Cosa faresti se vincessi il jackpot?

Quante volte abbiamo fatto a un’amica (o a noi stesse) la classica domanda:

Cosa faresti se la dea bendata ti sorridesse e tu sbancassi la lotteria di Capodanno, o il Superenalotto, o il Casinò?
La risposta mi è arrivata poco fa via mail sotto forma di comunicato stampa della Sisal.
Si tratta di un questionario composto da 5 domande, rivolto alle donne, che cerca di scoprire quali sarebbero azioni, sentimenti e pensieri di una neo milionaria.

Vediamo:

Il giorno successivo alla scoperta il 53,9% delle donne intervistate ritornerebbe a lavorare come sempre (forse anche perché il pagamento di una vincita Sisal viene effettuato dopo 60 giorni, e finché non hai soldi in tasca non si sa mai).
Delusi da tanta sobrietà? Al tempo:

il 35,8%, invece, si toglierebbe immediatamente “qualche sassolino dalla scarpa”, ossia sistemerebbe una volta per tutte vecchi rancori, dissapori con i colleghi e (immagino soprattutto) superiori. Questa è la risposta che preferisco, fra l’altro: mi sembra poco buonista e quindi molto sincera.

Condivisibili anche le paure che seguono all’impeto di gioia: il 35,2% delle intervistate teme di non riuscire ad incassare la vincita e il 26% ha paura di essere scoperta dai vicini e dalla stampa.
Quello di cui non abbiamo paura, potete giurarci, è di non saper come spendere i soldi vinti: solo il 14,8% delle intervistate si dimostra preoccupata di non saper amministrare il jackpot milionario.
Il 49,7% invece penserebbe a comprare casa, il 13% a fare il giro del mondo.

Ma siamo anche generose: il 44,3% delle intervistate donerebbe
una parte della vincita in beneficenza e il 31,2 % dividerebbe subito (subito???) la vincita con parenti e amici.

Liberi di non crederci, come non ci credo io.

Per quanto riguarda la mia reazione, smetterei subito di lavorare, spenderei lo spendibile in scarpe e borse, non mi toglierei sassolini dalle suddette scarpe (tutte Jimmy Choo, a questo punto), anche perché probabilmente non me ne fregherebbe nulla di infierire su dei poveri disperati, dopo aver già stravinto; è così inelegante!
E poi partirei per il giro del mondo. Adieu.

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