Oggi è giorno di riffa in redazione. Succede così: due o tre volte l’anno, i cosmetici e tester inviati per prova alla redazione bellezza vengono accumulati in vari scatoloni, poi rovesciati sulla moquette. Non appena il primo prodotto tocca terra, tutte partono con scatto da centometrista all’accapparamento; ogni pezzo viene “venduto†a un prezzo simbolico, e il ricavato va in beneficenza.
E’ una scena davvero da non perdere vedere una ventina di thirtysomething carponi su una moquette folta di macchie e di colore indefinito, disputarsi tra urletti e gomitate un irrinunciabile fard Chanel o uno smalto di colore improbabile (non c’è il tempo di respirare, figuriamoci di guardare il colore).
Non pensiate che con questo post io voglia chiamarmi fuori: ero in prima fila a gattonare come una pazza tra creme e shampoo, e nel bottino annovero un paio di rossetti di un bel color prugna-menopausa (prontamente girati a mamme e zie), due tonici per pelle matura (non ancora, grazie) e un paio di maschere per capelli rossi (che non è decisamente la mia nuance).
Però non importa, quello che importa davvero è l’adrenalina, la sfida con le altre, la rapidità nell’aggiudicarsi (pochi) prezzi pregiati che escono dalla cornucopia dello scatolone.
“cercare sfide in altri campi” ? Magari stasera provo a convincere il fidanzato a investire in ceramiche di Capodimonte i soldi con cui vorrebbe comprarsi la moto. Dopodiché tornerò rasserenata ai saldi.