Donna al volante…

Avvertenza: trattasi di post colmo di luoghi comuni

Era l’ora: leggo su Repubbliche che finalmente è nata l’auto che si guida da sola.

E soprattutto che da sola si parcheggia.
Cito dall’articolo: grazie al dispositivo “Self Park” che ha debuttato sulla Toyota Prius, basterà individuare il posto, mettercisi accanto, premere un pulsante e penserà a tutto l’auto.

Non ci credo! Basta paraurti ammaccati, tacchi a spillo o zeppe (scarpe notoriamente inguidabili) che si incastrano sotto i pedali o nel tappetino, niente ammiccamenti, sorrisini o gomitate da parte degli uomini che osservano le nostre evoluzioni al volante?
Fantastico. Poi dicono che la tecnologia non semplifica la vita.

Io però vorrei chiedere agli inventori se me la prestano per collaudarla in qualche parcheggio in una strada stretta, con pendenza 15%, sul marciapiede e possibilmente in una curva cieca, come siamo abituati a fare noi a Genova. Se non supera quel test mi spiace, non compro niente.

(Ovviamente, i luoghi comuni di cui sopra non mi toccano: io guido e parcheggio benissimo, anche con il tacco 12).

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