Di riffa o di raffa

Oggi è giorno di riffa in redazione. Succede così: due o tre volte l’anno, i cosmetici e tester inviati per prova alla redazione bellezza vengono accumulati in vari scatoloni, poi rovesciati sulla moquette. Non appena il primo prodotto tocca terra, tutte partono con scatto da centometrista all’accapparamento; ogni pezzo viene “venduto” a un prezzo simbolico, e il ricavato va in beneficenza.

E’ una scena davvero da non perdere vedere una ventina di thirtysomething carponi su una moquette folta di macchie e di colore indefinito, disputarsi tra urletti e gomitate un irrinunciabile fard Chanel o uno smalto di colore improbabile (non c’è il tempo di respirare, figuriamoci di guardare il colore).

Non pensiate che con questo post io voglia chiamarmi fuori: ero in prima fila a gattonare come una pazza tra creme e shampoo, e nel bottino annovero un paio di rossetti di un bel color prugna-menopausa (prontamente girati a mamme e zie), due tonici per pelle matura (non ancora, grazie) e un paio di maschere per capelli rossi (che non è decisamente la mia nuance).

Però non importa, quello che importa davvero è l’adrenalina, la sfida con le altre, la rapidità nell’aggiudicarsi (pochi) prezzi pregiati che escono dalla cornucopia dello scatolone.

Mi spiega Cesare Guerreschi, psicoterapeuta presidente del Siipac (la Società italiana intervento patologie compulsive, quella che per intenderci cura le shopaholic disperate, modello Carrie di Sex & The City quando si rende conto che non può comprarsi casa perché ha speso tutto in Manolos):

”Sgomitare per accaparrarsi oggetti a prezzi bassi, anche se completamente inutili, è un tipico comportamento femminile. Quello che importa non è l’oggetto in se, ma il trovarlo a prezzo più basso. Questo tipo di shopaholic non perde un saldo, una svendita, una liquidazione, e vaga di negozio in negozio per scovare l’affare del secolo, il prezzo più basso. Lo fa per dimostrare a se stessa e agli altri di valere, di essere la più brava.”

E suggerisce una “cura”: “Prima di tutto, cercare sfide in altri campi, per dimostrare il proprio valore. E poi limitarsi a una liquidazione al mese.”

Meno male che per almeno tre o quattro mesi di riffe non ne faremo più.

Sono salva.

One thought on “Di riffa o di raffa

  1. “cercare sfide in altri campi” ? Magari stasera provo a convincere il fidanzato a investire in ceramiche di Capodimonte i soldi con cui vorrebbe comprarsi la moto. Dopodiché tornerò rasserenata ai saldi.

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