problema sia specialmente di Napoletani e Romani. Nel senso che di solito sono loro ad essere assolutamente radicati nel loro territorio cittadino. Io sono di Roma, ho vissuto all’estero, ho viaggiato molto e ho pensato più volte di andarmene.
Poi parto e sento la mancanza della mia città al punto che devo tornare. Ho il problema opposto di Barbara…Ecco io non potrei mai vivere a Milano, anche se probabilmente sarebbe più facile sotto molti aspetti. Ci sono stata per lavoro, così come in molti altri posti, ma il pensiero di vedere grigio ogni mattina mi deprime. Non potrei mai svegliarmi con un panorama diverso da Roma o rinunciare al sole, alla parlata romana e a passeggiare lungo il Tevere. Mi mancherebbero troppo grattachecca e sampietrini, la fontana di piazza della repubblica e San Lorenzo. Starei male senza Villa Borghese, i negozi del centro e la casina delle civette. Roma si ama. Non ci si vive, diventa parte di te.
La porti sempre con te, anche quando vai fuori: ti tradisci con l’accento romano, quando critichi la carbonara di Milano o cerchi la pizza bassa e croccante a Napoli. Roma ti lascia andare, una pausa dal traffico, dal caos, dai problemi che te la fanno odiare. Tanto sa che ritornerai da lei, perchè non puoi farne a meno.
Mi capita un migliaio di volte al giorno: da quando ero piccola (da quando sono rimasta piccola cit.) sognavo un altrove che fosse meglio della realtà. Continuo a farlo: sabato ero addirittura in Colorado… se solo non fossi una che, in pratica, ha paura anche di andare a Bargagli!
Trieste e’ una delle citta’ che piu’ mi ha deluso. Il paragone con Genova non regge, secondo me. Mentre la descrizione che dai di te sullo stare e sull’andare e’ perfetta anche per la miro, confermo, cavoli se confermo ;-)
concordo al 100% vivo a londra e odio/amo londra anche se recentemente e’ piu’ l’odio che ha il sopravvento….
sono originaria di padova e quando studiavo la odiavo cosi’ tanto che appena laureata me ne sono andata, mai con l’idea di starmene lontano tantissimo… sognavo la spagna ma per ragioni di cuore sono rimasta bloccata a londra da ben 4 anni (ero partita pensando al max a un 6 mesi per poi andare in spagna e rimanerci finche’ nn mi fossi stancata)… che dire? il caos, il grigio, il nn avere la macchina i2 rubinetti uno per l’acqua calda e uno per la fredda, la moquette, il guidare a destra, l’avere un’estate che dura al max 2 settimane(!)… tutto questo mi ha stancato terribilmente e ora sogno la noia, calma, il tutto uguale che prima mi stava cosi’ stretto di padova…. uffa, e’ proprio vero che nn ci si accontenta mai… ma i 2 rubinetti dell’acqua sono decisamente TROPPO!
Interessante che questo tuo vecchissimo post sia ritornato nei commenti recenti e io l’abbia letto solo oggi, mentre mi stanno rullando nella testa pensieri che sono proprio in tono con questi.
Ci sono cose evidentemente guidate da una mano superiore (ecco, ora mi prende la botta del misticismo…)
Ah guarda, con me sfondi la classica porta aperta: sono una fan del “nulla accade per caso”!
gia’, cmq secondo Fox quest’anno per il toro e’ l’anno in cui decido dove vivere e dove comprare casa… speriam bene :)!
Oddio, gira e rigira tutti a criticare Milano! Adesso scrivo un post, m’è venuta l’ispirazione.
Milano è grigia? Ma quando mai? Anche a Milano c’è il sole, ragazzi. La primavera è magnifica, d’inverno accade che ci si svegli con un sole accecante e si vedano le montagne. D’estate fa caldo, troppo caldo, un caldo schifoso e opprimente, ma si può stare fuori, in giro fino a tarda notte. Milano ha degli angoli bellissimi, dei cortili che mozzano il fiato, dei palazzi che lasciano a bocca aperta. A Milano c’è la panettiera che si ricorda di te, ma c’è anche tutto quello che puoi desiderare in termini di moda, tendenze e prodotti. Milano è internazionale, Milano è cultura, Milano è lavoro, Milano è il Duomo. E’ incontrare turisti che ti chiedono le informazioni e che ne sanno più di te sulla tua città, perché tutti pensano che a Milano non ci sia niente! E le chiese, i musei, le esposizioni?
E’ una città con tanti difetti (non è certo Boston, come vivibilità!), però da qui a dire che fa schifo… Avete mai provato a passeggiare per le vie sconosciute godendovela? Io amo Milano, e la amo da quando viaggio e vedo i paesi esteri. Perché, come dice giustamente Blimunda, siamo sempre qui a criticare il posto in cui siamo, ma poi ci manca quando siamo via.