Il bon ton dei mondiali

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Barbara Ronchi della Rocca
, lo sapete tutti, è una deliziosa esperta di galateo e buone maniere, autrice di numerosi libri (l’ultimo è La vera eleganza, ma io mi sono divertita da matti anche con Il galateo per lei & lui). Se non la conoscete di persona, invece, magari non sapete che è lontana anni luce dallo stereotipo della “maestrina” di bon ton che ti bacchetta se sollevi il mignolo bevendo il caffè. Al contrario è piena di sense of humour, non si prende mai troppo sul serio ed è capace di giudizi davvero tranchant (formulati però con un soave sorriso sulle labbra e senza perdere l’aplomb). Proprio per questo quando l’ho chiamata oggi per salutarla (trovandola, beata lei, sul mare in attesa di una magnifica festa di per il varo di una nave) ha accettato con entusiasmo l’idea di un’intervista sul bon ton della cosa meno bon ton al mondo: lo “svacco” da partita di calcio.
Proviamoci.

Barbara, lo scenario tipo è questo: parte l’invito circolare a tutti gli amici per vedere la finale del Mondiale a casa di qualcuno. Che regole deve osservare chi “apre le porte” alla compagnia di tifosi?
L’atmosfera è importante; bisogna creare un ambiente “maschile”; via le suppellettili leziose e i vasi di fiori. Eviteranno anche di rompersi in caso di esultanza! Occhio anche all’abbigliamento: informale e fresco va bene, ma mai trascurato. Per cui niente canotte, ciabatte da casa o piede nudo.

Si possono usare piatti di plastica?

Piatti e tovaglioli usa e getta sono perfetti per queste occasioni. Eviterei invece i bicchieri di plastica, soprattutto se serviamo vino. Meglio scegliere quelli classici, non molto alti e con il fondo pesante; sono i più stabili. Niente calici, invece, che si rompono e rovesciano troppo facilmente!

Come organizzare cibi e bevande?
I cibi saranno freddi, ovviamente. Per evitare il solito panino triste, suggerirei insalata di riso, piccole omelette, quiche di verdure o assaggi di formaggi. L’importante è che tutto ciò che servite sia di piccole dimensioni, pronto per essere inghiottito. Ricordiamoci che si mangia guardando altrove; bisogna limitare le operazioni di taglio! Preparate quindi un piattino a testa con monoporzioni di piccoli assaggi e servite quello; eviterete di girare con ciotole, contenitori e cucchiai. Doppio risultato: salvate la casa e il divano e limitate i rischi di “rovesciamento” di cibi con conseguente imbarazzo degli ospiti.

Per quanto riguarda le bevande, adesso che la Germania è alla spalle si può bere birra con più piacere! Vietatissimo il vino francese e lo champagne, ovviamente. Scegliete un buon spumante italiano.

Altri suggerimenti per i padroni di casa?

Cercate per una sera di essere indulgenti verso i fumatori. Fa caldo, le finestre sono aperte e la tensione sarà alle stelle: fateli sedere vicino a una finestra e chiudete un occhio. E attenzione al volume della tv e al tono di voce; è vero che quasi tutti saranno sintonizzati sulla partita, ma lasciamo vivere anche quei pochi che preferiscono guardare un film!


E per quanto riguarda gli ospiti? Quali “norme di comportamento” devono osservare?

Non è un’occasione formale, per cui non è necessario portare fiori o regalini per la padrona di casa. Molto più gradito un contributo per il buffet. Una bella bottiglia di vino, magari, oppure dei gelati da passeggio: cornetti, mottarelli…sono più comodi e non obbligano la padrona di casa a tirare fuori coppette e cucchiaini.

I tifosi sfegatati saranno difficili da trattenere…

Vero, ma bisogna ricordare che ci sono dei limiti di decoro. Niente piedi sul divano, se si fuma occhio alla cenere e moderate il turpiloquio, soprattutto se ci sono i bambini!

Cosa fare se nonostante l’attenzione qualcuno rovina un divano, un tappeto o rompe un soprammobile?

Al momento niente. Il giorno dopo, una bella pianta con un biglietto di scuse dovrebbe risolvere la faccenda. Sperando che non abbiate rotto il vaso di Limoges o il pezzo unico scovato al mercatino dell’antiquariato…

Che si fa dopo il triplice fischio finale?

Qualunque sia il risultato, prima di correre a festeggiare o (speriamo di no!) tornare a casa, offritevi di riordinare; fatevi dare un sacco nero dell’immondizia per piatti e tovaglioli di carta; in pochi minuti avrete restituito un volto “umano” al salotto.

5 thoughts on “Il bon ton dei mondiali

  1. ……mmmhhhh…. mi sembra davvero difficile che, in caso di vittoria dell’Italia, PRIMA di festeggiare ci si ricordi di riordinare etc. etc., temo faccia parte del Libro dei Sogni che solo oggi Dario Di Vico sul “Corsera” invitava a riporre definitivamente.
    Intervista troppo simpatica, comunque.

  2. @Placida: tutto merito tuo, tesorissima!
    @Mario: mi sa che hai ragione…casa mia è rimasta esattamente com’era, tavola imbandita compresa…e sì che eravano in tanti ;-)

  3. Se stai male sorridi… il peggio è la morte! Se sei triste sorridi… il peggio è la morte! Se sei morto sorridi… il peggio è passato!

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