Chissà cosa avrebbe pensato Faber che ha dato voce ai morti nell’immortale Non al denaro, non all’amore nè al cielo, trasposizione in musica (e, aggiungo io ma anche Nanda Pivano, vera poesia) dell’Antologia di Spoon River.
Chissà cosa avrebbe pensato di un sito che raccoglie il last statement, le ultime parole dei condannati nel braccio della morte.
Parole di rabbia, oppure di perdono. Di disperazione e pentimento oppure ultima occasione per urlare la propria innocenza prima dell’iniezione fatale.
Lo racconta, e anche molto bene, Pino Corrias oggi su Repubblica.
Un solo appunto: trattandosi di un pezzo scritto su un sito web, magari mettere l’url sarebbe stato un pensiero gentile…
Io non sono a favore della pena di morte. Ma come è difficile perdonare un uomo che ha ucciso. Soprattutto se reitera il suo gesto.
Esiste il movimento “Nessuno tocchi Caino”. Ma non esiste un movimento “Qualcuno protegga Abele”.