Ho passato venti giorni di iperlavoro. Quei momenti in cui ti siedi alla scrivania e non sai, letteralmente, da che parte cominciare.
Il fatto che l’ultima settimana poi mi sedessi rigida tipo Frankestein Junior causa collare perché mi hanno tamponato, non ha aiutato di certo.
Comunque.
Ieri alle 16 in punto ho consegnato l’ultimo lavoro.
E immediatamente, come spesso mi capita, ho avvertito il bisogno di riempire il vuoto: metti a posto gli appunti, sistema casa, piega i vestiti ammonticchiati da giorni sulla sedia.
Finito anche quello, mi è preso lo sconforto: e adesso cosa faccio?
Dopo essermi lamentata per giorni di non avere un attimo per respirare, non ero più capace a respirare.
E mi sono chiesta:
non sarà che ci lamentiamo sempre del fatto che il lavoro, gli impegni, gli altri ci hanno rubato la vita, ma poi quando ce la restituiscono non sappiamo che farcene?
Anche io ho provato l’esperienza del collarino…
Porta pazienza, è stressante ma vedrai che poi starai meglio!
Bacio
Petunia
E non sarà proprio il “fare” ad essere buona parte del “vivere”?
Ora basta, sono stanca, vado a dormire. :)))
hai mai preso in considerazione il puntocroce?
http://www.scansafatiche.it/
Round Robin ;)
ma oggi non è …??? AUGURI!!!
Acc…battuta sul tempo!
Auguri stelìn, tanti tantissimi. :-***
(e bacio anche a Jill;-)
Auguri Grande Ba. :)****
Un bacio interminabile.
Grazie grazie grazie!!! Siete un pubblico meraviglioso ;-)))