Mia mamma, che ha sempre lavorato e arrivava a pranzo e cena trafelata con due bocche da sfamare (più vari gatti) mi ha insegnato l’arte della cucina FF, che non vuol dire Fast Food ma, in genovese, Fito Faeto, “presto fatto”. Ancora adesso quando mi capita di pranzare a casa vige il codice: “Facciamo un sughetto fito faeto?” E via, nel tempo di bollitura dell’acqua è pronto il sugo. Persino il pesto lo fa FF, il che è tutto dire. Siccome però vivo con un uomo e so che non tutti dominano la sottile arte di mettere in tavola in pochi minuti qualcosa che non sia i Quattro salti in padella o simili, condivido questa intervista fatta per Donna Moderna a Grazia Balducci, autrice di La cucina veloce.
«Amereste mangiare bene e invece sera dopo sera vi accontentate del solito spaghetto al pomodoro? Allora ascoltatemi bene perché io sostengo che in una ventina di minuti tutti sono in grado di preparare un’ottima cenetta: occorrono solo organizzazione, strumenti e fantasia. Partiamo dalla dispensa, perché se alle sette di sera vi ritrovate con due pugni di riso, un resto di passata e magari la bottiglia dell’olio vuota cucinare è oggettivamente impossibile. Dedicate alla “cambusa†una grande spesa una tantum, poi vi basterà riempire i vuoti man mano che li create. I piccoli elettrodomestici elettrici come tritaprezzemolo, frullatore, spremiagrumi ecc., sono indispensabili per cucinare in fretta. Qualcuno storcerà il naso pensando, ad esempio, alla qualità di un pesto nel mortaio, ma sono raffinatezze da grandi chef: quello che conta per noi che abbiamo poco tempo è solo la qualità degli ingredienti. E ora partiamo: abolire i tempi morti sarà la vostra parola d’ordine. Quindi mettete l’acqua sul fuoco prendendola dal rubinetto dell’acqua calda così, quando vi servirà , sarà già a bollore. Non andate avanti e indietro venti volte tra frigo e dispensa, ma prendete tutto insieme, riunendo ogni cosa sul tavolo davanti a voi. Lavate e tritate tutto ciò che dovete lavare e tritare, anche se una cosa vi serve subito e un’altra dopo. Usate il contaminuti anche per tempi brevissimi: lavorerete con maggiore tranquillità , non perderete tempo in assaggi e occhiate all’orologio e non sbaglierete le cotture. Infine, imparate a utilizzare più fornelli contemporaneamente: uno per l’acqua per la pasta, l’altro per la salsa, il terzo per la verdura saltata in padella. Et voilà !»
Poi fatemi sapere com’è andata.
(La foto è di MrsFlinger, dal titolo, molto esemplificativo, “Why blogging and cooking at the same time is a bad idea”)
… proverò … ma già prevedo una catastrofe domestica! io sono disordinatissima in cucina
bene mia madre dovrebbe avere tre lauree in cucina veloce… lei riesce ad invitare 10 12 persone all’improvviso dopo 12 ore di lavoro in negozio e fa sembrare come se tutto fosse già pronto…….non ho mai capito come faccia ma chapeau! donne di altri tempi….ps e tutto buono eh
Buoni consigli, grazie! Io amo cucinare ma proprio non riesco a essere veloce! (nè ordinata…)
Mi dichiaro immodestamente un’esperta di FFEPAG: Fito Faeto E Pure Al Galòp ;-*
io sono un maestro anche del CCQCC “cucina con quello che c’è” … e devo dire che mi viene anche molto bene !!!! basta vere fantasia…
Io invece sono un fautore del VBQCC-BM
va bene quel che che c’è basta mangiare
Però! Non avrei mai pensato di recuperare così tanti acronimi diversi per descrivere i propri modi di cucinare (o di mangiare). Non male :-)
Ottimi consigli.
Sono una maga della cucina buona e veloce e ho anche la fortuna di saper creare ottimi pranzetti con i pochi ingredienti che rimangono a giacere nel mio frigo vuoto.
Non riesco però ad educare il mio convivente… per lui l’unica cosa da fare per mangiare velocemente, quando è solo, è digitare il numero della pizza d’asporto dietro casa.
Pensa, io già lo faccio tutti i giorni. Ho solo due fornelli utilizzabili contemporaneamente, più uno troppo piccolo per cucinarci alcunché. Però per ragioni di regime alimentare ogni giorno devo cucinare primo secondo e contorno a pranzo, e secondo e contorno a cena. Sto diventando bravissima a non impiegarci più di quaranta minuti in tutto (per le cose più lunghe).